Novembre 4, 2022 5g, Chemtrails, Global Warming, Grafene, Neurocontrollo, Quel terribile virus mai isolato, Studi scientifici
In modo molto chiaro, Google ha dimostrato che non esistono ragioni scientifiche, mettendo in chiaro che si tratta esclusivamente di ragioni politiche.
Articoli scientifici
In questa pagina – che più o meno aggiornerò giornalmente – riporterò alcuni articoli scientifici di particolare interesse riguardo i tempi assai movimentati che stiamo vivendo in questo momento.
Shephard G.E., Trønnes R.G., Houser C. , Hernlund J.W. , Valencia-Cardona J.J. , Wentzcovitch R.M. (2021) Seismological expression of the iron spin crossover in ferropericlase in the Earth’s lower mantle = Espressione sismologica dello spin crossover del ferro nel ferropericlasio del mantello inferiore della Terra https://doi.org/10.1038/s41467-021-26115-z
I due minerali più abbondanti nel mantello inferiore della Terra sono la bridgmanite e il ferropericlasio.
Il modulo di massa della ferropericlasi (Fp) si ammorbidisce quando gli elettroni d del ferro passano da uno stato ad alto spin ad uno a basso spin, influenzando la velocità di compressione sismica ma non la velocità di taglio.
In questo studio viene identificata un’espressione sismologica del crossover dello spin del ferro nelle regioni veloci associate alla litosfera oceanica subdotta ricca di Fp freddo : l’abbondanza relativa di velocità veloci nei modelli di tomografia delle onde P e S diverge nell’intervallo di profondità di ~1.400-2.000 km.
Questo è coerente con una ridotta sensibilità alla temperatura delle onde P durante il crossover di spin del ferro.
Un segnale simile si riscontra anche nelle regioni sismicamente lente al di sotto di ~1.800 km, coerentemente con l’allargamento e l’approfondimento del crossover a temperature più elevate.
La corrispondente inflessione nella velocità delle onde P non è ancora osservata nei profili sismici 1-D, suggerendo che il mantello inferiore è composto da eterogeneità termochimiche non uniformemente distribuite che smorzano la firma globale del crossover di spin Fp.
Pozzi D., Grimaldi S., Ledda M., De Carlo F., Modesti A., Scarpa S., Foletti A., Lisi A. (2007). Effect of 50Hz Magnetic field exposure on Neuroblastoma Morphology = Effetto dell’esposizione a campi magnetici a 50 Hz sulla morfologia del neuroblastoma. International Journal of Integrative Biology
Un studio sui possibili effetti nocivi della esposizione a campi elettromagnetici sui neuroblastomi che ha l’obiettivo di valutare come possano interferire con la capacità di questo tumore di differenziarsi e metastatizzarsi.
La generazione del campo geomagnetico è fisicamente impossibile nel nucleo fluido della Terra.
Nonostante l’importanza di comprendere la natura del campo geomagnetico, in particolare il suo potenziale di sconvolgere radicalmente la civiltà moderna, praticamente tutte le pubblicazioni scientifiche si basano sul falso presupposto che il campo geomagnetico sia generato nel nucleo fluido della Terra, esponendo potenzialmente l’umanità a rischi devastanti a livello globale, e sopratutto lasciandola impreparata ad un prima o poi inevitabile collasso del campo geomagnetico terrestre.
Infatti non esiste alcuna ragione scientifica per credere che il campo geomagnetico sia generato all’interno del nucleo fluido, essendo la convezione fisicamente impossibile nel nucleo fluido a causa della sua compressione da parte del peso sovrastante e della sua incapacità di sostenere un gradiente di temperatura avverso.
Non ci sono prove di una crescita continua del nucleo interno che fornisca energia per guidare la convezione termica.
Inoltre, non esiste alcun meccanismo che possa spiegare le inversioni del campo magnetico.
Con una massa pari a circa una decimilionesima di quella del nucleo fluido, la convezione del georeattore sub-shell può essere potenzialmente interrotta da un grande trauma planetario, come l’impatto di un asteroide, o da grandi esplosioni solari o addirittura da attività umane, ad esempio da disturbi elettromagnetici intenzionali dell’ambiente vicino alla Terra, comprese le fasce di Van Allen.
Williams, Tyler J. (2015) – Un possibile catastrofico cambio di polarità. La sicurezza nazionale degli USA è pronta per la prossima inversione del polo geomagnetico ? https://apps.dtic.mil/sti/citations/AD1040918
Il nucleo della Terra sta subendo un cambiamento drammatico : l’intensità del campo geomagnetico è diminuita del 40% negli ultimi 400 anni e le osservazioni satellitari mostrano un indebolimento del campo dieci volte più rapido di quanto calcolato in precedenza.
Questi cambiamenti sono un precursore di un fenomeno geologico comune noto come inversione di polarità geomagnetica, in cui i poli magnetici Nord e Sud della Terra si invertono.
Le inversioni di polarità geomagnetiche diminuiscono in modo significativo la forza del campo magnetico, aumentando così notevolmente l’interazione del vento solare con l’atmosfera e la biosfera terrestre.
Søren Wengel Mogensen, Andreas Andersen, Amabelia Rodrigues, Christine S. Benn, Peter Aaby (2017). The introduction of Diphtheria-Tetanus-Pertussis and Oral Polio Vaccine among young infants in an urban african community. A natural experiment = Introduzione del vaccino antidifterico, antitetanico e antipolio per via orale tra i neonati in una comunità urbana africana. Un esperimento naturale.
Questo studio mostra inequivocabilmente come la mortalità infantile dopo i 3 mesi di età sia aumentata di ben 5 volte dopo l’introduzione di questi cosiddetti “vaccini”.
Un secondo studio sull’introduzione del DTP nella Guinea-Bissau è stato associato ad un aumento di 2 volte della mortalità.
Pare ormai certo come tutte le prove attualmente disponibili suggeriscano che il vaccino DTP possa uccidere più bambini di quanti ne possa (forse) salvare.
Josep Miquel Jornet. Alla conquista della banda terahertz per i sistemi 6G : dalla teoria alla pratica = Conquering the Terahertz Band for 6G Systems : From Theory To Practice.
Brevetto US20140254981A1, International Business Machines Corp.
Graphene plasmonic communication link = Link di comunicazione tramite grafene plasmonico
Mohamed Rela, Dinesh Jothimani, Mukul Vij, Akila Rajakumar, Ashwin Rammohan (2021). Epatiti autoimmuni dopo la vaccinazione COVID = Auto-immune hepatitis following COVID vaccination. DOI : 10.1016/j.jaut.2021.102688
Studio del giugno del 2021 che mostra una evidente correlazione fra epatiti auto-immuni ed i cosiddetti “vaccini”.
Un video molto interessante, tratto da una conferenza alla American Chemical Society nel 2016.
Anche in questo caso, alcuni passi sono assolutamente interessanti :
“Il problema, però, è che il DNA non conduce molto bene l’elettricità.
Così usiamo il DNA come impalcatura e poi assembliamo altri materiali sul DNA per formare componenti elettronici“.
Si riferisce per caso al famigerato grafene ?
“Tuttavia, il team di Woolley non si accontenta di replicare semplicemente le forme piatte normalmente utilizzate nei circuiti bidimensionali tradizionali…. Con due dimensioni, siete limitati nella densità dei componenti che potete mettere su un chip…. si può accedere alla terza dimensione, per confezionare molti più componenti. In questo canale, è già stato dimostrato che si possono creare forme 3D con il DNA.
Lee (ricercatore) sta testando le caratteristiche del DNA tubolare [fibre di DNA tubolare].
Ha intenzione di attaccare ulteriori componenti all’interno del tubo, con l’obiettivo finale di formare un semiconduttore“.
Suter, J. L., Sinclair, R. C., & Coveney, P. V. (2020). Principi che governano il controllo dell’aggregazione e della dispersione del grafene e dell’ossido di grafene in fusioni di polimeri = Principles governing control of aggregation and dispersion of graphene and graphene oxide in polymer melts. Advanced Materials, 32(36), 2003213. https://doi.org/10.1002/adma.202003213
Sulla base di quanto sopra, sembra chiaro che il DNA sintetico può essere usato per legare nanocristalli, formare micro/nano strutture auto-assemblate, combinarsi con i sali, combinarsi con il grafene, costruire nanotecnologie, nanocircuiti, essere biocompatibile, ed evitare il rifiuto del sistema immunitario.
Non è quindi inconcepibile che il materiale osservato possa essere DNA (tra le altre possibilità).
Inoltre, il DNA può essere combinato con il PEG (un materiale presente nella composizione dei cosiddetti “vaccini”), che è un polimero che agisce di concerto con il grafene e, curiosamente, il PVA per “auto-assemblare il grafene”.
Tutto questo è mostrato nel seguente video e nel documento scientifico presentato in seguito.
Wang, Y., Dai, L., Ding, Z., Ji, M., Liu, J., Xing, H., Tian, Y. (2021). Origami di DNA a cristalli singoli con forme di Wulff = DNA origami single crystals with Wulff shapes (https://doi.org/10.1038/s41467-021-23332-4). Nature communications, 12(1), 1-8.
Una delle procedure per preparare gli origami di DNA è con una soluzione di PEG, in modo che si mescoli con il DNA.
Il PEG ha una concentrazione di NaCl (sale), con cui viene mescolato.
