Cicli economici ed interdipendenza dei mercati

Febbraio 21, 2008 EcoAnemia


Cicli economici ed interdipendenza dei mercati

Il modello intermarket descritto da Martin Pring (uno dei più grandi analisti tecnici contemporanei, ed autore di una serie di bellissimi libri assolutamente necessari per comprendere le dinamiche dei corsi dei vari mercati, nonchè le basi dell’analisi tecnica) cerca di classificare il ciclo economico in più fasi, ognuna caratterizzata da una precisa impostazione, rialzista o ribassista, del mercato obbligazionario, azionario e delle materie prime.

Fase 1, classificata “di inizio contrazione economica” prevede un’inversione rialzista del mercato obbligazionario evidenziando l’attenuazione delle pressioni inflazionistiche ed una prosecuzione della fase ribassista dell’azionario e dei prezzi delle materie prime.

Fase 2 “di massima intensità della recessione economica” vede l’inversione rialzista del mercato azionario, grazie alla riduzione dei tassi di interesse ed il miglioramento delle condizioni economiche, mentre il mercato obbligazionario continua la fase rialzista cominciata nella fase precedente. L’unico mercato a proseguire nel ribasso è quello delle materie prime.

Fase 3 “di inizio della ripresa economica” mostrano l’inversione rialzista anche del mercato delle materie prime; a questo punto tutti e tre i mercati risultano orientati al rialzo.

Fase 4 “di espansione economica”, a causa della ripresa dell’inflazione, vede la prima inversione ribassista che riguarda il mercato obbligazionario, a causa dell’intensificazione delle pressioni inflazionistiche. Il mercato azionario e delle materie prime continuano nella loro corsa rialzista.

Fase 5 “di massima intensità dell’espansione economica” prevede un’inversione ribassista anche del mercato azionario, anch’esso sensibile all’andamento dei tassi di interesse e scontando il peggioramento delle condizioni economiche. A questo punto solo il mercato delle materie prime resiste al rialzo.

Fase 6 “di rallentamento della crescita economica” evidenzia un orientamento al ribasso di tutti e tre i mercati.

La vita media del ciclo economico sopra descritto si estende a circa 4 anni.
L’oro, anticipatore delle materie prime, tende a svoltare verso il basso, e verso l’alto, subito dopo il mercato azionario.

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Nelle fasi di espansione economica l’aumento dei prezzi delle materie prime contribuisce alla crescita dell’inflazione con la conseguenza di un aumento dei tassi di interesse e dei rendimenti obbligazionari che provocano un’immediata svolta ribassista nelle quotazioni obbligazionarie che a loro volta contribuiscono ad un ribasso del mercato azionario.

Al contrario nelle fasi di contrazione economica i prezzi delle materie prime tendono al ribasso contribuendo ad una diminuzione dell’inflazione e provoca una politica ribassista dei tassi di interesse (con conseguente ribasso dei rendimenti obbligazionari) con chiare immediate implicazioni rialziste nelle quotazioni obbligazionarie ed azionarie.

In genere, riassumendo le relazioni sin qui segnalate, è possibile individuare una sequenza precisa dell’andamento dei diversi settori finanziari nei punti di svolta primari :

L’aumento dei tassi di interesse provoca la svolta verso l’alto del dollaro.
L’oro svolta verso il basso.

L’indice CRB delle materie prime svolta verso il basso.
I tassi di interesse raggiungono il proprio massimo svoltando quindi verso il basso ; i corsi obbligazionari raggiungono il proprio minimo svoltando quindi verso l’alto.

Il mercato azionario svolta verso l’alto.
La diminuzione dei tassi di interesse provoca la svolta verso il basso del dollaro.

L’oro svolta verso l’alto.
L’indice future CRB delle materie prime svolta verso l’alto.

I tassi di interesse raggiungono il proprio minimo svoltando quindi verso l’alto ; i corsi obbligazionari raggiungono il proprio massimo svoltando quindi verso il basso.
Il mercato azionario svolta verso il basso.

L’aumento dei tassi di interesse provoca la svolta verso l’alto del dollaro e così via.

Cicli economici ed interdipendenza dei mercati

Per quanto riguarda l’azionario si sottolinea che le inversioni di tendenza espresse dal settore bancario/finanziario e delle utility (settori legati alle obbligazioni e tassi di interesse) anticipano generalmente quelle dell’intero mercato (hanno la funzione di raccordo tra settore obbligazionario e azionario).

Si può dunque affermare l’esistenza di una relazione inversa tra settore azionario bancario/finanziario/utility e materie prime ed una relazione diretta tra indice azionario bancario/finanziario/utility e quotazioni obbligazionarie.

Altra relazione che si può osservare è quella tra DJ Industrials Average e DJ Transportation Avarage; la Dow Theory stabilisce che i due indici debbano esprimere la medesima tendenza, lo sviluppo di eventuali divergenze indicherebbe l’inversione della tendenza primaria del mercato azionario.

dowtheory

Inoltre,  l’aumento dei prezzi delle materie prime (anticipato in genere dall’oro) esercita il medesimo effetto negativo sia nei confronti dei titoli obbligazionari (prima) che azionari (successivamente).

Per cui, le relazioni predominanti sono :

Il dollaro USA esprime generalmente un andamento opposto a quello dell’oro ed a quello dell’indice CRB delle materie prime (l’andamento dell’oro anticipa quello dell’indice CRB).
L’indice CRB esprime generalmente un andamento opposto a quello delle quotazioni obbligazionarie.

Le quotazioni obbligazionarie esprimono generalmente un andamento analogo ed anticipatore del mercato azionario.
L’andamento dell’indice DJ Utilities segue quello delle obbligazioni ed anticipa anch’esso quello del mercato azionario.

L’andamento di alcuni settori azionari (petrolifero, aurifero) risulta influenzato da quello delle rispettive materie prime ; l’andamento di altri settori (finanziario, bancario e utilities) invece risulta particolarmente influenzato da quello delle quotazioni obbligazionarie.


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