Settembre 14, 2008 EcoAnemia
Alitalia carrozzone ingestibile
[…]I dipendenti scesero nel 1995 a 19.366. Armato di buone intenzioni, Domenico Cempella nel 1996 li portò a 18.850. Nel 1998 però erano già risaliti a 19.683. L’anno dopo a 20.770. E nel 2001 si arrivò a 23.478.[…]
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[…]Poi ci si stupì che per 14 anni, fino al 1999, fosse stato tenuto in vita a Città del Messico un ufficio dell’Alitalia con 15 dipendenti, nonostante gli aerei avessero smesso di atterrare lì nel lontano 1985.[…]
[…] Come ci si stupì che gli equipaggi in transito a Venezia venissero fatti alloggiare nel lussuoso Hotel Des Bains del Lido, con trasferimento in motoscafo.
O che per un intero anno (il 2005) la compagnia avesse preso in affitto 600 stanze d’albergo, quasi sempre vuote, nei dintorni dell’aeroporto, per gli equipaggi composti da dipendenti con residenza a Roma ma luogo di lavoro a Malpensa.[…]
[…]Per non parlare della guerra sui lettini per il riposo del personale di bordo montati sui Jumbo, al termine della quale 350 piloti portarono a casa una indennità di 1.800 euro al mese anche se il lettino loro ce l’avevano[…]
[…]O dell’incredibile numero di dipendenti all’ufficio paghe del personale navigante, che aveva raggiunto 89 unità. Incredibile soltanto per chi non sa che gli stipendi arrivavano a contare 505 voci diverse.[…]
Da queste poche righe si capisce da dove nascono tutti i problemi e quale sarebbe la soluzione migliore per resettare da zero un carrozzone francamente ingestibile e che non fa altro che inghiottire quattrini a fondo perduto.