I cristalli sono poi generati, come spiegato nella pubblicazione :
“Per la precipitazione con il PEG, si deve prima preparare un tampone PEG (20% m/v). 20 g di grumi di PEG (Mw: 8000 g/mol o 10 000 g/mol) sono stati sciolti in 100 ml di soluzione tampone (2 × TE, NaCl 500 mM), in cui 20 minuti di trattamento ultrasonico possono aiutare ad accelerare il processo di dissoluzione del PEG.
La soluzione di DNA origami preparata è stata mescolata con la stessa quantità di tampone PEG in una provetta da centrifuga da 1.5 ml e poi centrifugata a 20000 rcf per 3 ore”.
Heuer-Jungemann, A., Linko, V. (2021). Ingegneria dei materiali inorganici con nanostrutture di DNA = Engineering Inorganic Materials with DNA Nanostructures (https://doi.org/10.1021/acscentsci.1c01272). ACS Central Science, 7(12), 1969-1979.
Alcuni passi da questo interessantissimo studio :
“La metallizzazione dei filamenti di DNA è stata utilizzata per la formazione di nanofili elettricamente conduttivi“.
“Le nanostrutture di DNA sono state utilizzate come modelli per la sintesi di forme metalliche che non possono essere ottenute con tecniche litografiche“.
“La seconda tecnica [per la creazione di strutture cristalline] comporta la riduzione diretta di sali metallici su filamenti di DNA (ssDNA) a filamento singolo (modificato)“.
In altre parole, i sali possono cooperare allo sviluppo di cristalli di DNA come parte della tecnica di auto-assemblaggio.
Liu, J., Wei, J., Yang, Z. (2021). Costruzione di assemblaggi ordinati di nanoparticelle ispirati all’epitassia atomica = Building ordered nanoparticle assemblies inspired by atomic epitaxy. Physical Chemistry Chemical Physics, 23(36), 20028-20037. https://doi.org/10.1039/D1CP02373J
Alcuni passi da questo interessantissimo studio :
“L’auto-assemblaggio di nanoparticelle inorganiche in gruppi mesoscopici o macroscopici di nanoparticelle è una strategia efficiente per fabbricare dispositivi avanzati con funzionalità emergenti su scala nanometrica.
Inoltre, l’assemblaggio di nanoparticelle su substrati può permettere la fabbricazione di dispositivi integrati nel substrato, in modo simile alla crescita di cristalli atomici su un substrato.
I recenti progressi nell’assemblaggio di nanoparticelle suggeriscono che gli assemblaggi ordinati di nanoparticelle potrebbero essere prodotti bene su un substrato selezionato, definito crescita epitassiale morbida.
In questo articolo, vengono presentati i recenti progressi nella crescita epitassiale morbida di un assemblaggio di nanoparticelle, comprese le strategie di assemblaggio, la scelta del substrato…”
Boerneke, M. A., Dibrov, S. M., Hermann, T. (2016). Progettazione guidata dalla struttura cristallina di nanotriangoli di RNA auto-assemblanti = Crystal‐structure‐guided design of self‐assembling RNA nanotriangles (https://doi.org/10.1002/anie.201600233). Angewandte Chemie International Edition, 55(12), 4097-4100.
Paukstelis, P. J., Seeman, N. C. (2016). Cristalli di DNA 3D e nanotecnologia = 3D DNA crystals and nanotechnology (https://doi.org/10.3390/cryst6080097). Crystals, 6(8), 97.
Alcuni passi da questo interessantissimo studio :
“Le origini della nanotecnologia del DNA hanno le loro radici nell’obiettivo di assemblare le molecole di DNA in matrici periodiche ingegnerizzate, cioè in cristalli”.
“I cristalli di DNA 3D sono stati anche immaginati come dispositivi di immagazzinamento di informazioni…”
“Migliorando la rigidità, si è ottenuto… l’uso di mosaici di DNA per il calcolo logico, lo sviluppo di macchine e circuiti dinamici…”
“Il DNA è usato come connettivo per costruire array di nanoparticelle cristalline utilizzando nanocristalli di altri materiali”.
“Gli idrogel di DNA hanno caratteristiche notevoli con grande applicazione biomedica” a causa della loro biocompatibilità.
“Ci sono migliaia di esempi di strutture cristalline di DNA depositate nel database NDB”.
“La RNasi A è stata incapsulata all’interno del cristallo di DNA e usata per scindere un substrato dinucleotidico estinto dalla fluorescenza“.
Aghababaiyan, K., Shah-Mansouri, V., Maham, B. (2019). Capacità e analisi della probabilità di errore della comunicazione Neuro-Spike sfruttando la modulazione temporale. = Capacity and error probability analysis of neuro-spike communication exploiting temporal modulation. IEEE Transactions on Communications, 68(4), 2078-2089. https://doi.org/10.1109/TCOMM.2019.2962805
Veletic, M. (2017). Sulla comunicazione neurale per la trasmissione dei dati nelle nano-reti = On the Neural Communication for Data Transmission in Nano-Networks. https://hdl.handle.net/11250/2448997
Veletić, M., Floor, P. A., Babić, Z., Balasingham, I. (2016). Comunicazione punto a punto nella nanotecnologia neurale = Peer-to-peer communication in neuronal nano-network. IEEE Transactions on Communications, 64(3), 1153-1166. https://doi.org/10.1109/TCOMM.2016.2526657
Asorey-Cacheda, R., Canovas-Carrasco, S., Garcia-Sanchez, A. J., Garcia-Haro, J. (2020). Un approccio analitico alle reti di nanocomunicazione guidate dal flusso = An analytical approach to flow-guided nanocommunication networks. Sensors, 20(5), 1332. https://doi.org/10.3390/s20051332
Yang, K., Bi, D., Deng, Y., Zhang, R., Rahman, M., Ali, N. A., Alomainy, A. (2019). Una revisione completa sulla comunicazione ibrida per l’Internet delle cose nel contesto delle comunicazioni corpo-centriche = A comprehensive survey on hybrid communication for internet of nano-things in context of body-centric communications. arXiv preprint arXiv:1912.09424. https://arxiv.org/abs/1912.09424
Lemic, F., Abadal, S., Tavernier, W., Stroobant, P., Colle, D., Alarcón, E., Famaey, J. (2021). Una revisione delle reti terahertz e della nanocomunicazione : una prospettiva top-down = Survey on terahertz nanocommunication and networking: A top-down perspective. IEEE Journal on Selected Areas in Communications, 39(6), 1506-1543. https://doi.org/10.1109/JSAC.2021.3071837
Dwyer, C.; Vicci, L.; Poulton, J.; Erie, D.; Superfine, R.; Washburn, S.; Taylor, R.M. (2004). The design of DNA self-assembled computing circuitry. IEEE transactions on very large scale integration (VLSI) systems = La progettazione di circuiti di calcolo auto-assemblati nel DNA. Operazioni IEEE in sistemi di integrazione su larga scala (VLSI), 12(11), pp. 1214-1220. https://ieeexplore.ieee.org/abstract/document/1350794
US20090007422A1 – Connectible nanotube circuit = Circuito di nanotubi connettibili – https://patents.google.com/patent/US7989797B2/en
Nel caso in cui ancora qualcuno dubiti della capacità dei nanotubi di carbonio CNT (derivati dal grafene), osservati anche nei cosiddetti “vaccini” di essere usati per costruire nano-circuiti per scopi di calcolo informatico, basta controllare il brevetto US20090007422A1 da cui si possono estrarre i seguenti passi :
1.”I nanotubi di carbonio (in seguito CNT) rappresentano un materiale candidato attraente per ridurre drasticamente le dimensioni dei dispositivi.
È stato dimostrato che presentano proprietà simili a quelle dei diodi”.2.”Gli array di CNT possono essere formati con una varietà di metodi, tra cui, ma non solo, la raccolta e il posizionamento di CNT auto-assemblati già formati come il metodo di Dwyer per la progettazione di circuiti informatici a DNA auto-assemblati”.
3.”In alcune realizzazioni, il software personalizzato può determinare il comportamento del circuito.
In altre, il software può memorizzare schemi per strutture di blocchi di costruzione e consentire ai progettisti di circuiti di specificare i progetti di circuiti utilizzando metodi convenzionali.Il software individua quindi le regioni all’interno del modello di struttura che potrebbero essere modificate come spiegato sopra per implementare i particolari disegni.
In alcune realizzazioni un sistema basato su computer può controllare l’applicazione di tensioni, maschere dinamiche, registratori seriali a fascio di elettroni, o qualsiasi altro strumento di editing che sia appropriato per produrre il circuito desiderato in una particolare struttura di template.”
4.”Chi è esperto nel campo riconoscerà che lo stato dell’arte nella progettazione dei circuiti è progredito ad un punto tale in cui di solito c’è poca distinzione tra implementazioni hardware e software di aspetti dei sistemi.
L’uso di hardware o software è generalmente una scelta progettuale che rappresenta il giusto compromesso tra costo, efficienza, flessibilità ed altre considerazioni di implementazione.Gli esperti noteranno che ci sono diversi veicoli con cui i processi, i sistemi e/o altre tecnologie che coinvolgono l’uso di logica e/o circuiti (ad esempio, hardware, software e/o firmware, che possono includere CNT in tutto o in parte) possono essere realizzati, e che il veicolo preferito varierà a seconda del contesto in cui sono implementati”.
