Ottobre 4, 2015 Chemtrails
Ciclone mediterraneo previsto con largo anticipo
“Dove si formano queste tempeste vorticose violentissime ?
Si formano negli oceani e in prossimità dell’equatore.Se consideriamo la linea dell’equatore, notiamo che intorno all’equatore c’è una fascia in cui convergono gli alisei del nostro emisfero e dell’emisfero australe.
In questa fascia, quindi, a causa del contrasto tra questi venti e dell’intensa evaporazione degli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano, si possono formare delle piccole zone di bassa pressione dove proprio convergono gli alisei.
Si tratta di vere e proprie depressioni, come quelle che vediamo sulla nostra carta geografica.
Queste, seguendo le correnti dell’aliseo, procedono verso ovest, si ingigantiscono e formano degli ammassi cumuliformi enormi, veri e propri vortici, con un diametro di 200-300 km e venti dell’ordine di 100 km, che si muovono quindi verso le coste dei continenti : l’America e il Giappone.
Poi, per effetto della rotazione terrestre, deviano verso nord e raggiungono le zone meridionali degli Stati Uniti.
Ecco in breve l’origine di questi uragani”.(Col. Edmondo Bernacca, 4 Settembre 1979)
Il 26 settembre il sito ilmeteo.it ha diffuso la seguente previsione per il 1 e il 2 ottobre :
La seguente previsione è del 27 settembre :
La seguente è stata rilasciata il 29 settembre 2015 :
Il 28 settembre, a mezzanotte, la situazione era relativamente tranquilla :
Come hanno fatto, quindi, a prevedere un evento così estremo con così largo anticipo, se la situazione era tranquilla ?
Appena il 29 settembre, intorno alle 19:00, in prossimità delle isole Baleari, si è formata (anzi, è stata creata e potenziata sempre più nel tempo) una supercella.
Di seguito un fermo-immagine :
Nella notte la supercella si è intensificata notevolmente, proprio sopra le Isole Baleari.
Di seguito, un fermo immagine del 30 settembre, ore 5:00 :
Il 30 settembre, fino all’una di pomeriggio, la supercella, diventata gigantesca nel frattempo, sembrava si dirigesse verso nord-est, evitando così Sardegna e Corsica e dirigendosi verso le coste francesi :
Situazione delle 16:00 :
Purtroppo, le immagini satellitari a disposizione non coprono l’orario delle 17:00, pertanto di seguito la situazione delle 18:00 :
Come si può notare chiaramente, il fronte non è più compatto e imponente, ma sembra essersi spezzato.
Ma osservando la seguente immagine satellitare relativa al vapore acqueo, si ha una bella sorpresa: intorno alle 16:30 inizia a formarsi nel Sud-Est della Sardegna una nuova cella.
Alle 18:30, la cella si è ingigantita !
Da notare, tra l’altro, la creazione di altre celle in Tunisia.
Alle 21:00, le celle nelle vicinanze della Sardegna si sono potenziate e il fronte ha iniziato a curvare, creando il vortice.
Un vortice si è formato a causa degli anomali venti che dalla Francia continentale scendono verso la costa, scontrandosi con i venti che dal Mar Mediterraneo soffiano verso nord-est.
Questo provoca una piegatura del fronte e la creazione del ciclone.
Da notare le direzioni degli altri venti :
1 ottobre 2015, ore 8:00, situazione :
Alle 14:00 un’altra cella si potenzia e colpisce violentemente la Sardegna, nella zona di Oristano.
Nel tardo pomeriggio, un’altra cella prima colpisce il Nord-Est della Sardegna, nella zona di Olbia, e ingigantendosi inizia a devastare anche la Corsica, seguendo una traiettoria da videogiochi.
Prima ha colpito le Isole Baleari, poi la Sardegna e infine la Corsica.
Dei maghi !
Ricordo inoltre le parole del compianto Col. Edmondo :
Dopo le devastazioni provocate dai cicloni tropicali, come quello che ha colpito l’ex Birmania con un’energia 10 volte superiore a quella prodotta dalla bomba atomica di Hiroshima, l’opinione pubblica italiana si allarma e si chiede se prima o poi queste calamità si abbatteranno sui mari del nostro Paese.
Fortunatamente, la risposta è negativa : il mare Mediterraneo non raggiungerà mai una temperatura tale da innescare il fenomeno.
I cicloni tropicali si formano solamente nella fascia oceanica compresa tra i 30°N e i 30°S, quando la temperatura dei primi 50 m di oceano è di almeno 26,5°C.L’aria a contatto con l’oceano caldo diventa instabile e sale verso l’alto, raffreddandosi per espansione e condensando in imponenti nubi temporalesche l’enorme quantità di vapore acqueo sottratto all’oceano.
La differenza di temperatura tra la base e la sommità del ciclone è dell’ordine di 100°C, sufficienti a generare venti di 200 km/h.I cicloni tropicali costituiscono la valvola di sfogo naturale attraverso la quale l’atmosfera si libera del surplus energetico che non è riuscita a trasferire dall’equatore ai poli con la normale circolazione, riequilibrando così le condizioni climatiche del pianeta.
È curioso notare che i cicloni tropicali non si formeranno mai nelle vicinanze dell’equatore, nonostante la presenza dell’oceano, che risulta privo della forza di Coriolis, legata alla velocità di rotazione terrestre e in grado di determinare la deviazione necessaria alle traiettorie delle masse d’aria.
Perciò, come ci ha insegnato il colonnello Bernacca già nel lontano 1979, eventi estremi come cicloni, uragani e tornado non si possono formare nel Mar Mediterraneo ; eppure, negli ultimi tempi, sono all’ordine del giorno (a causa di armi disumane in mano a psicopatici, ovviamente).