Articoli scientifici che non leggerete mai sui mass-media (4)

Novembre 4, 2022 5g, Chemtrails, Grafene, Identità di genere, Neurocontrollo, Quel terribile virus mai isolato, Studi scientifici

In modo molto chiaro, Google ha dimostrato che non esistono ragioni scientifiche, mettendo in chiaro che si tratta esclusivamente di ragioni politiche.

Veronica Baker


Articoli scientifici

In questa pagina, che aggiornerò quotidianamente, riporterò alcuni articoli scientifici di particolare interesse riguardo ai tempi assai movimentati che stiamo vivendo in questo momento.


Christian Baumeier et al (2022). Intramyocardial inflammation after COVID-19 “vaccination” : an endomyocardial biopsy-proven case series. Doi : https://doi.org/10.3390/ijms23136940


Melius abundare quam deficere.
L’ennesima conferma di quanto noto ormai da più di un anno a questa parte.



Perlstad, H. (2013). Milgram’s obedience to authority : its origins, controversies, and replication. https://www.researchgate.net/publication/316559861_Milgram’s_Obedience_to_Authority_Its_Origins_Controversies_and_Replications


Si tratta di uno studio che presenta un dettagliato resoconto storico delle origini del famoso studio di Milgram e della successiva controversia che lo ha circondato nel corso degli anni.
Uno dei più importanti articoli scientifici mai scritti sull’argomento.



La verita sulle chemtrails. L’intervista proibita ad Enrico Gianini.



È risaputo che l’Italia è uno dei paesi con la libertà di stampa più bassa in assoluto e che l’ambiente scientifico è da sempre incline ai cosiddetti “poteri forti”.
Ecco quindi arrivare, in colpevolissimo ritardo, questo studio, in verità tanto “atteso”, destinato esclusivamente ai “medici”, sugli effetti collaterali “subiti” da chi si è fatto iniettare i cosiddetti “vaccini”.

Già la pagina introduttiva, a mio avviso, è eloquente :

“Il lungo biennio della pandemia di Covid-19, che non possiamo ancora archiviare, a causa delle continue “varianti” e che, comunque, ci ha insegnato a non abbassare la guardia, in funzione di nuove possibili future emergenze”.

Questi nuovi “vaccini”, che stanno attirando l’attenzione dell’intera comunità scientifica, non tanto in termini di scarsa efficacia (abbastanza prevedibile, data la tendenza dei coronavirus a mutare), quanto per la frequenza anomala e ancora non chiarita degli eventi indesiderati collaterali.

Un “sasso nello stagno” per ulteriori approfondimenti, nel contesto di quella “onestà intellettuale” che ha sempre caratterizzato e caratterizza la nostra Associazione”.

Tralascio ogni commento, perché sarebbe fin troppo offensivo e lesivo della professionalità altrui (ammesso che chi ha scritto queste parole conosca il significato del termine).

In totale sono stati “studiati” 1006 casi, ed in 948 sono state riscontrate “varie alterazioni dello stato di aggregazione degli eritrociti e la presenza nel sangue periferico di particelle di varia forma e dimensione di dubbia natura” (il 94% dei pazienti, curioso che si ripeta ancora questo numero che corrisponde esattamente alla % di riduzione della popolazione mondiale desiderata dalle élite).

Peraltro, questa pubblicazione non è altro che una copia in carta carbone di quanto già emerso da più di un anno a questa parte dalla comunità scientifica internazionale, con l’aggravante di non avere nemmeno il coraggio di usare la parola “grafene”; nel cosiddetto Terzo Mondo non si ha questa paura.

In poche parole, questo studio è assolutamente inutile sia ai fini scientifici che a quelli diagnostici e, se l’ho riportato, è solo per completezza d’informazione, oltre che per sottolineare ancora una volta come la ricerca scientifica in Italia sia ormai morta.

Articoli scientifici “made in Italy”?
No, grazie.



Cordani P. (2000). Method of modifying weather. https://patents.google.com/patent/US6315213B1/en


Un metodo per modificare artificialmente il tempo atmosferico prevede la semina di polimeri che, durante un temporale, vengono dispersi nelle nuvole di pioggia e il cui vento agita la miscela, provocando l’assorbimento della pioggia da parte del polimero stesso.

Questa interazione genera una sostanza gelatinosa che precipita sulla superficie sottostante, riducendo la capacità delle nuvole di piovere.
Un’ulteriore riprova della falsità delle teorie secondo cui non esisterebbero articoli scientifici sull’argomento.