5.”Pertanto, ci sono diversi veicoli possibili con cui i processi, i dispositivi e/o altre tecnologie che coinvolgono la logica e/o i circuiti descritti nel presente documento possono essere realizzati, nessuno dei quali è intrinsecamente superiore all’altro”.
Patwardhan, J.P.; Dwyer, C.; Lebeck, A.R.; Sorin, D.J. (2004, April). Circuit and system architecture for DNA-guided self-assembly of nanoelectronics = Circuito e architettura di sistema per l’auto-assemblaggio guidato dal DNA della nanoelettronica.Foundations of Nanoscience : Self-Assembled Architectures and Devices (pp. 344-358).
Uno studio che ha come argomento il mosaico/reti di DNA auto-assemblati per nanotubi di carbonio CNT e configurazione della nanoelettronica, modelli computazionali e circuiti in nanoscala.
Il cosiddetto “vaccino” Pfizer causa la distruzione delle cellule del sangue tramite radiazioni, provocando anemia emolitica o emolisi (distruzione e/o diminuzione dei globuli rossi) e leucopenia (distruzione e/o diminuzione dei globuli bianchi).
Ricordo che i primi si occupano dell’ossigenazione, mentre i secondi del sistema immunitario.
DNA Self-Assembly for Molecular Patterning, Computation and Robotics = Auto-assemblaggio del DNA per il patterning molecolare, la computazione e la robotica. John H. Reif (Dept. of Computer Science, Duke University) 2005.
Nel febbraio 2022 in questo sito era stato presentato uno studio che ha mostrato una possibile autoassemblaggio di cristalli di DNA per quanto riguarda il cosiddetto “vaccino” Pfizer.
Lo studio di John Reif del 2005 mostra cojme la base del DNA sia la base per il substrato di chip, circuiti e nano-antenne, che poi emettono l’indirizzo MAC, secondo il protocollo delle reti di nano-comunicazione senza fili intra-corporali.
Già nel 2005 erano iniziati i progetti per rendere il DNA capace di auto-assemblarsi per un sviluppo e successivo utilizzo di elettronica e circuiti miniaturizzati.
Negli ultimi anni, sono stati risolti problemi per introdurre reti di nanosensori e nanonodi in una topologia di rete intracorporea, la Intracorporal Body Area Network.
I cosiddetti “vaccini” sono il vettore tramite cui l’intero processo può avvenire.
Galal, A.; Hesselbach, X. (2018). Nano-networks communication architecture : Modeling and functions = Architettura di comunicazione delle nano-reti : modellazione e funzioni. Nano Communication Networks, 17, 45-62. https://doi.org/10.1016/j.nancom.2018.07.001
Il seguente studio concorda riguardo lo sviluppo di reti di nanocomunicazione senza fili tramite l’utilizzo di grafene, nella banda THz, utilizzando MAC, per l’uso in vivo :
“Lo sviluppo di reti di nanodispositivi richiede strategie diverse con un nuovo paradigma di comunicazione.
Una di queste strategie è quella di implementare un’architettura capace di controllare e gestire un insieme di nanodispositivi.
Abbiamo proposto una topologia unificata di comunicazione dei nanodispositivi con un approccio stratificato che combina Software Defined Networking (SDN), Internet of Things (IoT), fog computing e Network Functions Virtualisation (NFV)“.
Ababneh, N., Ameri Sianaki, O., Hussain, S. (2019, March). Environmental monitoring intelligent system using wireless nanosensor networks = Sistema intelligente di monitoraggio ambientale utilizzando reti di nanosensori wireless. In Workshops of the International Conference on Advanced Information Networking and Applications (pp. 975-982). Springer, Cham. https://doi.org/10.1007/978-3-030-15035-8_96
Da tempo sappiamo che la tecnologia MAC (medium access control) può essere utilizzata in vivo per monitorare l’ambiente o le piantagioni agricole.
In questo studio si parla apertamente di migliaia di nanosensori che si collegano ai nanorouter via MAC :
“Ogni nanosensore può collegarsi senza soluzione di continuità alla rete e allo stesso tempo informare gli altri dispositivi della sua presenza…. Nella nostra applicazione, non sarà necessario notificare tutta la rete quando viene aggiunto un nuovo nanosensore, ma al massimo il nanorouter più vicino…“.
I MAC sono un fenomeno chiave in questo puzzle.
I cosiddetti “vaccini” non sono altro che un vettore per “etichettare” le persone, con un identificatore/i, che le terrà collegate ad internet per il monitoraggio, esattamente come si fa con il bestiame nelle fattorie e nelle coltivazioni.
Infatti tramite il cosiddetto “vaccino” le persone sono state definite prodotti consumabili, mere risorse o materie prime che producono dati e informazioni, che altri sfrutteranno fino agli ultimi giorni della loro vita, a beneficio delle multinazionali big-data e del profitto di pochi.
Questo studio presenta un'(ulteriore) eccellente descrizione del processo di nanocomunicazione che viene utilizzato nei cosiddetti “vaccini”.
La progettazione di nanostrutture 3D di DNA/RNA basate sulla metodologia origami può essere progettata in laboratorio, grazie al software “ENSnano“.
Questo permette di dedurre che la progettazione e la produzione di DNA sintetico sia perfettamente plausibile.
Non dobbiamo dimenticare alcuni dei lavori più importanti del settore, specialmente quello di (Praetorius, 2017), intitolato “Biotechnological mass production of DNA origami”.
In attesa dei risultati di laboratorio e dei test, i cosiddetti “vaccini” possono contenere non solo grafene, ma anche DNA sintetico.
Nanosensori e nanoparticelle per la creazione di nano-reti di comunicazione intra-corporea
Lo studio conferma ancora uan volta l’uso della micro/nano-tecnologia per la propagazione delle onde elettromagnetiche, “all’interno dei tessuti umani come il sangue, la pelle e il grasso.
La gamma di frequenza del modello è compresa tra 0,01 e 1,5 THz, frequenze che sono ideali per progettare antenne per nanosensori e utilizzare la gamma THz per la comunicazione”.
In questo studio viene mostrato il procedimento con cui i ricercatori sono riusciti a costruire la più piccola antenna mai realizzata – solo cinque nanometri di lunghezza.
D’altra parte, comprendere la relazione tra la dinamica strutturale delle proteine e la loro funzione è fondamentale sia per la ricerca di base che per la biologia.
Un documentario (diviso in due parti) a cura di Dani Diaz che spiega in modo molto preciso il funzionamento delle micro-bolle ed il loro scopo finale.
Ampia adattabilità delle proprietà meccaniche delle closed cell foam utilizzando l’assemblaggio di micro-bolle di nanocompositi di grafene/silice.
Uno studio assai importante sull’argomento.
Utilizzo di microbolle per la somministrazione di farmaci “mirati”
Ordinamento concentrico/bipolare di nanoschede di ossido di grafene cristallino liquido confinate in goccioline sferiche sintetizzate microfluidicamente
L’immunoterapia ha rivoluzionato il modo di trattare diversi tipi di neoplasia
Ecco uno studio che spiega in modo esauriente questa nuova scoperta scientifica.
Comportamenti dinamici di microbolle dalla forma ellissoidale generate fototermicamente dal micro-riscaldamento di ossido di grafene
Movimento delle microbolle durante la loro formazione in un liquido co-fluente in un chip microfluidico
Sintesi microfluidica di bolle con guscio solido a rete di nanotubi di carbonio
Microfibra depositata di ossido di grafene : un nuovo dispositivo fototermico per generare microbolle
Metodo scalabile e riutilizzabile di rimozione delle microbolle per appiattire materiali 2D di grande superficie
E’ noto che i test PCR – invero non utilizzabili per l’uso clinico, ma solo per esperimenti di laboratorio – stiano dando in maggioranza dei falsi positivi a causa della mancanza di specificità in vivo causata dagli esosomi che non sono presenti nelle specifiche dei test in vitro.
In questo studio, i ricercatori ne discutono gli effetti di ricaduta.
Un team di ricerca della School of Integrated Circuits presso la Tsinghua University di Beijing, in Cina, ha annunciato il successo di una tecnica di utilizzo del grafene che ha condotto alla realizzazione di un transistor con un gate dello spessore di appena un atomo, pari a 0.34 nanometri.
Una lista che comprende casi documentati di farmaci che dovrebbero essere evitati in tutte le situazioni cliniche per le quali sono autorizzati.
Toshiyuki Sumi, Yuta Nagahisa, Keigo Matsuura, Motoki Sekikawa, Yuichi Yamada, Hisashi Nakata, Hirofumi Chiba. Lung squamous cell carcinoma with hemoptysis after “vaccination” with tozinameran (BNT162b2, Pfizer-BioNTech) – Carcinoma a cellule squamose del polmone con emottisi dopo la “vaccinazione” con tozinameran (BNT162b2, Pfizer-BioNTech) (2021) https://doi.org/10.1111/1759-7714.14179
Un paziente che aveva appena superato un cancro ai polmoni ha sviluppato di nuovo metastasi del tumore solo 4 giorni dopo avere assunto il cosiddetto “vaccino” Pfizer-BioNTech.
Inoltre lo studio riporta :
La cosiddetta “vaccinazione” ha segnalato come gravi effetti collaterali trombosi ed emorragia cerebrale.
