Autismo tecnologico. Questa sessualità è davvero sana ?

Settembre 30, 2024 Erotismo d’autore, Internet e virtual life

Ma questa sessualità è davvero sana ?

Veronica Baker


Autismo tecnologico. Questa sessualità è davvero sana ?

Autismo tecnologico
Autismo tecnologico. Un appagamento dei propri desideri secondo uno schema completamente diverso da quello tracciato da Maslow nella sua piramide…

Il modo immediato di comunicare, la libertà di espressione che si può avere rifugiandosi nell’anonimato e tutta una serie di nuove regole nate ed evolute all’interno del virtuale lasciano oggi ampio spazio alla possibilità che si instaurino relazioni nuove, amicizie nuove e persino amori nuovi, con modi, tempi e luoghi che hanno caratteristiche ben diverse da quelle del mondo reale.

Così, anche gli appuntamenti classici, quelli che un tempo erano caratterizzati dall’attesa dell’incontro e dalla speranza fremente, oggi sembrano essere diventati quasi obsoleti, come lo sarebbe un apparecchio telefonico a disco ruotante rispetto a un iPhone.

È il Web, infatti, che sembra essersi impossessato del ruolo di luogo imprescindibile per fare nuove conoscenze, e sono gli adolescenti che, più di tutti, sembrano essere i primi a non riuscire a trovare una propria identità se prima non viene anticipata e filtrata da un corrispondente profilo virtuale.

Inoltre, quando parlo di adolescenti, non mi riferisco necessariamente a chi non ha ancora raggiunto la maggiore età.

Spesso mi sono chiesta se, per innamorarsi, sia più importante il rapporto fisico o quello mentale, ma non ho ancora trovato una risposta soddisfacente.

Sapendo bene che sono indispensabili entrambe le condizioni, mi chiedo come la virtualità possa sostituire un incontro con l’altro, sia per quanto riguarda la fisicità sia per quanto riguarda la sensualità.

L’attrazione, così come la repulsione, non possono essere completamente slegate dai processi biochimici in cui i sensi hanno un’importanza fondamentale e imprescindibile.
Guardare la persona che si ha di fronte, ascoltare la sua voce, sfiorare la sua pelle, sentire il suo profumo e assaporare un suo bacio può innescare quella rivoluzione interiore a cui si dà il nome di “innamoramento”.

Questo stravolgimento, una volta attivato, mette in moto tutta una serie di altri meccanismi che sono alla base dell’eccitazione e del desiderio.

Inoltre, la conoscenza del prossimo è costituita anche e soprattutto da tutto ciò che ci viene comunicato attraverso il linguaggio non verbale : i gesti, il tono e la modulazione della voce, gli sguardi che dissimulano emozioni, la timidezza, gli imbarazzi, la semplicità, la curiosità.

Questa variegata ricchezza di sensazioni non può passare attraverso lo schermo di un computer, quindi, anche se può essere in un certo senso adeguatamente riprodotta attraverso il linguaggio verbale e una buona capacità di esprimersi in forma scritta, non è in grado di sostituire completamente la sensorialità.

Le persone timide, incapaci di instaurare relazioni, quelle che hanno difficoltà a rapportarsi con gli altri o sono oberate da impegni e vincoli nella vita reale che non permettono loro di soddisfare quotidianamente il desiderio di trasgressione che provano dentro di loro, spesso si rifugiano nel web trovando nella identità virtuale una piacevole realtà alternativa con la quale esprimere la loro personalità più segreta.

Nel video, invece, vedono qualcosa che svolge una funzione di protezione efficace per mettere in sicurezza il loro “vero io”.

In questo modo, la realtà virtuale diventa una sorta di indispensabile luogo di rifugio mentale in cui trasferire una buona parte della propria esistenza, in cui incontrare i migliori amici, confortanti psicoterapeuti, appassionati amanti e, a volte, anche figure genitoriali sostitutive.

Autismo tecnologico
Autismo tecnologico. All’interno di questo contesto, anche l’eros e la sessualità acquistano dunque una nuova e diversa consistenza…

All’interno di questo contesto, anche l’eros e la sessualità acquistano dunque una nuova e diversa consistenza, conducendo a un coinvolgimento mentale sconfinato che però sottrae importanza al proprio corpo, ai suoi desideri e alle sue vere necessità primarie, fino ad arrivare a un abuso quotidiano dell’uso dell’informatica, con la frequente e rassicurante prerogativa di una solitudine camuffata e di un appagamento dei propri desideri secondo uno schema completamente diverso da quello tracciato da Maslow nella sua piramide.

Esiste, infatti, chi si dimentica di possedere un corpo, stravolge il suo ciclo sonno-veglia, riduce il suo senso di fame e sazietà, mangia davanti al monitor o dorme con il computer acceso, modificando radicalmente la percezione dello spazio e del tempo.

Lo spazio diventa quello virtuale delimitato dai bordi dello schermo e il tempo si trasforma in un tempo virtuale con caratteristiche totalmente diverse da quelle del mondo reale.

Tuttavia, per quanto concerne specificamente la sfera affettiva ed erotica, quali particolarità caratterizzano le relazioni amorose nate nel mondo virtuale ?

Sicuramente un tratto distintivo è l’immediatezza dei rapporti, la loro semplicità e la rapidità con cui si instaurano.
Fondamentale è anche la totale assenza del corpo.
Queste relazioni nascono in assenza di intimità corporea, senza profumi, umori, sapori, senza l’ansia da prestazione o la necessità di mettersi alla prova davanti alle richieste del partner.

Uno scenario caratterizzato da un’assoluta assenza di inibizioni e di pudore, inconcepibili nella realtà, da un approccio immediato alle relazioni, anche quelle molto intime, privo di faticose mediazioni, e soprattutto da un fortissimo coinvolgimento a livello visivo.

Inoltre, la possibilità di acquisire un’identità sessuale alternativa o quantomeno equivoca, non completamente ben definita, utilizzando nickname appartenenti al sesso opposto, apre scenari che nella vita reale non sarebbero neanche ipotizzabili né tantomeno ammissibili sul piano dell’intimità.

Ma questa sessualità è davvero sana ?

L’eros può trarre vantaggio da questa stimolazione visiva istantanea che ha sostituito del tutto la fisicità e tutto ciò che ha a che fare con il corpo, oppure serve solo a tranquillizzare le profonde insicurezze, le frustrazioni e le angosce di chi non riesce a rapportarsi nel modo giusto con il mondo esterno ?

Ormai è un’opinione diffusa tra gli studiosi del fenomeno che la mancanza dell’aspetto fisico e sensoriale nel mondo virtuale produce quello che viene definito “autismo tecnologico”, cioè uno stato di solitudine emozionale che nasce proprio dalla mancanza di un incontro fisico con l’altro.

Si tratta di una sessualità di tipo consumistico, affetta da bulimia, prigioniera all’interno di una linearità incentrata sul raggiungimento del piacere immediato senza un vero e proprio coinvolgimento emotivo, e soprattutto disconnessa rispetto a quello che dovrebbe essere il vero erotismo.


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