Continuano a comparire sulle riviste specializzate studi sui migliori operatori di borsa.
Secondo le ultime statistiche, effettuate su un campione di 60 (!) individui, sembrerebbe che i migliori in media abbiano :
Livelli di testosterone più alti : da soli indicherebbero dal 30 al 50% del profilo tipico del trading, attività che presenta ovvie somiglianze con lo sport competitivo.
Rapporto tra anulare e indice con ratio > 1 (il dito anulare deve essere più lungo dell’indice): anche questo sarebbe un altro elemento di propensione al trading, ed è correlato alla presenza di testosterone.
Questi studi gettano le basi per una comprensione certa e soprattutto biologica del comportamento sociale e delle performance medie, vista la correlazione “impressionante” (sempre secondo gli studiosi) con i risultati finanziari medi nel trading veloce.
Naturalmente, secondo questi scienziati, le donne non sarebbero adatte al trading, per ovvie ragioni.
Spero che non siano stati destinati troppi fondi a ricerche come questa.
Braccia tolte all’agricoltura.
In effetti, ho l’anulare più lungo (ma non di molto) dell’indice, ma non ci avevo mai fatto caso fino a oggi.
Evidentemente, però, ho livelli di testosterone molto bassi.
Secondo me, perdersi nelle questioni psicologiche e fare analogie con le strategie di guerra non porta a nulla.
Sono consapevole che stare sui mercati può distogliere l’attenzione dalle cose reali, ma questo non significa che bisogna andare dallo psicologo per imparare a dominarsi e, di conseguenza, battere il mercato.
Le dinamiche di mercato vanno interpretate, altrimenti è meglio rimanere fuori e osservare.
Se non si sa quello che si sta facendo, si rischia di farsi prendere dalla paura e di cominciare ad agire in modo insensato.
Ogni singola barra deve essere interpretata, assumendo un significato.
Chi fa profitti sui mercati arriva ben presto a capire che spesso le dinamiche sono imprevedibili.
Un concetto semplice e noto, ma che non tutti comprendono a fondo.
I punti di ingresso e la gestione della posizione sono questioni fondamentali.
Entrambe le cose vanno progettate insieme.
Non esistono ingressi corretti senza una gestione efficiente e coerente.
E viceversa.
Per quanto riguarda gli ingressi, il metodo si deve trovare da soli.
Naturalmente, si tratta del punto più difficile: ci vogliono anni ed anni di esperienza sui mercati.
I pattern d’ingresso divulgati dai trader più famosi non sono di alcuna utilità, servono solo come preparazione allo studio del proprio metodo.
La gestione della posizione dipende dalla volatilità.
Tutto ciò avviene in un clima di incertezza per ogni operazione.
Dopo aver progettato un modello corretto, è necessario seguirlo rigorosamente.
Questo è fondamentale per eliminare qualsiasi interferenza psicologica.
Tagliare le perdite significa imparare a separare il proprio ego dal proprio lavoro, ammettere i propri errori e andare avanti come se niente fosse, dimenticando il passato e guardando solo avanti.
Questo vale indipendentemente dal genere, che sia femminile o maschile.
Anzi.
Nella stragrande maggioranza dei casi gli uomini sono assolutamente poco disciplinati, tradano e scrivono nei forum (millantando guadagni enormi, che in realtà non hanno mai ottenuto) per dimostrare qualcosa : essere più bravi degli altri, guadagnare di più, essere più intelligenti.
Sono meno portati a rispettare le regole pedissequamente, cosa che invece le donne sanno fare molto bene.
Ma soprattutto, nella stragrande maggioranza dei casi, non si metterebbero mai in gioco nemmeno in un confronto dialettico con una donna, soprattutto se competente in un argomento considerato “maschile”.
Gli esempi sono tanti.
Ne è una prova tangibile la scarsa partecipazione interattiva a questo blog.
Non è certo un caso.