Infatti secondo il database europeo dell’EMA, sono stati osservati gravissimi eventi avversi relativi a trombocitopenia, sanguinamento e trombosi.Decessi dovuti a emorragia intracranica (ICH) sono stati riportati dopo la cosiddetta “vaccinazione” Pfizer-BioNTech in donne di nazionalità giapponese ; un fatto che indica che il tasso di mortalità per ICH è sproporzionatamente più alto di quello riportato nelle statistiche nazionali.
Inoltre esiste molto probabilmente un’alta probabilità di correlazione (= certezza in linguaggio scientifico) fra ICH e il cosiddetto “vaccino”.
E’ anche purtroppo noto che sia l’American Society of Clinical Oncology che l’European Society for Medical Oncology (organizzazioni mediche evidentemente controllate dai medesimi psicopatici che stanno al governo e piene di “dottori” ignoranti ufficialmente “pluri-laureati” con curriculum lunghi come la lista della spesa che letterlmente uccidono i malati invece di salvare vite umane) stanno tuttora “raccomandando” la cosiddetta “vaccinazione” per i malati di tumore.
Caroline Boursier, Elodie Chevalier, Laura Filippetti, Laetitia Imbert, Veronique Roch, Olivier Huttin, Marine Claudin, Pierre‐Yves Marie. Ga-DOTATOC digital-PET imaging of inflammatory cell infiltrates in myocarditis following COVID-19 “vaccination” – Ga-DOTATOC digital-PET imaging di cellule infiammatorie nella miocardite dopo la “vaccinazione” COVID-19. (2021) European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging
Ormai non ci sono più dubbi (almeno non dovrebbero esserci, visto che il mainstream ufficiale ancora censura in modo truffaldino tutto questo) : le frequenti miocarditi e pericarditi negli adolescenti e nei giovani dopo la cosiddetta “vaccinazione” sono un fatto ampiamente testato e provato scientificamente.
Recentemente alcuni ricercatori europei hanno riportato uno studio accurato riguardo due episodi di miocarditi acute successi in seguito alla cosiddetta “vaccinazione”.
Nello studio sono presentate le immagini di due pazienti maschi (rispettivamente di 18 e 21 anni) che sono stati inseriti in un programma di uno studio clinico tuttora in corso (NCT03347760 su ClinicalTrials.gov).
Entrambi i pazienti hanno sofferto di una miocardite acuta dopo 2-3 giorni dall’assunzione della seconda dose del cosiddetto “vaccino”.
Mazhar Kadwalwala, Bhawneet Chadha, Jamel Ortoleva, Maurice Joyce. Multimodality imaging and histopathology in a young man presenting with fulminant lymphocytic myocarditis and cardiogenic shock after mRNA-1273 “vaccination” – Imaging multimodale ed istopatologia in un giovane che presenta una miocardite linfocitica fulminante e shock cardiogeno dopo la “vaccinazione” mRNA-1273 (2021) https://doi.org/10.1136/bcr-2021-246059
Un uomo di 38 anni si è presentato con diversi giorni di dolore al petto e mancanza di respiro otto giorni dopo aver ricevuto la prima dose del cosiddetto “vaccino” mRNA-1273.
Al paziente è stata riscontrata una nuova frazione di eiezione ventricolare sinistra del 10% in presenza di ipotensione e shock cardiogeno che ha richiesto un supporto meccanico con una pompa a catetere a flusso assiale.
La diagnosi è stata di miocardite acuta fulminante secondaria dovuta ad una risposta infiammatoria dopo la assunzione del cosiddetto “vaccino”.
Il paziente è stato trattato con dosi di steroidi per 3 giorni, portando infine al recupero emodinamico ed alla rimozione del supporto circolatorio meccanico.
La biopsia endomiocardica eseguita successivamente ha mostrato un infiltrato interstiziale linfocitario focale con danno miocitario coerente con la miocardite linfocitica.
Nurhan Kaya Tutar, Tuğba Eyigürbüz, Zerrin Yildirim, Nilufer Kale. A variant of Guillain-Barre syndrome after SARS-CoV-2 “vaccination” : AMSAN – Una variante della sindrome di Guillain-Barré dopo la “vaccinazione” SARS-CoV-2 : AMSAN (2021) DOI : 10.18071/isz.74.0286
Un altro effetto dei cosiddetti “vaccini” di cui nessuno vuole parlare : la progressiva perdita del controllo motorio degli arti superiori ed inferiori a causa di gravi problemi neurologici.
In poche parole, il cervello subisce una sorta di disconnessione con il corpo, e non riesce più a controllarlo.
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Lo studio in questione riguarda un paziente che ha sviluppato la sindrome di Guillain-Barré (GBS) come complicazione dopo aver ricevuto il cosiddetto “vaccino”.
Il paziente si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale dopo 9 giorni di progressivo indebolimento degli arti.
14 giorni prima aveva ricevuto la seconda dose del cosiddetto “vaccino”.
Il successivo esame motorio ha riscontrato una diminuzione della forza degli arti di circa 3/5 in quelli inferiori e di 4/5 in quelli superiori.
I riflessi tendinei profondi sono risultati assenti in tutti e quattro gli arti.
Ulteriori studi di conduzione nervosa e di diagnostica spinale hanno mostrato un’ampiezza prevalentemente ridotta nei nervi motori e sensoriali, coerente con una diagnosi di AMSAN (neuropatia assonale acuta motoria e sensoriale).
In relazione allo studio pubblicato qualche mese fa riguardo la tossicità dell’ossido di grafene nel sangue dei primati e dei topi, ecco un video che mostra come sia proprio il grafene a provocare l’aritmia cardiaca nelle cellule del cuore.
Altro brevetto registrato da Pfizer per il controllo da remoto delle persone inoculate dal cosiddetto “vaccino”.
Tossicità delle nanoparticelle della famiglia del grafene : una revisione generale delle origini e dei meccanismi.
I GFN (nanomateriali della “famiglia” del grafene) penetrano all’interno delle cellule e causano danni sia alle cellule medesime che al DNA.
Il grafene infatti si accumula nel citoplasma cellulare, nello spazio perinucleare e nel nucleo, inducendo citotossicità nei macrofagi attraverso l’aumento dei ROS intracellulari e innescando l’apoptosi (morte cellulare).
Il GO (ossido di grafene) può anche indurre frammentazione cromosomica, danni al DNA e sue mutazioni.
Nano-sensori, Biochip o cristalli di sale ? Analisi del livello attuale di tecnologia a cui di Dani R. Diaz
Uno studio molto accurato sull’attuale livello nanotecnologico nel campo dei biosensori essenziali per la diffusione globale di massa dell’Internet of Things.
Nanotubi idrofobici e nanoparticelle come trasportatori per la consegna di farmaci nelle cellule
Robot flessibili di ispirazione biologica
L’ossido di grafene (GO) è un candidato promettente per l’utilizzo in sensori e attuatori sensibili all’umidità grazie alla forte interazione acqua-GO e al trasporto ultrarapido delle molecole di acqua molecole d’acqua all’interno dei fogli di GO impilati.
Negli ultimi 5 anni, attuatori reattivi all’umidità basati sul GO hanno mostrato vantaggi distinti rispetto ad altri materiali e dispositivi stimolo-reattivi.
In particolare, ispirati dagli organismi naturali, vari robot morbidi abilitati all’umidità sono stati sviluppati con successo attraverso l’assemblaggio razionale degli attuatori basati sul GO.
Nano particolato e nanocomposti per la soministrazione nasale di medicinali e (cosiddetti) “vaccini”.
I tamponi non sono funzionali alla cosiddetta “Vaccinazione” ?
Pare proprio di no.
Ecco il perchè in Italia è stata fissata solo una validità di 48 ore al cosiddetto “Grin Kaz da tampone”.
Evidentemente servono somministrazioni ripetute in un brevissimo lasso di tempo per ottenere il medesimo risultato.
Protocolli MAC nella comunicazione Terahertz. Uno studio completo
Gli indirizzi MAC hanno una fonte, un circuito/memoria, dedicata alla loro registrazione e trasmissione.
Non sono il prodotto del rumore ambientale o radiofonico.
In tal caso, l’indirizzo MAC presenterebbe degli errori.
Tuttavia, quando vengono osservati, presentano codici perfettamente chiari e definiti, indipendentemente dalle condizioni di osservazione, che provengono dalle cosiddette inoculazioni.
Se il tuo telefono riceve questi indirizzi senza un produttore identificato, molto probabilmente provengono da una persona inoculata.
Fei Hui, Peisong Liu, Stephen A. Hodge, Tian Carey, Chao Wen, Felice Torrisi, D. Thanuja L. Galhena, Flavia Tomarchio, Yue Lin, Enrique Moreno, Juan B. Roldan, Elad Koren, Andrea C. Ferrari, Mario Lanza : In situ observation of low-power nano-synaptic response in graphene oxide using conductive atomic force microscopy = Osservazione in situ della risposta nano-sinaptica a bassa potenza nell’ossido di grafene utilizzando la microscopia a forza atomica conduttiva (2021) https://doi.org/10.1002/smll.202101100
In questo studio, i ricercatori hanno dimostrato risposte nano-sinaptiche in un memristor fatto di GO inserito tra due metalli.
Uno dei metalli è la punta di platino di un microscopio a forza atomica conduttivo (CAFM), che misura il flusso di corrente elettrica tra la punta e lo strato di GO.
