Come in un film. Una vera e propria caduta libera

Gennaio 15, 2025 Appunti di trading

What goes around comes around
What goes up must come down
Now who’s cryin’, desirin’ to come back to me
What goes around comes around
What goes up must come down
Now who’s cryin, desirin’, to come back

Bob Marley – What goes around comes around”


Come in un film. Una vera e propria caduta libera

A volte la vita si svolge come in un film.
E a volte anche il finale è molto simile.

Certi episodi possono cambiare l’intera carriera lavorativa di una persona.
E talvolta la tua vita.

Questo è stato uno di quelli.


Giugno 12, 2012


Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria

Nonostante il peg fissato a 1,20 e garantito sine die dalla Banca Nazionale Svizzera, ho una posizione pesantemente ribassista sul cambio EUR/CHF.
Il 99,9% degli operatori finanziari sui cambi al Forex è invece rialzista.

A mio modo di vedere, si tratta di una situazione altamente pericolosa che può portare a un improvviso aumento di volatilità.
La maggioranza degli operatori finanziari, in particolare i piccoli, infatti non ha fondi sufficienti a coprire le loro perdite in caso di rimozione improvvisa del peg.
Il rapporto fra rialzisti e ribassisti è troppo sbilanciato.

Inoltre, tutti gli operatori istituzionali hanno stop loss automatici sotto quota 1.20.

Come dentro ad un film
Come in un film. Un calo in pochi minuti di 3.300 Pips…

Perché la mia opinione è così in controtendenza con il resto del mondo finanziario ?

Lo scorso mese di maggio del 2012, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) è intervenuta a sostegno del cambio minimo di 1,2000 franchi svizzeri per un euro, per un importo di 60 miliardi di franchi svizzeri (66 miliardi di dollari).

Ciò significa che la BNS sta spendendo in media l’equivalente di 7 milioni di dollari al minuto per sostenere questa quota arbitraria.
Una cifra assolutamente sbalorditiva, per non dire assurda.

La BNS potrà continuare a mantenere questo ritmo a lungo ?

I rischi per il Paese (e soprattutto per la BNS) di intaccare il proprio bilancio e di dover registrare minusvalenze importanti non sostenibili in questo momento sono davvero elevati.

Credo anche che la Federal Reserve USA, la Banca Centrale del Giappone e soprattutto la Banca Centrale Europea abbiano già chiesto ufficialmente alla BNS di non continuare a mantenere a lungo una quotazione così svalutata della propria divisa.

Inoltre, il tasso di interesse negativo per il CHF (attualmente pari a -75 punti base) rischia di diventare incontrollabile.
Fra l’altro, proprio l’attuale capo della Banca Nazionale Svizzera nel 1999 ha pubblicato uno studio molto approfondito su un possibile peg riguardante il cambio EUR/CHF.

Lo ha definito “improponibile“, “altamente speculativo” e “concomitante a un eccessivo afflusso di capitali stranieri in Svizzera“.
Esattamente quello che sta succedendo da mesi…
Lo ripeto ancora una volta.
Il giorno in cui verrà rimosso il peg, o quando cederà di schianto, vedremo un tonfo del cambio EUR/CHF che passerà alla storia.

Una caduta libera senza precedenti.
Come in un film.


Gennaio 16, 2015


Le ultime parole famose

La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha sconvolto i mercati finanziari globali con la sua decisione di rimuovere il cambio minimo di 1,20 CHF per EUR, in vigore da tre anni.
La notizia, del tutto inattesa, ha provocato un crollo senza precedenti in pochissimo tempo.

Il cambio è passato da 1,20 a 0,79 in meno di 10 minuti.
Naturalmente, molti ritengono che, con un adeguato e strettissimo stop loss, la maggior parte degli operatori (fra cui quasi tutte le più importanti istituzioni finanziarie globali) non avrebbe subito perdite così catastrofiche.

Tuttavia, in un movimento così volatile e improvviso come questo, il mercato non ha davvero alcuna possibilità di assorbire immediatamente un numero così elevato di proposte di vendita.
Semplicemente a causa della mancanza di liquidità disponibile.

Basta osservare il grafico riportato in alto.
Tra 1.10 e 0.98 nel book non c’era alcuna proposta di acquisto.
Niente.

Come in un film.

A causa di questo movimento improvviso e inatteso, il mio broker di allora perse una fortuna, circa 120 milioni di dollari.
Io, da piccola imprenditrice, ne ho guadagnato una parte infinitesima, cifra con cui l’anno successivo ho fondato la mia piccola società di trading che gestisco tuttora.

Da quel momento in poi, il broker ha fatto di tutto per rendermi la vita sempre più difficile.
Dagli attacchi informatici alla mia piattaforma di trading, ai problemi “burocratici” sempre più pressanti.
Fino a che non fui praticamente costretta a chiudere il conto che avevo con loro da oltre dieci anni.

I “big boys” non amano alcuna intrusione nei loro affari.
Loro devono sempre e comunque guadagnare.

Nella loro logica, la clientela retail è solo una fonte di guadagno.
E se qualcuno dei cosiddetti “grandi non lavati” osa essere più in gamba, partono immediatamente le repressioni.

Il mercato deve essere “libero”.
Ma solo se a guadagnare sono esclusivamente loro.



Veronica