Coaguli di sangue nel cervello “vaccinato” con mRNA

Settembre 23, 2021 Grafene, Neurocontrollo

La medicina è la sola professione che lotta incessantemente per distruggere la ragione della propria esistenza.

James Bryce


Coaguli di sangue nel cervello “vaccinato” con mRNA

Coaguli di sangue nel cervello
Non esiste altro nome per definire i cosiddetti “hub di vaccinazione”…

Sempre più testimonianze – ormai ne esistono a migliaia e migliaia nel web – escono riguardo quello che senza ogni dubbio è il più atroce genocidio contro la umanità della storia.

Ma in questo coro unanime che si alzando mondialmente contro questa mattanza – non esiste altro nome per definire i cosiddetti “hub di vaccinazione” – un paese è praticamente assente o quasi nelle denunce.

L’Italia.
Dove tuttora la omertà è diffusa.

O pure peggio.

Ai cosiddetti “rivoluzionari” basta minacciargli di togliergli lo stipendio, e puff…subito cambiano idea, anche a costo di rimanerci secchi.

Ma la cosa più incredibile è stata leggere ieri in post in un gruppo Telegram italiano che ufficialmente è “no-vax” – in un post ora cancellato – una frase che più o meno suonava così :

“Esiste un sito dove giornalmente vengono aggiornati casi di reazioni avverse la maggior parte fatali , ma non pubblico il link perchè non voglio fare pubblicità a siti altrui”.

Una frase veramente intelligente (ironia mode on), tipica della mentalità campanilistica tutta italiana dove ci si vuole prendere il merito a tutti i costi di un qualcosa, anche quando si tratta di una lotta per la libertà comune !

In situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo globalmente, non ci dovrebbero essere interessi di parte, ma comuni.
Ma questa volta è davvero una questione di vita o di morte (sociale).



Bruno Oscar Graf, un avvocato di Blumenau, città dello stato di Santa Caterina in Brasile, è morto all’età di 28 anni dopo aver subito un ictus cerebrale ufficialmente dovuto a trombocitopenia trombotica, 12 giorni dopo la prima dose del cosiddetto “vaccino”.

Coaguli di sangue nel cervello
Ovviamente il dottore non ha compreso che si trattava di una sindrome da radiazione acuta, in questo caso neurologica…

Bruno ha ricevuto l’immunizzazione da AstraZeneca il 14 agosto.
Per chi ancora non lo conoscesse, nel mio sito è possibile scaricare il rapporto preliminare delle analisi sul contenuto delle le fiale del veleno (chiamiamolo con la parola giusta) AstraZeneca : grafene e nanocomponenti, progettati per il cosiddetto neurocontrollo cerebrale.

Nanocomponenti che creano campi elettrici  – e quindi di conseguenza campi elettromagnetici già quando le fiale sono scosse a temperatura ambiente.

Figuriamoci quando sono immessi nel corpo delle persone, come a questo povero ragazzo.

Già nelle prime ore, Bruno ha sentito subito un dolore sul braccio dove era stato somministrato il “vaccino” (il veleno…).

Dopo nove giorni, Bruno ha iniziato a soffrire di un mal di testa così forte da chiedere di essere portato in ospedale.
Il grafene nel suo caso ha aggredito immediatamente il cervello.

Nel campo delle nanoscienze, delle neuroscienze o delle biotecnologie, quando studiamo tutto ciò che può fare il grafene, dobbiamo assolutamente renderci conto dell’obiettivo finale dell’operazione che si sta realizzando.

Le nanoparticelle di ossido di grafene agiscono come nanobiosensori una volta installate nei neuroni, in modo che abbiano due funzioni fondamentali. 

La prima è raccogliere gli effetti elettrofisiologici neuronali, cioè i segnali elettrici dei nostri impulsi e pensieri.
La seconda è conseguente : fare una mappatura del nostro cervello in modo tale da poter neuromodulare  i nostri comportamenti, le nostre emozioni ed i nostri sentimenti.

