Basta solo sorridere un po’ di più

Giugno 25, 2014 Mode personaggi storie comuni


Basta solo sorridere un po’ di più

“Sono Mario Balotelli ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano.
L’ho voluto fortemente perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA.

Ci tenevo fortemente a questo mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso.
Si magari potevo fare gol con la costa rica avete ragione ma poi ?

Poi qual’è il problema ?
Forse quello che vorreste dire tutti è questo ?

La colpa non la faccio scaricare a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente (a livello caratteriale) quindi cercate un’altra scusa perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più forte di prima e con la testa alta.

Fiero di aver dato tutto per il Suo paese.

O forse, come dite voi, non sono Italiano.
Gli africani non scaricherebbero mai un loro “fratello”.
MAI.

In questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti.
VERGOGNA non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più.

VERGOGNOSE SONO QUESTE COSE.
Italiani veri ! Vero ?”.

(dal profilo Twitter di Balotelli)


Basta solo sorridere un po' di più


Questo tizio non capisce proprio nulla, proprio come colui – cui gentilmente, ai tempi (purtroppo), diedi spazio in questo mio sito – che utilizzò, fra le altre cose, per sponsorizzare il suo “idolo” SuperMario (oltre che per portare avanti il suo progetto di trollaggio e debunkeraggio).

E che, a distanza di anni, è venuto fuori con queste dichiarazioni deliranti, in realtà solo per sfogare il suo fiele e la sua rabbia nei confronti non tanto di me, ma del mondo intero (caratteristica questa tipica dell’italiano medio, che preferisce distruggere tutto piuttosto che costruire qualcosa) :

(…)Devo dire che mi è capitato non di rado di vedere persone che pretendevano di IMPORRE come giusta, e migliore rispetto a quella degli altri la loro situazione personale, ma ogni volta sono solo riuscite ad IRRITARMI.

Qualche anno fa (2002), ad esempio, mi capitò di incontrare a Milano una amica, che mi aveva invitato al suo matrimonio nel 1985, e che poi aveva divorziato dopo una decina d’anni, perché il marito la tradiva.

Ebbene, per tutto il tempo quella cercava a tutti i costi di convincermi che TUTTI i matrimoni sono una schifezza, che tutti si fanno le corna, che anche chi sta insieme da anni in realtà è un falsone che lo fa per convenienza, ecc.

Quello che poi mi infastidiva molto, era il fatto che questa donna, al tempo del matrimonio, diceva esattamente il contrario : lei e solo lei aveva capito cos’era l’amore, lei era la più fortunata al mondo, nessuna storia era paragonabile alla sua e a quella del suo fidanzato (poi marito), ecc.

Insomma, ancora una volta una persona che pretendeva di piegare il mondo alla propria personale realtà, tra l’altro in  modo maldestro, fastidioso ed incoerente.

Ecco, credo di averti fatto capire quanto sia deprimente sentire qualcuno che vuole a tutti i costi IMPORRE agli altri la sua personale situazione, o morale, come UNIVERSALE.(…)

(…)Lo dico perché mi sembra abbastanza assurdo che una persona che – come te evidentemente – è tifosa di una squadra di calcio utilizzi perfino il tifo sportivo, e la mancanza di obiettività di qualsiasi tifoso, come argomento per convincere qualcuno addirittura di una presunta “evidenza” di certe situazioni.

Quando semmai è vero il contrario.
Ma quello che avveniva era sotto gli occhi di tutti !

Insomma, sono piuttosto sconcertato per questa tua abitudine, che ormai si ripete da troppo tempo, di volermi imporre TUOI punti di vista, senza fare il minimo sforzo di capire quelli degli altri, e soprattutto senza in alcun modo considerare che la TUA situazione personale, o quella di varie minoranze che mi citi, NON è affatto la situazione di tante altre persone.(…)

Alberto Miatello

Due percorsi diversi, ma con la stessa identica matrice.
Mancanza di cultura, tradizione e mentalità.

I protagonisti presunti, comparse di un sistema marcio e che fa acqua da tutte le parti.
La miserabilità andata in scena durante la conferenza stampa è figlia di un Paese (?) rimasto orfano di eroi, santi e navigatori.

Chi si aspettava qualcosa di diverso era fuori dalla storia.
Miserabili anche le parole uscite dalla bocca di coloro che dovrebbero, in quanto prima uomini che calciatori, dare l’esempio e offrire una guida.

Ma si sa, siamo il popolo dove la colpa è sempre di qualcun altro.
Il metodo migliore per coprire il proprio fallimento.

Si narra che a breve ci sarà la volontà di ripartire.
Perché una poltrona non si lascia mai vacante.

Ricette magiche non ne esistono.
Basta solo sorridere un po’ di più.


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