Aprile 19, 2005 MacroEcoAnemia
Bini Smaghi : greggio è rischio maggiore, sottostimato
Il maggior pericolo per la crescita della zona euro è rappresentato dall’elevato prezzo del greggio, la cui incidenza depressiva sulla fiducia degli operatori economici è stata probabilmente sottostimata.
La seconda minaccia arriva dal mercato dei cambi e potrebbe manifestarsi sotto forma di un’oscillazione eccessiva e brusca del dollaro.
A dichiararlo è stato Lorenzo Bini Smaghi, candidato al Consiglio esecutivo della Bce, a margine dell’audizione al Parlamento europeo.
“Per la zona euro, il livello del prezzo del petrolio è il rischio maggiore“, ha dichiarato Bini Smaghi, sentito oggi dalla Commissione Affari economici e monetari, che si pronuncerà sulla sua nomina alla Bce.
“Forse se ne è finora sottostimato l’impatto sulla crescita, in particolare sulla fiducia dei consumatori e delle imprese“.
“Purtroppo, negli ultimi anni, la crescita dell’Europa è sempre stata rivista al ribasso e la ripresa auspicata, trainata dai consumi privati e dagli investimenti, non si è materializzata“, osserva Bini Smaghi.
“L’altro rischio (per la crescita della zona euro) è una variazione eccessiva e brusca del tasso di cambio del dollaro”, aggiunge Bini Smaghi, riferendosi a un calo della divisa americana.
Nelle risposte scritte inviate al Parlamento prima dell’audizione, il candidato alla Bce ha spiegato che, in mancanza di un’azione politica efficace, il mercato potrebbe reagire a un ulteriore aumento del deficit della bilancia delle partite correnti statunitense con un nuovo deprezzamento del biglietto verde.
Il messaggio più importante emerso dal recente meeting dei G7 è che “dovremo imparare a convivere con prezzi del petrolio alti“, afferma Bini Smaghi.
“Dobbiamo dunque investire per aumentare l’offerta e risparmiare“.