L’atomo di idrogeno rende il grafene magnetico
Il grafene ha molte proprietà meccaniche ed elettroniche molto particolari, ma non è magnetico.
Per renderlo magnetico, la strategia più semplice è quella di alterare la sua struttura elettronica per creare elettroni spaiati.
I ricercatori possono ottenere questo risultato, per esempio, rimuovendo singoli atomi di carbonio o adsorbendo l’idrogeno sul grafene.
Questo deve essere fatto in modo molto controllato a causa di una caratteristica speciale del reticolo cristallino del grafene, che consiste di due sottoblocchi.
I ricercatori Gonzales-Herrero et al. hanno depositato un singolo atomo di idrogeno sul grafene, usando una microscopia a scansione ad effetto tunnel per rilevare il magnetismo sul sublattice che manca dell’atomo” depositato” (vedi la prospettiva di Hollen e Gupta).
Si prevede che gli atomi di idrogeno isolati adsorbiti sul grafene inducano momenti magnetici.
Nel video qua sotto viene mostrato come l’adsorbimento di un singolo atomo di idrogeno sul grafene induca un momento magnetico caratterizzato da uno stato di spin-split di ~20 millielectron volt all’energia di Fermi.
I nostri esperimenti di microscopia a scansione a tunnel (STM), integrati da calcoli di primo principio, mostrano che tale stato spin-polarizzato è essenzialmente localizzato sul sublattice di carbonio opposto a quello in cui l’atomo di idrogeno è chemisorbito.
Questa struttura di spin modulata atomicamente, che si estende a diversi nanometri dall’atomo di idrogeno, guida l’accoppiamento diretto tra i momenti magnetici su distanze insolitamente grandi.
Manipolando gli atomi di idrogeno con precisione atomica usando la punta di scansione STM di un microscopio ad effetto tunnel, è possibile personalizzare il magnetismo di regioni selezionate di grafene.
Glutatione: attività biologica e funzioni sul sistema immunitario (parte 1).
Comunicazioni Peer-to-Peer in nano-reti neuronali
Effetto dei campi elettromagnetici sul sistema endocrino e patologie associate
Biocompatibilità e applicazioni di nanotubi di carbonio in nanorobot medici
Monografia della IARC (Centro internazionale per la Ricerca sul Cancro) avente come argomento i nanotubi di carbonio (grafene), dove viene descritto come il grafene provochi la riduzione degli agenti antiossidanti (tra cui il GSH = gluatatione) e la generazione di radicali liberi con la conseguente tempesta di citochine.
Oltre al suo metabolismo polmonare, dove appunto dove provoca un’infiammazione acuta e cronica delle vie aeree e fibrosi polmonare.
Tutte le analisi fatte sui cosiddetti sui “vaccini”antinfluenzali 2019/2020 e Covid hanno rivelato la presenza del tossico grafene.
Sarà solo una strana coincidenza ?
Una interessantissima tesi di laurea : “Studio delle proprietà strutturali e della reattività dell’ossido di grafene ad alta pressione”. Autore : Riccardo Croce, Università di Firenze.
Qualcuno osa ancora negare l’evidenza ?
Interessantissima tesi di laurea sullo studio degli effetti atermici delle radiazioni elettromagnetiche con particolare attenzione alla tecnologia 5g
Biodegradazione dipendente dalla dispersione dell’ossido di grafene da parte della mieloperossidasi. Uno studio interessante
Una riflessione su quanto già affermato da marzo 2020 e ribadito poi dopo circa un anno quando negare l’evidenza era ormai impossibile
Trombocitopenia trombotica indotta dai cosiddetti “vaccini”. Il lato oscuro di una apparente storia di successo
Uno studio del Giugno 2021 sull’elettromagnetismo dei cosiddetti inoculati in Lussemburgo.
Febbraio 2020.
Una intervista rilasciata poche settimane prima della dichiarazione di “pandemia”.
Il neuroscienziato di Madrid, Rafael Yuste, ha scritto questo articolo per il giornale El País, consapevole di ciò che la sua scoperta ha significato per il controllo di tutti gli esseri umani da parte delle élite più oscure.
Un po’ più tardi, ha firmato la legge sui neurodiritti in Cile insieme al presidente Sebastian Piñera.
Rafael Yuste è un personaggio da condannare immediatamente all’ergastolo.
L’ossido di grafene assorbe anche 2G, 3G, 4G e 5G
Le nanoparticelle incontaminate sintetizzate e gli ibridi sono risultati altamente assorbenti per le microonde in tutte le bande radar L e S (<-10 dB da 1 MHz a 3 GHz).
Questa eccellente proprietà di assorbimento delle microonde indotta dall’accoppiamento dei fogli di grafene mostra l’applicazione di questi materiali con una larghezza di banda di assorbimento su misura in modo che possano essere utilizzati anche per le basse frequenze.
In precedenza, sono stati utilizzati per l’assorbimento ad alta frequenza (tipicamente > 4 GHz) con larghezza di banda selettiva limitata.
Un nanocomposito tridimensionale (3D) di ossido di grafene ridotto (RGO) e ossido di zinco (ZnO) è stato sintetizzato con un processo di soluzione morbida ed un processo di liofilizzazione efficace per mantenere l’intero sistema spugnoso.
La perdita di riflessione minima raggiunge -43.45 dB a 11.52 GHz per il 7 wt% di 3D-RGO-ZnO nel nanocomposito con uno spessore di 2.0 mm, e la larghezza di banda di assorbimento effettivo è superiore a 5.8 GHz (la perdita di riflessione sotto -10 dB).
Pertanto, i nanocompositi 3D-RGO-ZnO / BaFe 12 O 19 possono essere considerati come un eccellente materiale candidato per assorbitori di microonde.
Le proprietà di assorbimento a microonde dei compositi RGO-ematite sono state studiate in dettaglio.
I nanocompositi possiedono eccellenti proprietà di assorbimento delle microonde.
Le proprietà di assorbimento delle microonde sono state spiegate anche in termini di strutture dei nanocompositi.
Ossido di grafene, magnetismo ed onde elettromagnetiche 5G
In questo studio è stato verificato per la prima volta che le proprietà ferromagnetiche sono quelle create dalla deformazione, dal campo magnetico e dalla temperatura insieme all’osservazione di domini magnetici paralleli nel grafene ferromagnetico.
In questo modo, è stato possibile rappresentare quanto segue.
In primo luogo, presentare tre nuovi metodi basati su temperatura, campo magnetico e deformazione per produrre grafene ferromagnetico.
In secondo luogo, ottenendo grafene ferromagnetico a temperatura ambiente da saturazione di magnetizzazione significativa su larga scala.
Nucleazione eterogenea del ghiaccio da parte di nanoparticelle di grafene
Dopo aver introdotto queste particelle nella camera a nebbia, è stato prodotto HIN e si sono formati cristalli di ghiaccio.
La distribuzione delle dimensioni dei cristalli è stata ottenuta dall’elaborazione delle immagini delle lastre, dove erano coperte da un sottile strato di Formvar, che ha mostrato che il numero di cristalli di ghiaccio nel GGON aumentava all’aumentare della temperatura da -20°C a -10°C.
In questo studio viene presentata una riduzione semplice e veloce dell’ossido di grafene in vari solventi organici mediante irradiazione a microonde.
La riduzione può essere completata in alcuni minuti, ed il contenuto di ossigeno e la conducibilità (10.000 S/m) dell’ossido di grafene ridotto erano paragonabili ai risultati precedentemente riportati che riportavano tra 1 ora e 24 ore per la riduzione.
L’imminente tecnologia di comunicazione mobile di quinta generazione (5G) presenta enormi problemi per i materiali che assorbono le onde millimetriche (MMW) sopra i 24 GHz.
Nel presente lavoro, i compositi assorbitori elastici sono stati fabbricati con ossido di grafene ridotto (RGO) di diverso tempo di riduzione e gomma nitrilica (NBR).
Una serie di metodi di caratterizzazione sono stati utilizzati per studiare il grado di riduzione e la struttura dei compositi.
I parametri elettromagnetici dei compositi sono stati anche misurati a 26,5-40 GHz ed utilizzati per eseguire un calcolo analitico della perdita di riflessione (RL).
Nanotrasduttori per la neuromodulazione wireless
I nanomateriali sono emersi come una classe unica di interfacce neurali grazie alle loro piccole dimensioni, alla possibilità di collegamento remoto, ai vari metodi di trasmissione ed alle risposte immunitarie croniche ridotte.
In questo studio sono discussi i recenti progressi nei nanotrasduttori per modulare ed interagire con il sistema neurale senza fili fisici (wireless).
L’ossido di grafene interrompe l’omeostasi mitocondriale inducendo lo spostamento redox intracellulare ed una disfunzione della rete autofagica-lisosomiale nelle cellule SH-SY5Y
I ricercatori hanno scoperto che l’elaborazione ultrasonica nel mezzo ha cambiato lo stato di ossidazione e la reattività sulla superficie planare del GO a causa della sua attività di idratazione, portando alla perossidazione lipidica e al danno della membrana cellulare.
Successivamente, l’omeostasi mitocondriale interrotta dai ROS, risultante dall’attivazione della segnalazione NOX2, è stata osservata dopo l’internalizzazione del GO (ossido di grafene).
