C’è da stupirsi ?

Aprile 26, 2013 MacroEcoAnemia


C’è da stupirsi ?

I governanti elvetici hanno infatti annunciato a Berna di voler attivare la speciale «clausola di salvaguardia», prevista dagli accordi bilaterali sulla libera circolazione tra la Svizzera e l’Unione Europea, che si è rivelata provvidenziale per loro.

Di conseguenza, come si legge nel comunicato ufficiale pubblicato a Berna, «nei prossimi dodici mesi, i cittadini degli Stati dell’Ue avranno un accesso limitato al mercato del lavoro svizzero».

Il contingentamento degli ingressi riguarda i permessi di dimora B (lunga durata) per i cittadini dell’UE-17 (tra cui l’Italia) e dell’UE-8 (Europa dell’est).

Fonte : Ilsole24ore

Provate a mettervi nei panni di un comune cittadino svizzero.
È vero che gli stipendi sono molto più alti della media UE.

Stupirsi
C’è da stupirsi ?

Tuttavia, tutti gli articoli che ho letto in rete, compreso quello pubblicato dall’organo di Confindustria citato, dimenticano di citare alcuni “piccoli” particolari.

Oltre a un costo medio della vita decisamente più alto rispetto all’UE (non solo per gli alimentari e i generi di prima necessità, ma soprattutto per quanto riguarda il costo degli affitti, decisamente più caro), il 50-55% dello stipendio se ne va immediatamente in tasse, cassa malati obbligatoria (molto cara) e AVS (assicurazione vecchiaia e superstiti, detto anche 1° pilastro) obbligatoria.

Inoltre, è praticamente obbligatoria la previdenza professionale anti-infortunistica (2° pilastro).

Spese programmate dalle quali nessuno può esimersi.
In cambio, il cittadino svizzero riceve servizi solitamente garantiti.

Ora, cosa strana, nell’UE le aziende chiudono ed è pieno di manodopera a buon mercato.

Allora cosa succede ?

Le aziende UE stabiliscono la loro sede in Svizzera, e soprattutto per le grandi imprese di servizi e per le multinazionali rappresenta un vero affare : si ritrovano un carico fiscale alleggerito, si portano dietro il loro personale dall’UE (quindi non devono sottostare a contratti collettivi di lavoro) e soprattutto retribuiscono i loro dipendenti in € e non in CHF.

Si tratta sempre dello stesso schema e dello stesso concetto : feudalizzazione dell’economia (o dumping salariale), perché il salario di riferimento per l’assunzione, fissato in €, risente visibilmente dei parametri vigenti oltre confine e permette di sottopagare i dipendenti.

Tuttavia, i residenti devono sottostare sia a un costo della vita più alto, sia pagare tutti i servizi aggiuntivi che nell’UE (almeno in teoria e non in tutti i Paesi) sono a carico dello Stato.

Una situazione che ha un duplice impatto.

In primo luogo, le retribuzioni : i salari, giocoforza, scendono a livello generale nell’intera zona, indistintamente e per tutti.

Poi c’è il profilo occupazionale : la manodopera locale fatica ad accedere al mondo del lavoro perché le imprese locali non hanno interesse ad assumere personale residente (basti pensare al fenomeno del frontalierato con l’Italia), semplicemente perché costa meno; esattamente la stessa cosa che succede da noi con la concorrenza delle ditte cinesi che hanno costi di produzione ridicoli (senza praticamente pagare tasse) o delle imprese edili che assumono (in nero) personale extracomunitario.

Di conseguenza, i consumi (e non solo) crollano anche qui (per tacere degli strategist del CS che affermano l’opposto), esattamente come nell’UE : se da noi l’oppressione fiscale e i balzelli impoveriscono la gente, qua gli alti costi sociali – pagati dal cittadino – e il costo della vita più alto stanno ottenendo il medesimo risultato.

C’è quindi da stupirsi che le autorità locali abbiano adottato questo provvedimento, considerando anche il fatto che sono sotto tiro dell’UE su questioni come il segreto bancario da anni ormai ?


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