Bendata. Il trionfo della sensualità

Gennaio 6, 2025 Erotismo d’autore

So già cosa farai.

Veronica Baker


Bendata. Il trionfo della sensualità

Bendata
Bendata. Ti permetto di farlo…

Vuoi che io sia bendata ?
Mi hai detto che intendi esaltare i quattro sensi rimanenti.

Ti permetto di farlo, anzi, te lo concedo, forse per l’impazienza di sperimentare o per l’eccitazione nei confronti dell’ignoto, sono curiosa di sapere che cosa riuscirai a fare.

La seta che avvolge i miei occhi non lascia trapelare alcuna luce, quindi è vero, ora ogni senso è amplificato, esaltato.

Udito.
Percepisco perfettamente i tuoi movimenti più lenti e lo scricchiolio del letto nel momento in cui ti avvicini a me.

Gusto.
Le tue labbra morbide mi baciano teneramente e io accetto il tuo bacio; le nostre bocche si incrociano, aspiro la tua lingua.

Sento che vuoi essere tu a guidare il gioco: mi spogli e il fresco del ventilatore acceso da te mi fa tremare.
Ti alzi e prendi qualcosa dal pavimento.
Attendo pazientemente.

Freddo.
Una piccola goccia di ghiaccio mi scivola nell’ombelico e mi fa ansimare, un’altra, un altro sospiro.

Una dopo l’altra, le goccioline di ghiaccio scivolano su di me e mi eccitano; afferro il copriletto tra le dita e lo stringo.

Sono sensazioni che già conoscevo, anche se non ricordo più di averle sperimentate, e riempiono la mia mente.
Nonostante non possa vederti, ti immagino lì davanti a me, in ginocchio, e percepisco il tuo sorrisino sul tuo volto irridente mentre il ghiaccio scende su di me e sulla mia pelle d’oca.

Avrei voluto togliermi la benda, ma non voglio farlo.

Caldo.
La tua punta della lingua che toglie il ghiaccio, lecca dovunque, ripulendomi.

Sento il tuo odore.
Sento l’intensità del tuo aroma di saliva.

Tatto.
Con le mani raggiungo la tua testa, con delicatezza infilo le dita tra i tuoi capelli e ti tiro verso di me.

Tuttavia, non è quello che desideri, almeno non ancora.
Ti allontani, prendi qualcos’altro sul pavimento e, premendo sulle mie labbra, mi fai schiudere la bocca, facendomi entrare dentro qualcosa di dolce.

“Mordi”, mi chiedi, e i miei denti trovano la polpa morbida di una ciliegia.
Il suo succo è maturo, troppo maturo, e mi scivola sul mento.

Però tu sei lì per prenderla, per leccarla, allora me ne metti un’altra in bocca.

Bendata
Bendata. Il gusto dolce e denso del miele invade i miei sensi…

La addento di nuovo, assaporando ancora il suo dolce frutto.

Poi mi mormori : “Ora spalanca la bocca”.
Lo faccio.

Il desiderio mi eccita, mi versi qualcosa, lo assaggio e gemo di piacere.

Il gusto dolce e denso del miele invade i miei sensi, più lo versi sulle mie labbra, più spalanco la bocca.

Lo sento colare sul mento e ci scambiamo un bacio appassionato fino a quando non ci ritroviamo con entrambi i volti incollati.

La dolcezza si unisce al calore dei nostri corpi e io mi dimeno sotto il tuo tocco.
Le tue labbra si dischiudono e percepisco il miele che mi scivola sulla pelle, scorrendo sul seno, sui capezzoli ormai duri come nocciole.

Le tue dita spalmano il liquido appiccicoso sul mio petto, ovunque, come un unguento.
Sai quanto sono sensibile.

Allora la tua bocca segue le tue dita e lecca i miei seni e succhia i miei capezzoli tutti spalmati di miele.
La mia schiena si inarca verso di te, per offrirmi ancora di più, per essere davvero il tuo cibo.

Ti ritiri di nuovo e ti muovi più in basso sul letto, verso i miei piedi, e sentendo il miele gocciolare sul mio ventre, lo lambisci intorno all’ombelico.

Le gocce cadono poi sul mio ventre e sulle mie cosce.
Con le mani, prendo il lenzuolo e lo stringo forte.

Vorrei urlare, ma non ci riesco, mi esce solo un debole “sì”.

Questo gioco si chiama “bendata”.
E so già cosa farai.


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