La rete autofagica-lisosomiale è stata avviata come reazione difensiva per rimuovere i mitocondri ossidativamente danneggiati e i nanomateriali estranei, che si è rivelata inefficace a causa della ridotta capacità di degradazione dei lisosomi.
Nanoschede di ossido di grafene rimodellano la funzione sinaptica in reti cerebrali coltivate
Nel microambiente biologico, i nanoscheletri di grafene potrebbero interagire con le strutture cellulari e subcellulari esposte, dando luogo a una regolazione inaspettata di una sofisticata segnalazione biologica.
Più in generale, i dispositivi biomedici basati sulla progettazione di queste nanostrutture planari 2D per interventi sul sistema nervoso centrale richiedono una comprensione precisa delle loro interazioni con il milieu neuronale.
In questo studio viene descritta la capacità dei nanoscheletri di ossido di grafene di regolare negativamente la segnalazione neuronale senza influenzare la vitalità delle cellule.
I risultati degli studi più recenti hanno dimostrato che l’esposizione al GO ha influenzato in modo diverso la produzione di citochine proinfiammatorie, fenomeno associato alla modulazione della via lisosomiale di elaborazione delle citochine.
La tossicità del grafene come un’arma a doppio taglio : rischi ed opportunità sfruttabili
Un’analisi critica delle tendenze e degli sviluppi più recenti.
I risultati sperimentali della diversità in vitro e in vivo sono stati analizzati nel contesto dei più probabili scenari di esposizione al grafene, come l’inalazione respiratoria, la via di ingestione, la somministrazione parenterale e l’esposizione topica attraverso la pelle.
Nanotossicità del grafene e dell’ossido di grafene
A causa dei potenziali fattori di rischio associati alla produzione ed all’uso di materiali legati al grafene, il numero di studi nanotossicologici su questi composti è aumentato rapidamente nell’ultimo decennio.
Questi studi hanno indagato gli effetti delle interazioni nanostrutturali/biologiche a diversi livelli organizzativi del sistema vivente, dalle biomolecole agli animali.
Gli studi di citotossicità e genotossicità in vitro ed in vivo dei materiali legati al grafene hanno esaminato in modo critico le metodologie utilizzate in modo tale da poter valutare la loro tossicità.
Possibili effetti avversi delle nanoparticelle di ossido di grafene sul sistema riproduttivo
Danni provocati dall’ossido di grafene all’apparato riproduttivo.
Le NP (nanoparticelle) possono attraversare la barriera emato-testicolare, la barriera placentare e la barriera epiteliale, che proteggono i tessuti riproduttivi, per poi accumularsi negli organi riproduttivi.
L’accumulo di NP danneggia gli organi (testicolo, epididimo, ovaio e utero) distruggendo le cellule del Sertoli, le cellule di Leydig e le cellule germinali, causando una disfunzione dell’organo riproduttivo che influisce negativamente sulla qualità, quantità, morfologia e motilità dello sperma o riduce il numero di ovociti maturi e interrompe lo sviluppo follicolare primario e secondario.
Inoltre, gli NP possono alterare i livelli di ormoni secreti, portando a cambiamenti nel comportamento sessuale.
Effetti dell’ossido di nanographene su testicolo, epididimo e fertilità nei ratti Wistar
Danni provocati dall’ossido di grafene all’apparato riproduttivo.
L’esposizione ripetuta alla ONG per 15 e 30 giorni ha provocato una diminuzione della conta degli spermatozoi epididimali ed un aumento delle anomalie dello sperma.
Anche la percentuale di spermatozoi mobili è significativamente ridotta a causa dell’esposizione.
Danni provocati dall’ossido di grafene all’apparato riproduttivo.
Tutti i nanomateriali di grafene hanno indotto riduzioni concentrazione-dipendenti dell’adenosina trifosfato e del NAD+/NADH prodotto dagli spermatozoi per la motilità e l’attività metabolica.
Mentre le lamine GO, N 2 H 4 -rGO e HT-rGO hanno causato un aumento delle specie reattive dell’ossigeno e della produzione di ossido nitrico degli spermatozoi, le lamine GO ridotte dagli antiossidanti GTP le hanno diminuite.
Pertanto, l’intrappolamento fisico degli spermatozoi da parte del grafene (in particolare GTP-rGO) è uno dei meccanismi importanti che descrivono la citotossicità, oltre alle altre reazioni, con conseguente inattivazione e/o morte degli spermatozoi.
Danni provocati dall’ossido di grafene all’apparato riproduttivo.
I risultati dello studio hanno mostrato che l’esposizione a breve termine all’ossido di grafene nel cibo causa un aumento dei parametri di stress ossidativo degli insetti testati (catalasi – CAT, capacità antiossidante totale – TAC), induce danni al DNA ad un livello di circa il 35%.
Inoltre contribuisce ad un’alterazione delle fasi del ciclo cellulare e causa un aumento dell’apoptosi.
Danni provocati dall’ossido di grafene all’apparato riproduttivo.
Lo studio riporta gli effetti in vivo dose-dipendenti dei fogli di ossido di grafene su scala nanometrica (ONG) sulla capacità riproduttiva dei topi Balb / C (Biodistribuzione).
Lo studio dei fogli ONG (iniettati per via endovenosa nei topi maschi ad una dose di ~ 2000 μg / ml o 4 mg / kg di peso corporeo) ha mostrato un elevato assorbimento di grafene nei testicoli.
Studio tossicologico dei nanotubi di carbonio a parete singola e dell’ossido di grafene ridotto negli spermatozoi umani
Danni provocati dall’ossido di grafene all’apparato riproduttivo.
È stato dimostrato che lo stress ossidativo aumenta il danno cellulare a causa della produzione di ROS, radicali liberi altamente reattivi noti per avere effetti negativi sulla funzione e la morfologia dello sperma.
Gli studi hanno dimostrato che lo stress ossidativo è una delle cause principali dell’infertilità maschile, mostrando una diminuzione della motilità e della vitalità degli spermatozoi, un aumento dei difetti nella morfologia della parte media e la perossidazione lipidica delle membrane spermatiche.
Danni provocati dall’ossido di grafene al sistema urinario.
I test di vitalità e proliferazione cellulare hanno rivelato un significativo effetto citotossico dose-dipendente nelle cellule HEK293.
I test di citotossicità hanno mostrato un aumento della perdita di lattato deidrogenasi (LDH), della generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), una diminuzione dei livelli di glutatione ridotto (GSH), ed un aumento del livello di glutatione ossidato che indica uno stress ossidativo.
Danni al sistema nervoso provocati dall’ossido di grafene.
E’ stato dimostrato che la forma di questi materiali è direttamente collegata alla loro tossicità cellulare indotta.
Sia G (nanoframmenti di grafene) che SWCNTs (nanotubi di carbonio) inducono effetti citotossici, e questi effetti sono dipendenti dalla concentrazione e dalla forma.
È interessante notare che a basse concentrazioni, G ha indotto un’attività metabolica più forte di SWCNT, una tendenza che è stata invertita a concentrazioni più elevate.
L’ossido di grafene può danneggiare la vista ?
Danni al sistema nervoso provocati dall’ossido di grafene.
L’aggiunta di GO (ossido di grafene) ha avuto poca influenza sulla morfologia cellulare, ma il cambiamento era visibile dopo una cultura prolungata.
Le cellule RPE hanno mostrato oltre il 60% di vitalità cellulare con il saggio CCK-8 nelle soluzioni GO e meno dell’8% di rilascio di LDH, anche se è stata osservata una piccola quantità di apoptosi (1,5%).
Nanoschede di ossido di grafene che rimodellano la funzione sinaptica in reti cerebrali coltivate
Danni provocati dall’ossido di grafene al sistema nervoso.
Nel microambiente biologico, le nanoschede di grafene possono interagire con le strutture cellulari e subcellulari esposte, dando luogo a una regolazione inaspettata di una sofisticata segnalazione biologica.
Più in generale, i dispositivi biomedici basati sulla progettazione di queste nanostrutture planari 2D per interventi sul sistema nervoso centrale richiedono una comprensione precisa delle loro interazioni con il milieu neuronale.
Qui, descriviamo la capacità delle nanoschede di ossido di grafene di regolare negativamente la segnalazione neuronale senza influenzare la vitalità delle cellule.
Danni al sistema nervoso provocati dall’ossido di grafene.
I risultati dello studio hanno suggerito che sia GO che RGO hanno indotto danni al DNA dipendenti da ROS (ossido di grafene ridotto).
Danni genetici provocati dall’ossido di grafene.
E’ stato ulteriormente studiato l’effetto delle interazioni del grafene usando l’analisi microarray del cDNA ed è stato identificato i potenziali effetti negativi attraverso la down-regolazione dei geni chiave coinvolti nella risposta al danno al DNA e nei meccanismi di riparazione.
Il test di elettroforesi su gel di una singola cellula ed il test Comet hanno confermato il potenziale di danno al DNA del grafene nei confronti delle cellule primarie umane.
PEGilazione di ossido di grafene ridotto induce tossicità nelle cellule della barriera emato-encefalica : uno studio in vitro e in vivo
(PEG : Polietilenglicole)
Danni al sistema nervoso provocati dall’ossido di grafene.
Gli studi in vitro hanno dimostrato una tossicità dipendente dalla concentrazione.
