Chicco e Spillo : Samuele Bersani racconta adolescenze difficili

Aprile 10, 2025 Musica

Chicco ha una cicatrice sulla faccia
Sta con suo fratello che si fa chiamare Spillo
E sanno già sparare come dei cowboy

Samuele BersaniChicco e Spillo


Chicco e Spillo : Samuele Bersani racconta adolescenze difficili

Chicco e Spillo : Samuele Bersani racconta adolescenze difficili
Chicco e Spillo sono due ragazzi di periferia che provano a fare piccole rapine per sentirsi meglio e avere voglia di fare qualcosa…

È passato tanto tempo da quando Samuele Bersani ha fatto il giro delle radio con “Chicco e Spillo“, una canzone che ancora oggi riesce a raccontare in modo semplice, ma non banale, un periodo importante della vita, soprattutto quando è dura e non si può fare altro : l’adolescenza.

Chicco e Spillo sono due ragazzi di periferia che provano a fare piccole rapine per sentirsi meglio e avere voglia di fare qualcosa.
È l’unico modo che hanno per passare il tempo, per sentirsi grandi in un mondo che li vuole pronti all’azione e non li lascia vivere tranquilli e imparare dai loro errori.

Bersani nel ’92 aveva poco più di vent’anni, eppure ha scritto un testo che ancora oggi, dopo più di trent’anni, ci fa capire molte cose che succedono nelle nostre periferie.

La descrizione dei loro movimenti ci fa sentire come se fossimo con loro in un viaggio alla scoperta di cose nuove e sbagliate, ma che dobbiamo comunque affrontare per rendere le giornate più divertenti.

Non si parla né della scuola, né della famiglia, che sono due cose importanti per proteggere e far crescere i ragazzi.

Invece, si parla di quello che fanno altre persone importanti, e questo fa vedere che nella nostra società nessuno si interessa a niente.
Bersani parla di persone come il maresciallo e l’avvocato che non si preoccupano di controllare e rendere sicuro il quartiere dove vivono, ma piuttosto di riposarsi e rilassarsi, uno nel bar e l’altro dal barbiere.

Inoltre, Bersani parla di cittadini che non si preoccupano di tenere la città pulita e che, in un certo senso, diventano complici di situazioni in cui le strade sono sempre piene di immondizia.

Il maresciallo guarda l’Italia dentro un bar
Vecchi materassi, copertoni, lavandini, cessi rotti
Cazzi disegnati sul palazzo del cornuto
Gli africani alla stazione, l’avvocato del barbiere
Ancora un altro film di Alberto Sordi alla televisione

I due fratelli si ritrovano soli, in strada, a casa, e nella loro noia quotidiana decidono di rapinare la banca della città.
Il cantautore romagnolo è bravo a parlare di un tema così difficile con leggerezza e umorismo.

Non critica i due giovani, non li rimprovera per quello che faranno dopo.
Bersani è come un narratore che conosce bene i suoi personaggi e li capisce, e li mostra al pubblico attraverso la loro ingenuità, dovuta alla loro giovane età.

Anche il dialogo tra i due fratelli è interessante e chiaro :

“Pronto chi parla ?”

“Sono Chicco, vieni qua, che questa volta è proprio quella buona,
basta un cacciavite per entrare in paradiso…”

“Un cacciavite ?! Aspettami, che arrivo…prendo il motorino e in un minuto sono lì”

“Ma ti rendi conto quanti sono questi soldi
e come è stato facile rubarli ? Finalmente ci possiamo comperare quello che ci pare,
spiegami perché non parli…”

“Lascia stare, sta un po’ zitto, non ho voglia di parlare,
manca poco, abbiam finito e andiamo via…

Scappa, presto non fermarti, corri – cazzo – non voltarti
la sirena è quella della polizia…”

Chicco e Spillo, nelle ultime battute, riescono a trovare consapevolezza.
Uno dei due si rende conto di dove si trova e inizia a riflettere sull’errore che ha fatto, arrivando persino a temere per la propria vita :

“Guarda che casino, guarda dove vai a finire, ho anche freddo
E ho paura di morire : stai attento ! Stai attento !
Frena ! Ciao !”



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