Agosto 31, 2005 EcoAnemia
Bisogna tutelare i piccoli risparmi
Il leader dell’Unione, Romano Prodi, è convinto che l’Italia debba “rendere più armonico il sistema fiscale”.
Le rendite finanziarie sono tassate dal 18% in su in tutti i maggiori Paesi europei, mentre in Italia al 12,5% – ha sottolineato Prodi – Sul lavoro, invece, gravano più del doppio delle tasse.
Ci sono tanti sistemi per tutelare i piccoli risparmiatori da chi specula.
L’attuale sistema porta squilibri”.
Bisogna tutelare i piccoli risparmi….tradotto dal politichese, significa tassare Bot,Cct, certificati vari,fondi comuni,etc…quindi i risparmi degli italiani, per andare a finanziare non si sa bene che cosa.
Inoltre, non è affatto vero che all’estero il capital gain è sempre tassato di più : facendo i primi esempi che mi vengono in mente, in Francia esistono dei conti appositi (PEA) che sono esenti da capital gain per le plusvalenze, naturalmente per i piccoli investitori (max 300.000€), senza contare altri paesi come Irlanda, Lussemburgo (entrambi in Europa), ed altri ancora.
Anzichè attrarre capitali, si fanno scappare, che geni della finanza.
Però quando si tratta di utilizzare finanza creativa (vedi post precedente sull’Opa lanciata da Unipol su Bnl) sono dei veri assi.
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I paesi a maggior tasso di crescita (Irlanda, Spagna, e tutti i paesi dell’Est appena entrati nell’UE) sono quelli che hanno tasse basse ed attirano quindi capitali freschi da reinvestire e non di escogitare mille modi e maniere diverse per saccheggiare i soldi dei cittadini, naturalmente condito da concetti fasulli e pieni esclusivamente di demagogia.
Se aumenti la tassazione sulle rendite, che sono le naturali allocazioni del risparmio, ci sarà a maggior ragione la ricerca di soluzioni più convenienti, naturalmente all’estero.
La borsa altro non è che il polmone finanziario delle imprese.
Se le stesse smettessero di farsi sempre finanziare dalle banche cercando di creare reale valore per gli azionisti (nei fatti, e non solo nelle chiacchere).
Oggi si può investire in tutto il mondo : con una ritenuta più alta ad esempio sui nostri titoli di stato, chi li comprerà ?
Io no di certo.
E nemmeno sarà conveniente investire in società italiane, da sempre a basso tasso di crescita, e che sono sempre state appetibili esclusivamente per i dividendi interessanti.
Pensare di finanziare le imprese tassando il risparmio è criminale, a maggior ragione in una finanza globalizzata.
E’ una ricetta vecchia e sbagliata.
Anacronistica nei tempi e nei modi.
Poteva andare (forse) bene negli anni ’70, non certo oggi.
Il nostro mercato finanziario ha assunto volumi decenti proprio da quando sono state abbassate le tasse sul capital gain : prima la borsa italiana aveva le dimensioni di un mercato rionale.
I fondi comuni e i fondi pensione ci metterebbero un minuto, forse meno, a dismettere i titoli italiani e a riposizionarsi altrove.
Ci sono paesi che puntano allo sviluppo, e abbassano le imposte ; Spagna, Irlanda e tutti i paesi dell’est europeo appena entrati nella UE (per non parlare degli USA e GB).
Ci sono paesi che invece puntano ad una ridistribuzione della ricchezza, e se possono le imposte le aumentano.
Io sostengo che noi oggi dobbiamo puntare allo sviluppo e non a ridistribuire una ricchezza che non c’è.
Queste sono vere idee progressiste.
Quelli che oggi si spacciano come tali sono nella massima parte dei totali incompetenti in materia economico-finanziaria.