Ciao Umberto

Gennaio 29, 2012 Riflessioni di una eretica


Ciao Umberto

“Words like violence
Break the silence
Come crashing in
Into my little world
Painful to me
Pierce right through me
Can’t you understand
Oh my little girl”

Depeche Mode – Enjoy the Silence

Apprendo solo ora la mesta notizia, visto che sono lontana da Lugano ormai da qualche settimana.
Sei stato il primo contatto “luganese” su FB quando mi sono trasferita in città e poi, dopo qualche settimana, la prima persona con cui sono diventata amica.

Per te la Tana non era un lavoro, ma il coronamento di un sogno di una vita che, purtroppo, si è spezzato tragicamente.

Il tuo carattere apparentemente burbero ma sensibile, i tuoi ideali solo in apparenza estremi, perché in realtà eri una persona che credeva nel valore del singolo individuo e che quindi ne esaltava le diversità anziché la sua omologazione in un sistema che invece tende ad appiattirci tutti.


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Infatti, avevamo legato immediatamente e siamo diventati amici, non è certo un caso.

Ma solo adesso comprendo fino in fondo il significato di alcune delle cose che mi hai detto e delle sensazioni che non avevo colto.

Avevo colto il tuo profondo scoramento per non essere riuscito a creare quello che avresti voluto.
In più di un’occasione ti avevo visto sconsolato e ti avevo cercato di tirare su il morale, ricordandoti di non mollare mai e di non avere paura delle cadute.

Inoltre, non ti riconoscevi più in questa società che, solo apparentemente, parla di ideali e di condivisione, ma che in realtà pensa solo a fare gli interessi propri.

Ti ho conosciuto anche tramite tutto ciò che scrivevi, molto più profondo di quanto potesse sembrare a prima vista, anche quando le nostre posizioni non coincidevano.

Non potrò mai dimenticarti.
Ciao, Umberto.



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