Banche USA in difficoltà

Agosto 27, 2008 EcoAnemia


Banche USA in difficoltà

Crollano i profitti dell’industria bancaria americana : nel secondo trimestre i profitti sono scesi dell’86%. Secondo la Federal Deposit Insurance Corp  il calo è legato al prolungarsi della crisi dei mercati immobiliari e del credito.[…]


Banche USA in difficoltà
Banche USA in difficoltà

[…]La Fdic rileva inoltre che le banche in difficoltà sono 117 nel periodo aprile-giugno, in aumento rispetto alle 90 rilevate nel primo trimestre, e che sono necessari piani per far fronte a eventuali perdite. Mai dalla metà del 2003 si era toccato un livello così elevato.[…]

[…]Dall’inizio dell’anno sono fallite negli Stati Uniti nove banche regionali, di cui la più importante era la Indymac.

Nella lista nera degli istituti in difficoltà non figurano grandi banche che, pur non essendo considerate in pericolo dalle autorità di regolamentazione, si preparano a registrare un altro trimestre nero con nuove perdite e svalutazioni.

A confermare che l’industria bancaria americana continua ad attraversare un momento difficile è anche il boom di memorandum of understanding siglati dalle istituzioni con la Fed: si tratta di una sorta di accordi segreti fra banche e banca centrale con i quali gli istituti vengono costretti a intraprendere misure ad hoc per risolvere i propri problemi, fra le quali la sospensione del pagamento del dividendo o un aumento di capitale.[…]

[…] “L’ aumento del numero dei memorandum non sorprende viste le condizioni di mercato che che molte banche si trovano a dover fronteggiare. Sono utili per risolvere specifiche debolezze nel risk management e in altre aree”.Di solito i memorandum non vengono resi noti e quindi consumatori e investitori ne sono solitamente all’oscuro.[…]

Nel periodo 1990-1991 sono fallite in America circa 6-700 banche su 12000 (tutte piccole), invece in quest’ultima crisi fino ad ora ne sono fallite poche : la maggiore era Indymac.

Inoltre l’export USA sale grazie al $ debole, al boom dell’agricoltura ed all’energia (dato che le società di servizi per il petrolio sono all’80% made in USA) ;  il mercato immobiliare probabilmente non ha toccato il fondo, ma il costo medio di una casa in USA ora è sui 220.000 $, la metà che in Europa.

Dove per confronto siamo già tecnicamente in recessione.


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