Maggio 9, 2022 Il Great Reset del WEF, Studi scientifici
Qualche volta le domande sono più importanti delle risposte.
2025 ?
Uno degli effetti collaterali più comuni del cosiddetto “vaccino” contro il virus in questione è l’insorgenza di miocarditi e pericarditi.
Considerata l’evidente intenzionalità del fenomeno, sorge spontaneo interrogarsi sulle motivazioni alla base della scelta di tali patologie.
La risposta a tale interrogativo potrebbe risultare più complessa di quanto non appaia a una prima analisi.
Sia il sole, sia la terra, sia l’essere umano generano un proprio campo elettromagnetico.
Nel caso del sole e della terra, il meccanismo che genera tali campi è noto rispettivamente come dinamo solare e dinamo terrestre.
Per quanto riguarda l’essere umano, la definizione più pertinente è probabilmente quella proposta da Robert O. Becker in “The body electric“.
Ogni organismo vivente, vegetale o animale, possiede la propria “dinamo“, tuttavia, l’essere umano sembra presentare una dinamo di particolare complessità.
Sono stati condotti esperimenti nei quali il campo elettromagnetico terrestre è stato interrotto in una camera di dimensioni ridotte, completamente isolata, con l’effetto che l’attività cerebrale dei soggetti sottoposti è aumentata.
I risultati ottenuti sembrano indicare che il campo della dinamo terrestre possa interferire con quello della dinamo umana.
Tuttavia, resta da approfondire il fenomeno che si verifica in caso di simultanea presenza di un campo elettromagnetico terrestre bloccato e di un campo artificiale con poli inversi rispetto a quello terrestre.
Per una comprensione approfondita del sistema elettromagnetico, è necessario analizzare le diverse dinamo e il loro impatto sugli altri elementi del sistema stesso.
Al fine di semplificare la comprensione, si opterà per un’esclusione della dinamo lunare, che rappresenta un aspetto di notevole interesse, ma che sarà trattato in un secondo momento.
Inizialmente, è opportuno concentrarsi sul Sole.
Le onde dei due poli opposti si spostano ciclicamente, come mostrato nel grafico che illustra i cicli 21-24.
L’intensità dell’attività solare raggiunge il suo picco quando le due onde sono in fase, mentre si riduce notevolmente quando le due ampiezze sono in controfase assoluta a 180°.
Secondo l’esperta Valentina Zharkova, nel periodo compreso tra il 2025 e il 2030 si verificherà una diminuzione delle temperature medie terrestri pari a circa 0,8 °C, a causa di tale effetto.
Le previsioni effettuate dalla suddetta esperta, a partire dal 2008, hanno sempre mostrato una precisione impeccabile.
Tuttavia, le macchie solari sembrano non seguire il loro ciclo abituale, aumentando in numero e intensità in modo significativo, con conseguenze rilevanti.
Una tale eruzione alla superficie del sole produce dei venti solari che, se partono nella nostra direzione, riducono il volume della nostra atmosfera a due terzi del normale all’impatto.
All’interno dell’atmosfera stessa, tali fenomeni generano tempeste elettromagnetiche di notevole intensità, con il potenziale di causare conseguenze catastrofiche, tra cui inondazioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, nonché blackout elettrici e impulsi elettromagnetici di tipo EMP.
Un ulteriore fenomeno correlato alle macchie solari, ampiamente studiato, è la correlazione tra il loro numero e la loro intensità e le epidemie di patologie fisiche e psichiche, quali il colera, la depressione e il suicidio, nonché, in particolare, la miocardite.
L’osservazione sistematica di questi fenomeni ha messo in luce una relazione diretta tra la comparsa di macchie solari e l’aumento di casi di suicidio, miocarditi e altre patologie.
I primi studi scientifici su questo fenomeno risalgono al 1934 e da allora sono stati condotti approfondimenti su scala globale.
Da circa 150 anni, l’intensità del campo elettromagnetico terrestre ha subito un declino continuo, con i suoi poli che si stanno allontanando sempre più dalle posizioni originarie.
Questo fenomeno potrebbe indicare l’imminenza di un’inversione.
Durante il periodo di transizione, durante il quale la dinamo terrestre richiederà tempo per ristabilire l’equilibrio con i poli invertiti, il pianeta sarà vulnerabile senza alcuna protezione ai raggi ed ai venti solari.
Le conseguenze di tale evento rimangono incerte.
Tuttavia, non è possibile stabilire una correlazione diretta tra le calamità del passato, come l’estinzione dei dinosauri, e un’inversione dei poli, poiché sembra che la natura abbia sempre saputo gestire tali fenomeni.
Ci troviamo di fronte a cambiamenti fondamentali, ma non abbiamo ancora gli strumenti per valutarne gli effetti e le conseguenze.
L’unica eventualità che sembra avere una probabilità significativa è che tale “passaggio” sia accompagnato da calamità naturali, epidemie, malattie e un aumento notevole di suicidi.
Tale circostanza risulta di notevole rilevanza e merita una discussione pubblica.
Tuttavia, l’attuale contesto sembra seguire una direzione diversa.
In particolare, il Club of Rome, fondato negli anni 1960, ha dedicato i suoi sforzi alla creazione della narrativa del “cambiamento climatico“, che risulta discutibile dal punto di vista scientifico.