Abramson D.I., Johnson J.R. (2017). Creating a conversational chat bot of a specific person. https://patents.google.com/patent/US10853717B2/en


Microsoft ha depositato un brevetto per riportare in vita i propri cari deceduti sotto forma di “chatbot” basati sull’intelligenza artificiale, a partire dai dati digitali raccolti online.

In sostanza, si tratterebbe di una forma di vita artificiale, ovvero computer che simulano forme di vita basate su forme di vita virtuali individuali o collettive, come “avatar” singoli, simulazioni sociali o mondi virtuali.



Kurapati R., Mukherjee S.P., Martín C., Bepete G., Vázquez E., Pénicaud A., Fadeel B., Bianco A. (2018). Degradation of Single-Layer and Few-Layer Graphene by Neutrophil Myeloperoxidase. Doi : https://doi.org/10.1002/anie.201806906


Warrier V., Greenberg D.M., Weir E., Buckingham C., Smith P., Lai M.C., Allison C., Baron-Cohen S. (2020). Elevated rates of autism, other neurodevelopmental and psychiatric diagnoses, and autistic traits in transgender and gender-diverse individuals. Doi : https://doi.org/10.1038/s41467-020-17794-1


Sull’onda del tentativo di coprire in tutti i modi i danni causati all’intera umanità tramite i cosiddetti “vaccini” (e nel contempo tenersi buoni gli amichetti dell’OMS e del WEF), stanno iniziando a comparire alcuni articoli scientifici scritti da alcuni “ricercatori” (consiglio di leggere i loro “curriculum”).

Dove si verifica assai facilmente che si tratta di un finto studio pubblicato “su commissione”) che vorrebbero dimostrare che il “transgenderismo” (ricordo per l’ennesima volta che il termine “transgenderismo” NON esiste nella letteratura medica, ma è solo un termine di uso comune utilizzato nei media e in politica, dove, come è noto, raccontano solo falsità al soldo del ben noto NWO.

Il che dimostra, per l’ennesima volta, l’assenza di professionalità di questi “cosiddetti” ricercatori.
Secondo tali “ricercatori”, l’omosessualità, come l’autismo, sarebbe una “patologia indotta dalle nano-particelle presenti da decenni” nei (cosiddetti) “vaccini”.

Ovviamente, non esiste alcun nesso fra le due “patologie”.
Un trauma da stress post-traumatico (PTSD) avuto in tenera età (alcune ricerche hanno suggerito che le persone autistiche possono in alcuni casi sviluppare sintomi di questo tipo) può essere correlato a un disturbo dell’identità di genere non specificato (GIDNOS, cioè Gender Dysphoria Not Otherwise Specified).

Purtroppo, si tratta di un problema che affonda le proprie radici in un passato molto lontano e che è radicato nell’opinione pubblica (da sempre mal informata sull’argomento) e in quella medica (e questo fatto è davvero molto grave).

La cosiddetta psichiatria occidentale continua infatti a “classificare” le persone affette da “disforia di genere” come “disturbate mentalmente”, e questo fatto evidentemente sostiene ed aggrava lo stigma legato ai diritti e alle pari opportunità (a meno che qualcuno non decida di vendere la propria anima al WEF di Klaus Schwab, che, peraltro, fa solo un cinico e strumentale uso della problematica per giustificare la sua orrida definizione di “uguaglianza”).



Piñar-Gutiérrez, A., Remón P.,  Soto-Moreno R.A. (2022). Case report : Pituitary apoplexy after COVID-19 vaccination. Doi : https://doi.org/10.1016/j.medcli.2021.09.028


Uno studio che conferma i risultati delle autopsie effettuate in diversi ospedali.
Articoli scientifici che non leggerete mai sui mass media.



Buckels E.E., Trapnell P.D. , Delroy P.L. (2014). Trolls just want to have fun. Personality and Individual Differences. Doi : http://dx.doi.org/10.1016/j.paid.2014.01.016


Gli autori hanno condotto uno studio approfondito sulla personalità dei cosiddetti “commentatori” della rete Internet e sui loro stili di commento, rivelando inquietanti relazioni tra il “trolling” e la triade oscura della personalità (sadismo, psicopatia e machiavellismo).

In particolare, chi mostra un interesse particolare per il cyber-trolling presenta tratti molto marcati di sadismo.



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