La concentrazione più alta (100 μg/mL) di rGO non PEGilato ha avuto una minore influenza tossica sulla vitalità cellulare in colture primarie di astrociti e cellule endoteliali del cervello di ratto, mentre il rGO PEGilato ha indotto effetti deleteri e morte cellulare.
Danni al sistema endocrino provocati dall’ossido di grafene.
L’esposizione ai materiali GO ha indotto una leggera diminuzione dell’attività mitocondriale e della secrezione di coriogonadotropina umana.
Inoltre, il GO ha indotto un’apertura transitoria della barriera del trofoblasto, come evidenziato da un aumento temporaneo della traslocazione della fluoresceina di sodio, una molecola marcatrice del trasporto passivo.
La prova dell’assorbimento cellulare di GO è stata trovata tramite analisi di microscopia elettronica a trasmissione, che ha rivelato l’assorbimento di GO anche di grandi dimensioni micro da parte del BeWo
L’esposizione del sangue all’ossido di grafene può causare la morte anafilattica nei primati
Shock anafilattico nei primati causato dalla somministrazione di ossido di grafene.
Lo studio dimostra come l’esposizione del sangue al GO (ossido di grafene) al di sotto della massima dose iniziale sicura può causare la morte accidentale nei mammiferi, compresi i primati non umani (1 su 5 Macaca fascicularis e 7 su 121 topi).
I punti quantici di grafene possono danneggiare il DNA nelle cellule ?
Danni genetici causati dall’ossido di grafene.
Le cellule NIH-3T3 trattate con GQDs (grafene quantum dots) hanno mostrato un aumento dell’espressione delle proteine (p53, Rad 51 e OGG1) legate al danno al DNA rispetto alle cellule non trattate, indicando un danno al DNA causato dai GQDs.
Il rilascio di specie reattive dell’ossigeno (ROS) indotto dalla GQD ha dimostrato di essere responsabile dei danni al DNA osservati.
Risposta genotossica e recupero del danno macrofagico ai punti quantici di grafene
Danni genetici causati dall’ossido di grafene.
Questo studio ha rivelato le risposte genotossiche dei macrofagi alveolari di ratto (NR8383) ai QD di grafene aminato (AG-QDs) ed ha rilevato il recupero delle cellule dopo la rimozione di AG-QDs.
L’analisi dell’espressione genica globale del sequenziamento dell’RNA ha mostrato che AG-QDs (100 μg/mL) ha causato alterazioni significative nell’espressione di 2898 geni dopo l’esposizione per 24 ore.
Danni genetici causati dall’ossido di grafene.
Alcuni studi hanno ora riportato che l’eccessiva esposizione al GO (ossido di grafene) può causare danni al DNA cellulare attraverso la generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS).
Genotossicità dei nanofili di grafene sulle cellule staminali mesenchimali umane
Danni genetici causati dall’ossido di grafene.
I risultati di questo studio hanno mostrato che l’rGONR (nanoschede di ossido di grafene ridotto) potrebbe penetrare nelle cellule e causare frammentazioni del DNA e aberrazioni cromosomiche anche a basse concentrazioni di 1,0 μg/mL dopo un breve tempo di esposizione di 1 ora.
Danni genetici causati dall’ossido di grafene.
Lo studio suggerisce che i materiali GFN possono causare cambiamenti più sottili nella programmazione dell’espressione genica modulando lo stato di metilazione del DNA.
Un’informazione potenzialmente utile per un uso futuro nel campo biomedico.
Uno sguardo più attento alla genotossicità dei materiali a base di grafene
Danni genetici causati da ossido di grafene.
Si ritiene che il meccanismo principale della tossicità del grafene sia causato dalle specie reattive dell’ossigeno prodotte nelle cellule, che a loro volta interagiscono con diverse biomolecole, compreso il DNA.
In questa revisione, abbiamo voluto discutere diversi studi di genotossicità eseguiti con GBM con un focus specifico su diversi tipi di cellule e condizioni.
Fusione del DNA e genotossicità indotta da nanoparticelle di argento e grafene
Danni genetici causati dall’ossido di grafene.
Abbiamo verificato una connessione tra il legame delle nanoparticelle di DNA (NP) e i danni al DNA in vitro indotti da nanoparticelle d’argento rivestite di citrato e polietilenimina ramificata (c-AgNP e b-AgNP), nonché da nanoschede di ossido di grafene (GO).
Danni genetici causati dall’ossido di grafene.
In questo studio, abbiamo verificato gli effetti potenziali dei punti quantici di grafene modificati con idrossile (OH-GQDs) sulla linea cellulare epiteliale esofagea umana HET-1A.
I nostri dati hanno rivelato una significativa citotossicità di OH-GQD che ha diminuito la vitalità di HET-1A in modo dose – e tempo- dipendente.
Gli effetti contraddittori dell’ossido di grafene contro gli agenti patogeni umani
Ancora un altro studio (questa volta italiano e compiuto all’università La Sapienza di Roma) sui danni cellulari provocati dall’ossido di grafene.
Nell’ultimo decennio, diversi gruppi di ricercatori hanno cercato di definire i meccanismi di interazione tra i frammenti di ossido di grafene e gli agenti patogeni, ma sono stati riportati risultati contraddittori.
Questa revisione si concentra su tutte le contraddizioni delle proprietà antimicrobiche del GO in soluzione.
Un altro studio sui danni cellulari provocati dall’ossido di grafene.
I risultati della ricerca forniscono informazioni più complete sui danni all’organello ed alla membrana plasmatica indotti dal grafene.
Assai importanti per comprendere e prevedere la citotossicità dei nanomateriali a base di carbonio.
Valutazione della citotossicità in vitro dei nanosheet di grafene sulle cellule alveolari
Ennesima dimostrazione dei danni cellulari provocati dall’ossido di grafene.
Tutti i nanomateriali della famiglia del grafene hanno indotto alti livelli di tossicità nelle cellule alveolari.
Qualcuno ha ancor qualche dubbio sulla tossicità del grafene ?
Un’altra dimostrazione dei danni cellulari provocati dell’ossido di grafene.
I risultati mostrano che il GO (ossido di grafene) ha una tossicità moderata per gli organismi, in quanto può indurre un’inibizione minore (circa il 20%) della crescita cellulare e un leggero ritardo nella schiusa degli embrioni di zebrafish a una dose di 50 mg/L, ma non ha prodotto un aumento significativo dell’apoptosi embrionale.
Mentre i MWNT mostrano una tossicità acuta che porta a una forte inibizione della proliferazione cellulare ed a gravi difetti morfologici negli embrioni in sviluppo, anche a concentrazioni relativamente basse di 25 mg/L.
Un’importante studio sui danni cellulare provocati dell’ossido di grafene.
La citotossicità di rGO contro il cancro al seno umano MCF-7 è stata esaminata misurando diversi parametri, tra cui MTT, soppressione di NF- κTranslocation B, potenziale di membrana mitocondriale (MMP), produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), colorazione con arancio di acridina e bromuro di etidio e elettroforesi su gel a cellule singole.
Inoltre, le espressioni geniche delle proteine Bax e Bcl-2 sono state misurate mediante analisi PCR quantitativa e microscopia a fluorescenza.
Hanno indicato che l’rGO induce la morte cellulare utilizzando l’apoptosi come meccanismo esclusivo.
I nostri risultati mostrano per la prima volta che l’rGO ha inibito la proliferazione delle cellule MCF-7, portando alla morte cellulare programmata attraverso l’attivazione della via di segnalazione mediata dai mitocondri che coinvolge la via di segnalazione NF-kB.
Ruolo della carica superficiale e dello stress ossidativo nella citotossicità e genotossicità dell’ossido di grafene verso cellule di fibroblasti polmonari umane
Danni da ossido di grafene nel tratto respiratorio.
In questo articolo, la citotossicità e la genotossicità dell’ossido di grafene per le cellule di fibroblasti polmonari umani (HLF) sono state valutate con il metil tiazolyl tetrazolium (MTT) e la misura sub-G1.
E’ stato inoltre esplorato il meccanismo della sua tossicità.
Sono state eseguite diverse modifiche dell’ossido di grafene per aiutarci a determinare i fattori che potrebbero influenzare la tossicità dell’ossido di grafene stesso.
I risultati hanno indicato che la citotossicità e la genotossicità dell’ossido di grafene per le cellule HLF erano dipendenti dalla concentrazione, e la genotossicità indotta dal GO era più grave della citotossicità per le cellule HLF.
Lo stress ossidativo mediato dall’ossido di grafene potrebbe spiegare la ragione del suo effetto tossico.
Danni dell’ossido di grafene al sistema respiratorio.
Studi recenti hanno dimostrato che quando si verifica l’esposizione respiratoria alle nanoparticelle, macrofagi e neutrofili nel sistema polmonare possono essere riattivati.
Una reazione infiammatoria può quindi verificarsi (Kennedy, 2009).
Gli studi cellulari dimostrano che GD internalizza significativamente, inducendo una citotossicità attraverso lo stress ossidativo in entrambe le cellule.
L’intensità della tossicità è in linea con la dimensione laterale ridotta e l’aumento dei gruppi funzionali ha rivelato un potenziale di tossicità più elevato di TRGO e GO, rispettivamente.
L’esposizione singola alle nanopiastrine di ossido di grafene e al grafene aerosolizzato non ha avviato una risposta biologica acuta in un modello di polmone umano 3D
Danni dell’ossido di grafene alle vie respiratorie.
