Chi è il mio prossimo ?

Aprile 8, 2023 La Medicina dell’Anima

Amerai il prossimo tuo come te stesso.

“Vangelo di Marco 12,31”


Chi è il mio prossimo?

Fonte : Alessandro Pronzato, Piccoli passi verso l’uomo, Gribaudi ed.

Chi è il mio prossimo ?
Il prossimo, prima di tutto, sei tu…

Resta fondamentale la domanda che il dottore della Legge rivolse a Gesù : “Chi è il mio prossimo ?” che potremmo tradurre : “Dove posso trovare il mio prossimo ?“.

Vorrei segnalare due luoghi “insoliti” dove pochi sospettano si possa trovare il prossimo.

Il primo è dentro di te.
Il prossimo, prima di tutto, sei tu.

Forse qualcuno rimarrà sorpreso e perfino scandalizzato da questa affermazione.
E obietterà che l’amore, al contrario, è dimenticanza di sé, capacità di cancellarsi e di essere “per” l’altro.

Farò notare che per amare veramente è necessario rinnegare l’egoismo.
Tuttavia, non dobbiamo confondere l’amore di sé, che è giusto e perfino doveroso, con l’egoismo.

Sono due cose totalmente diverse.
Una certa formazione ha insegnato a disprezzare, o addirittura odiare, se stessi.

Si tratta di un atteggiamento antitetico rispetto al Vangelo, dove Gesù, citando l’Antico Testamento, insegna : “Ama il prossimo tuo come te stesso“.

Qui si suggerisce, dunque, la possibilità e perfino il dovere di amare se stessi.
La carità nei propri confronti è perfettamente legittima secondo il Vangelo.

Rimango dell’idea che molte persone non riescono ad amare e accettare gli altri perché non sono in grado di stabilire un buon rapporto con se stesse.
Non sapendo stare bene nella propria casa interiore, si rivelano impreparati a vivere “fuori“.

Ci sono individui che non si sopportano, che nutrono dei risentimenti verso se stessi.
Non si perdonano quella spanna in meno, le due dita di cellulite in più, il non aver saputo cogliere un’occasione favorevole nella vita.

Poveracci che si mettono continuamente sotto accusa per un’infinità di motivi: carattere, difetti, insuccessi, errori, talenti limitati, malanni fisici, un albero genealogico con qualche ramo scricchiolante…

Perciò, devi amare te stesso.
Devi perdonarti.

Devi avere pazienza e fiducia in te stesso.

È bene esercitare la fede, la speranza e la carità anche verso te stesso.
Hai il preciso dovere di “farti prossimo” verso la persona che sei.

Ti viene richiesto di rispettare e amare te stesso come “qualsiasi altro povero membro del corpo mistico di Cristo“, per citare l’espressione di Georges Bernanos.

È assurdo che tu tenga le distanze da te stesso.
Devi avvicinarti, guardarti in faccia, dirti che vuoi “vivere in armonia“, andare d’accordo con te stesso, non mancarti di rispetto.

Piuttosto che farti sopraffare dal disgusto (che rappresenta l’eccesso opposto dell’autocompiacimento), è utile che tu porti serenamente il tuo peso, che accetti i tuoi limiti.

E, al primo infortunio o al primo – o ennesimo – piccolo incidente, non pensare subito che la convivenza è impossibile.

Cerca di essere fedele a te stesso, nonostante i tradimenti e gli sgarbi che ricevi dalla parte peggiore di te.
Convinciti.

Non potrai essere fedele né a Dio né a un’altra persona se non imparerai a essere fedele a te stesso.
Impegnati pure in molteplici attività.

Ma cerca anche di accorgerti di quel poveretto che è il tuo vero sé.
Presta un po’ di attenzione a quella parte di te che viene spesso trascurata…


Angolo del buonumore