Alcune chicche dalla Grecia (Govopoly again)

Aprile 10, 2015 MacroEcoAnemia


Alcune chicche dalla Grecia (Govopoly again)

Per i sostenitori dei “poveri” greci in lotta contro gli eurocrati “nazisti“, che invece in Italia non perdono occasione per lanciarsi in critiche alla burocrazia, ecco alcune chicche dalla Grecia :

Nel 2009, un quinto della forza lavoro greca (950.000 persone su un totale di 5 milioni) era impiegata nel settore pubblico.

Fino al 2009, i greci non sapevano nemmeno quanti fossero i dipendenti dello Stato ; c’erano fondi senza vincolo di destinazione che venivano usati per pagare i dipendenti pubblici che dovevano contare i pastori dell’Attica, e non si trattava di casi isolati.
La contabilità pubblica greca era la seguente : ogni ministero o infrastruttura locale aveva i fondi senza vincolo di destinazione o capitoli predefiniti che potevano essere usati per stipendi o autostrade ; inoltre ogni struttura poteva indebitarsi senza rendicontare al Ministero dell’Economia.

Nel 2011, un sondaggio di Ta Nea ha stabilito che il 64% degli impiegati pubblici greci non sapeva utilizzare una casella di posta elettronica ; forse per questo motivo un impiegato pubblico che lavorava al computer percepiva un’indennità extra ?
Così come ne percepiva un’altra se arrivava in orario al lavoro (certo, un bel sacrificio).

Fino al 2010, le figlie nubili degli impiegati pubblici ricevevano un assegno di alcune centinaia di euro al mese fino al loro matrimonio.

È scritto nella costituzione greca : gli armatori sono esenti dal pagamento delle tasse.
Questi, bontà loro, ogni tanto regalano al Paese una biblioteca o restaurano monumenti.

La chiesa ortodossa è stra-iper ricca e non paga tasse.

Il giornalista greco che diffuse la lista Lagarde, il ramo ellenico della lista Falciani, venne arrestato dalle teste di cuoio e processato per direttissima in una notte dell’ottobre 2012.
Poi fu liberato a furor di popolo.
I due ministri socialisti delle finanze, Giorgios Papaconstantinou ed Evangelos Venizelos, non la protocollarono.

L’ex ministro della Difesa Akis Tzogatzopoulos, braccio destro di Andreas Papandreou, è stato condannato a otto anni per aver creato società off-shore da 100 milioni di €.

Vassilis Papageorgopoulos, sindaco di Salonicco dal 1999 al 2010, è stato condannato all’ergastolo per il furto di 18 milioni di € dalle casse comunali.
Condannati alla medesima pena anche l’ex segretario del Comune, Michalis Lemousias, e l’ex cassiere, Panagiotis Saxonis.
Per tutti l’accusa è di appropriazione indebita, riciclaggio di denaro pubblico e falso in bilancio.

Il signor Kantas e le mazzette da 600.000 euro ricevute per non far emergere l’acquisto di armamenti tedeschi.
Secondo un ex direttore generale del Ministero della Difesa, Evangelos Vasilakos, la Grecia ha speso ben 68 miliardi di dollari in armamenti nel corso degli ultimi 10 anni, di cui la maggior parte a debito.
Per ottenere questi appalti, che richiedevano l’approvazione dei funzionari del Ministero della Difesa e del Parlamento, i commercianti di armi hanno probabilmente speso oltre 2,7 miliardi di mazzette, secondo Tasos Telloglou, un reporter investigativo del quotidiano greco Kathimerini, che ha scritto molto su questo tema.

Il pagamento dell’IVA e l’emissione della ricevuta fiscale è sempre stata una chimera.

Nell’isola di Zakintos su 39.000 abitanti circa 700 sono presunti non vedenti, ovvero l’1,8% della popolazione, circa nove volte superiore alla media europea.

Premesso che salvare la Grecia (il cui PIL è grosso modo la metà di quello del Veneto) quattro anni fa sarebbe costato 25 miliardi e invece sono costati (finora) 187, prima di inneggiare a Tsipras e al suo ministro delle finanze motorizzato, ci sarebbe da meditare.


Alcune chicche dalla Grecia (Govopoly again)


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