E’ stato dimostrato che i GRM (grafene e materiali di questo tipo) sono facilmente respirabili e possono interagire con le cellule polmonari con conseguente induzione di stress ossidativo od infiammazione polmonare.
L’esposizione ripetuta all’ossido di grafene vaporizzato media l’inibizione dell’autofagia e dell’infiammazione in un modello tridimensionale delle vie aeree degli esseri umani
Ancora una volta ci troviamo a che fare con danni provocati dall’ossido di grafene alle vie respiratorie.
I risultati di questo studio mostrano che l’esposizione all’ossido di grafene inalato ha innescato una debole risposta pro-infiammatoria, l’integrità della barriera compromessa e il blocco dell’autofagia, aumentando potenzialmente la suscettibilità dei lavoratori esposti alle infezioni polmonari e/o alle malattie polmonari.
Nel complesso, i risultati presentati evidenziano l’importanza di utilizzare modelli di vie aeree in vitro fisiologicamente rilevanti e scenari di esposizione del mondo reale per prevedere l’impatto dell’esposizione al particolato inalato per la sicurezza delle persone.
L’ossido di grafene si biodegrada con l’aiuto di enzimi umani
Riportando i loro risultati nella rivista Small, i ricercatori mostrano che la mieloperossidasi, derivata dai globuli bianchi umani in presenza di una bassa concentrazione di perossido di idrogeno, può metabolizzare completamente l’ossido di grafene nel caso di campioni ampiamente dispersi.
Un articolo davvero interessante, che vale la pena leggere.
L’acetilcisteina sta emergendo come alternativa per evitare complicazioni da COVID-19
Come è sempre successo nella storia, la cosiddetta medicina “ufficiale” nega imperterrita l’esistenza del fenomeno del magnetismo, senza il quale la scoperta effettuata probabilmente non sarebbe nemmeno mai avvenuta…
Come ben sapete, NAC e Glutatione sono trattamenti adatti per COVID19 perché degradano l’ossido di grafene tossico.
In questa “notizia” cambia “sarscov2” con “ossido di grafene”.
E capirai tutto.
La polvere intelligente di grafene si diffonde nell’aria ignorando alla sua tossicità per gli esseri umani.
Ora, i ricercatori del Georgia Tech hanno inventato una nano-antenna di grafene plasmonico che può essere utilizzata in modo efficiente a lunghezze d’onda radio millimetriche.
Un altro passo verso la “polvere intelligente”.
Sviluppo di latte senza lattosio utilizzando membrane di nanofiltrazione a base di ossido di grafene
Ossido di grafene nel cibo.
Negli ultimi anni, le membrane di ossido di grafene sono state studiate principalmente per la desalinizzazione dell’acqua e la separazione dei coloranti.
Tuttavia, le membrane hanno una vasta gamma di applicazioni, come nell’industria alimentare.
Il tentativo progressivo di avvelenare l’intera umanità avanza in modo imperterrito.
La bio-schiuma a base di ossido di grafene usa la luce del sole per pulire l’acqua
Ancora una volta vediamo i tentativi di normalizzare l’uso dell’ossido di grafene, agente chimico che sappiamo essere assai tossico.
Questa volta per rendere l’acqua potabile.
Un team di scienziati dell’Università di Washington ha sviluppato una tecnica per utilizzare fogli di ossido di grafene per produrre acqua potabile utilizzando la luce del sole.
La tecnica prevede il riscaldamento dell’acqua sporca fino a farla bollire, creando vapore purificato che può essere tranquillamente raccolto e consumato.
La presente invenzione fornisce una particella che nuclea il ghiaccio per il cloud seeding e altre applicazioni, che può avviare la nucleazione del ghiaccio a una temperatura di -8°C.
Inoltre, il numero di particelle nucleanti del ghiaccio aumentava continuamente e rapidamente con la diminuzione della temperatura.
La particella nucleante del ghiaccio della presente invenzione è un composto poroso nanostrutturato di nanoparticelle tridimensionali di ossido di grafene ridotto e diossido di silice (PrGO-SN).
L’ossido di grafene ridotto serve ancora una volta come modello per la crescita dei cristalli di ghiaccio a causa di una struttura reticolare esagonale analoga.
Mentre l’aggiunta di nanoparticelle di ossido di silicio migliora le capacità generali di assorbimento delle molecole d’acqua della particella composita.
Ora chiedetevi ancora una volta la vera origine del cosiddetto “virus farsa”.
Fate semplicemente 1+1.
E capirete.
Sintesi e caratterizzazione di compositi ternari di polianilina/bario ferrite/ossido di grafene ridotto come materiale assorbente di microonde.
La larghezza di banda effettiva di assorbimento delle microonde per la perdita di riflessione inferiore a -10 dB era di 0,9 GHz da 8,2 GHz a 9,1 GHz.
Le notevoli proprietà di assorbimento delle microonde suggeriscono la sua promettente applicazione per l’assorbimento delle microonde. e la polarizzazione interfacciale tra i tre componenti.
Le notevoli proprietà di assorbimento delle microonde suggeriscono la sua promettente applicazione per l’assorbimento delle microonde.
Infatti tutti i composti di ossido di grafene hanno una gamma di assorbimento di frequenza nella tecnologia 5G.
Sintesi idrotermale di ossido di grafene ridotto-Co 3 O 4 compositi ed eccellenti proprietà elettromagnetiche a microonde
Le proprietà di assorbimento a microonde risultanti hanno mostrato che la massima perdita di riflessione di RGO (ossido di grafene ridotto) – Co 3 O 4 è fino a -43.7 dB a 13.8 GHz e la larghezza di banda di assorbimento con la perdita di riflessione sotto -10 dB è 4.6 GHz con uno spessore di 3.3 mm.
Le eccellenti proprietà di assorbimento di microonde di RGO – Co 3 O 4 può essere utilizzato come un candidato attraente per il nuovo tipo di materiali assorbenti di microonde.
Tutti i compositi con ossido di grafene hanno infatti gamma di assorbimento di frequenza nella tecnologia 5G.
Sintesi del composito polianilina-oro/ossido di grafene e caratteristiche di assorbimento a microonde dei film compositi
La proprietà di assorbimento a microonde dei film compositi a 2-12 GHz è stata studiata a fondo e sono stati analizzati gli effetti dello spessore del campione su tale fenomeno.
L’efficienza di schermatura delle interferenze elettromagnetiche di PANI-GNP è stata migliorata dall’inclusione di GO (ossido di grafene).
Tutti i composti di ossido di grafene hanno infatti una gamma di assorbimento di frequenza nella tecnologia 5G.
Il risultato mostra che RGO (ossido di grafene ridotto) gioca un ruolo importante nelle proprietà di assorbimento delle microonde del composito RGO-CoFe 2 O 4.
Si ritiene che tale materiale composito sarà ampiamente applicato nel settore dell’assorbimento delle microonde.
Tutti i compositi di ossido di grafene hanno gamma di assorbimento di frequenza nella tecnologia 5G.
Le proprietà elettromagnetiche e le proprietà di assorbimento delle microonde sono state determinate per i nanocompositi preparati con diversi rapporti di peso di rGO a NZCF ( m rGO : m NZCF ).
Quando il valore di mrGO : m NZCF è 1:10, il nanocomposito rGO / NZCF con uno spessore di 3 mm ha raggiunto una perdita di riflessione massima di -57.6 dB a 10.1 GHz ed una larghezza di banda di frequenza effettiva di adsorbimento di 4.2 GHz tra 8.2 GHz e 12.4 GHz.
Tutti i compositi con ossido di grafene hanno gamma di assorbimento di frequenza nella tecnologia 5G.
Sono state studiate le proprietà di assorbimento delle microonde dei compositi realizzati con diversi componenti.
Sono stati studiati gli effetti delle frazioni di massa di RGO (ossido di grafene ridotto) e lo spessore dei compositi sulle proprietà di assorbimento delle microonde nell’intervallo da 2 a 18 GHz.
Tutti i composti di ossido di grafene hanno una gamma di assorbimento di frequenza nella tecnologia 5G.
Tale materiale composito ad alto assorbimento di microonde può essere usato come un candidato promettente per il nuovo tipo di materiale che assorbe le onde elettromagnetiche.
Tutti i composti di ossido di grafene hanno una gamma di assorbimento di frequenza nella tecnologia 5G.
L’eccellente assorbimento delle microonde potrebbe essere attribuito alle strutture a nido d’ape e alla forte polarizzazione delle polveri 3D-RGO.
Considerando la bassa densità e la buona resistenza alla corrosione, le polveri 3D-rGO possono servire come un eccellente componente per la progettazione di rivestimenti leggeri per l’assorbimento delle onde elettromagnetiche.
Nanotubi di carbonio e ossido di grafene nella risonanza magnetica a microonde (MRI)
Negli ultimi anni, la nanotecnologia è stata una pietra miliare nell’evoluzione delle comunicazioni, permettendo lo sviluppo di nuove applicazioni e la standardizzazione di nuovi materiali su scala nanometrica chiamati nanomateriali.
Questi includono il grafene ed i suoi derivati come i nanotubi di carbonio ed alcuni altri composti.
Riduzione dell’ossido di grafene mediante microonde
Grazie alla presenza di elettroni π nella sua struttura, il grafene è un buon assorbitore di microonde.