Invece il medico ha subito iniziato a testare la possibilità che avesse contratto il COVID o Dengue (un dottore palesemente ignorante, non ha nemmeno capito che era un caso di COVID-SARS neurologica, quindi causata da radiazioni elettromagnetiche ; ed è proprio la proprietà moltiplicatrice del grafene che gli ha dato il colpo di grazia), e lo stesso giorno Bruno è risultato negativo al COVID (ed invece soffriva di sindrome acuta da radiazioni !) dopo il “solito” test PCR.

L’ennesima prova che mostra la totale inattendibilità dei test PCR, infatti assolutamente inutili ai fini diagnostici :

Sui PCR Big Pharma è recidiva, perchè sono più di 30 anni che sta mentendo spudoratamente.
E la farsa sui test PCR ha origine dalla precedente “peste del secolo” (anche questa l’ennesima farsa), l’HIV.

Il test PCR trova un “piccolo” pezzo dei cosiddetti “virus” (e già su questa definizione ci sarebbe da discutere a lungo).
La PCR trova un pezzo molto piccolo.
Circa 37 paia di basi di DNA o RNA.

E sapete quante coppie di basi ha il presunto “virus” ?

37.000.
Quindi la PCR può trovare un “piccolo” pezzo, che è 37 coppie, e il presunto genoma del “virus” ne ha 37.000.
E ti dicono che hai un risultato positivo.

37 su 37.000, lo 0.1%

Infatti lo stesso Mullis ha affermato (fino a quando è stato in vita) che la sua tecnica “non è in grado di identificare alcun virus”.

Il 24 agosto, Bruno ha perso improvvisamente il controllo su di un lato del corpo ed è stato colpito poco dopo da un ictus emorragico molto grave (è noto che nelle vicinanze degli ospedali siano solitamente presenti antenne 5G o quantomeno 4G plus, occorrerebbe conoscere l’ospedale in cui è stato ricoverato il povero Bruno e verificare questo fatto, credo che ci sarebbero sorprese interessanti).

L’ictus emorragico è un tipo di ictus, caratterizzato dalla rottura, con conseguente emorragia, di uno o più vasi sanguigni del cervello.
Si manifesta tipicamente con sintomi quali paralisi e intorpidimento degli arti, mal di testa, confusione, problemi di equilibrio, difficoltà nel camminare, vertigini, nausea, vomito e problemi visivi.

L’ictus emorragico è un’emergenza medica che richiede una diagnosi veloce, ma accurata, così da pianificare in prestezza il trattamento più adeguato.
La terapia dell’ictus emorragico consiste, prima di tutto, nel fermare l’emorragia ed eliminare il sangue fuoriuscito e, in secondo luogo, nel riparare il danno vasale (soprattutto se questo è esteso).

Coaguli di sangue nel cervello
La ultima foto di Bruno…

Bruno è andato immediatamente in terapia intensiva, dove è stato collegato ad apparecchi fino al 26 agosto, quando è stato dichiarato morto cerebralmente.

Circa 15 giorni dopo, i risultati delle analisi hanno stabilito il legame diretto fra il decesso di Bruno ed il cosiddetto “vaccino” (ma perchè si ostinano ancora a chiamarla tale, e non avvelenamento ?) AstraZeneca.

La madre ha dichiarato successivamente :

“Questo non ha fatto che amplificare ancora di più il mio dolore, perché sono io che ho portato mio figlio a farsi “vaccinare” il 14 agosto 2021.

La sensazione che mi è rimasta dentro è stata quella di avere portato mio figlio al macello”.

Cosa è successo presumibilmente a questo povero ragazzo di 28 anni ?

Non sono al corrente del risultato della autopsia effettuata a Blumenau.
Ma è molto probabile che sia successo esattamente quanto rilevato poche settimane fa da alcuni ricercatori francesi, che hanno mostrato alla fine del prossimo video i coaguli di sangue all’interno di un cervello “vaccinato” con mRNA.

Per cui mi ripeto ancora : qualcuno ha ancora il coraggio di negare ?