Settembre 23, 2024 Film
Il successo di quel genere si spiegava (in Italia) con la novità esotica del combattimento a mani nude.
Cinema kung fu fighting. La novità esotica del combattimento a mani nude

Tra i più singolari fenomeni cinematografici del passato, quello ispirato alle arti marziali occupa senz’altro un posto di primo piano.
Nel gennaio 1973, un film di kung fu ha avuto un successo inaspettato al di fuori dell’Oriente: si tratta di “5 dita di violenza”, con protagonista la star di Hong Kong (ma di nascita indonesiana) Lo Lieh.
Decisamente rozzo nella tecnica, ma complesso nella trama, piena di riferimenti al filone degli spaghetti western, il film ebbe un inaspettato successo in Italia, incassando quasi un miliardo di lire.
Una cifra astronomica per l’epoca, per una pellicola senza attori famosi.
Ben presto arrivò “Dalla Cina con furore” e i film di kung fu di Hong Kong presero definitivamente piede: in pochi anni ne uscirono quasi duecento.
Ma la storia del cinema kung fu fighting è ben più complessa e non è possibile riassumerla in poche righe.
Quell’ondata di pellicole, non sempre eccelse, ha lasciato un solo attore che poi è diventato un mito: Bruce Lee, morto a soli 32 anni in circostanze (a dir poco) mai del tutto chiarite, proprio al culmine del successo (non certo un caso nemmeno questo).
Il successo di quel genere si spiegava (in Italia) con la novità esotica del combattimento a mani nude, mentre per i cinesi era una rivalsa etnica.
Infatti prima di Bruce Lee nessun cinese era mai diventato un idolo delle folle non asiatiche.
Questo sia perché Mao aveva proibito i suoi film nella Cina Popolare, sia perché Hong Kong era allora una colonia inglese e quindi un paese capitalista, sia perché, in fondo, temeva che il culto personale di Lee potesse intaccare il suo.
Bruce Lee incarnava l’eroe popolare emigrante, che riscattava le umiliazioni inflitte alla sua razza dagli stranieri.
Ed è anche per questo motivo che il suo duello contro Chuck Norris (il celeberrimo Walker Texas Ranger) tra le vestigia del Colosseo (L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, campione d’incassi ad Hong Kong nel 1972, ma uscito in Occidente postumo nel 1974), è considerato in Asia il più bello mai girato.