Tale narrativa risulta discutibile, in quanto il modesto aumento delle temperature registrato è da considerarsi assolutamente normale e minimo se paragonato ai periodi storici passati.
Un’analisi superficiale della curva delle temperature terrestri degli ultimi 10-15 mila anni evidenzia chiaramente che l’attuale riscaldamento è attribuibile all’uscita da un periodo freddo.
Quindi, non si può affermare che si tratti di un fenomeno particolare o esagerato.
Inoltre, si prevede che l’attività solare diminuirà nel prossimo futuro, portando a un abbassamento della temperatura media terrestre, un fenomeno che contraddirebbe le previsioni fatte dagli “esperti” del Club of Rome e altri gruppi simili.
Contemporaneamente, vengono presentate delle vere e proprie follie riguardanti la concentrazione della CO2 nell’atmosfera.
In sintesi, una riduzione della CO2 disponibile per le piante comporta una crescita limitata e una minore produzione di ossigeno.
Se la concentrazione di CO2 scendesse al di sotto delle 150 parti per milione (ppm), come previsto dagli esperti, si assisterebbe a un declino significativo della popolazione dei mammiferi.
Questo scenario di estinzione programmata di flora e fauna è il risultato di un processo di distruzione totale dell’ambiente naturale.
Un’analisi approfondita delle statistiche che correlano la concentrazione della CO2 nell’atmosfera e le temperature medie evidenzia un aumento iniziale delle temperature seguito da un aumento della concentrazione di CO2.
Tale fenomeno è attribuibile al fatto che gli oceani legano la CO2 nell’acqua quando le temperature si abbassano e la rilasciano quando le temperature salgono.
Una concentrazione ottimale per la crescita delle piante si attesterebbe tra gli 800 e i 1.600 ppm.
Oggi, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera si aggira tra 350 e 400 ppm, e numerosi agricoltori integrano la CO2 nelle loro serre per migliorare la produttività.
Le piante, infatti, sono in grado di trasformare il CO2 in ossigeno.
Pertanto, un minor contenuto di CO2 nell’atmosfera si traduce in una minore quantità di ossigeno.
Se la concentrazione di quest’ultimo dovesse scendere al di sotto del 15%, la vita vegetale e animale sarebbe a rischio.
Negli Stati Uniti, il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) prevede un aumento drastico delle miocarditi nei neonati tra il 2025 e il 2030, attribuibile al cambiamento climatico.
In tale contesto, è stata proposta la “climate change derangement syndrome“, ovvero la sindrome del cambiamento climatico.
Almeno due studi scientifici (v. bibliografia) propongono di analizzare come, secondo le intenzioni dei principali attori coinvolti, si intenderebbe combattere il morbillo e altre epidemie causate dal “cambiamento climatico” mediante dei cosiddetti “vaccini“.
Manca unicamente la presentazione di un nuovo (cosiddetto) “vaccino” per tale sindrome enigmatica o per qualsiasi altra “terapia“.
Conclusioni
Uno degli effetti collaterali del cosiddetto “vaccino” contro il “virus truffa” è la miocardite.
Gli effetti collaterali più diffusi dei lockdown includono la depressione, l’alcolismo e il suicidio.
È particolarmente evidente come gli effetti pienamente prevedibili e conosciuti dell’interazione tra le dinamo solare, terrestre e umana vengano integrati nelle narrazioni riguardanti il “virus truffa” e il “cambiamento climatico“, mentre le vere cause vengono sistematicamente oscurate.
Ipotesi
È plausibile che a partire dal 2025 si verifichino sul pianeta epidemie causate dalle macchie e dai venti solari.
Il campo elettromagnetico terrestre potrebbe avvicinarsi a zero, le attività solari raggiungere il minimo, e le temperature potrebbero subire un abbassamento.
Inoltre, non è escluso che si verifichi un’inversione dei poli della dinamo terrestre.
Tuttavia, è importante notare che alcuni gruppi di “esperti” stanno già anticipando possibili scenari futuri.
Questi scenari, delineati in base alle attuali conoscenze, prevedono un’intensificazione del fenomeno del “cambiamento climatico“.
D’altra parte, Credo Mutwa ha riportato che, in sette o otto casi su dieci, dove era esistita una “civiltà“, oggi è presente un deserto.
La questione sollevata è : perché questo fenomeno ?
Una possibile spiegazione di tale fenomeno potrebbe essere ricercata nelle azioni di distruzione ambientale perpetrate dalle entità che stanno dietro al progetto di Nuovo Ordine Mondiale.
L’habitat naturale dei mammiferi è costituito da boschi, steppe e praterie.
Il deserto, d’altra parte, è l’habitat naturale dei rettili.
Tale ipotesi, sebbene affascinante, rimane certamente “fantastica“.
Tuttavia, l’agenda “CO2” risulta comprensibile solo se si ipotizza che i suoi autori non siano umani o, almeno, mammiferi.
Solo un individuo mentalmente instabile potrebbe formulare una tale ipotesi.
Oppure, in alternativa, un’entità che necessita di una quantità inferiore di ossigeno rispetto a un mammifero.