Novembre 21, 2024 Identità di genere, Il Great Reset del WEF, Studi scientifici
Madre Natura ama la biodiversità.
Purtroppo, la nostra società la odia.
Come la natura ci ha creati. Talvolta la vita è fatta di forti contrasti
Prefazione
Stiamo vivendo un periodo cruciale per l’esistenza dell’umanità.
Ormai il cosiddetto “Great Reset” sta penetrando sempre di più ogni ambito e dimensione della nostra esistenza terrena : le pratiche di manipolazione genetica arbitraria, ad esempio, sono già state trasferite dai vegetali e dagli animali all’uomo.
Non si tratta più di sperimentazione, ma di un vero e proprio paradigma (per di più imposto) di gestione e riprogettazione dell’intera umanità.
Il nostro spazio vitale, e soprattutto il nostro corpo, è perennemente sotto assedio.
Dall’esterno tramite una folle digitalizzazione che corre parallela allo sviluppo di tecnologie altamente intrusive come la implementazione della famigerata rete 5G, argomento che è già stato ampiamente trattato nella prima parte di questo lungo articolo.
Dall’interno, tramite manipolazioni genetiche arbitrarie e piattaforme a mRNA imposte tramite “vaccini”, sulla base di un’inesistente emergenza sanitaria che non è altro che un nemmeno tanto velato tentativo di modificare il nostro DNA, tramandato di generazione in generazione dall’archivio genetico dell’Uomo di Neanderthal, di quello di Cro-Magnon e così via nella nostra evoluzione.
Se non ci opporremo immediatamente a questo processo, assisteremo presto all’estinzione della biodiversità presente in natura, dei saperi e delle memorie.
Ma soprattutto della nostra libertà e, di conseguenza, del significato stesso di essere umano.
La nostra libertà parte dalla difesa della natura, del nostro patrimonio genetico, della nostra autodeterminazione e, soprattutto, della nostra biodiversità, ormai letteralmente svuotata di ogni significato.
Dobbiamo lottare con forza e soprattutto con la consapevolezza che, se perdiamo questo nostro patrimonio genetico, non lo riavremo mai più.
Domani potrebbe essere troppo tardi.
Introduzione
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La tristissima vicenda di cui parlerò nel prossimo capitolo merita una capillare diffusione, dato che ha costituito la pietra miliare di tutti gli studi scientifici successivi che si sono svolti nel successivo cinquantennio.
Alla fine della lettura, non sarà difficile comprendere il motivo di certi comportamenti e l’enorme manipolazione mediatica a riguardo che i mass media attuano quotidianamente.
Esistono, infatti, delle aree del nostro cervello situate nelle regioni subcorticali, come l’ipotalamo e l’amigdala, che se lesionate provocherebbero la nostra morte, in quanto controllano alcuni processi fondamentali.
Senza di loro, perderemmo la nostra identità.
Quindi la nostra vita.
Purtroppo, alcuni personaggi pensano di poter dominare sempre la Natura.
Invece è esattamente il contrario.
La Natura segue sempre il suo corso.
E si ribella sempre quando viene violata la sua interiorità più profonda.
Tutte queste manipolazioni genetiche arbitrarie avranno conseguenze devastanti a lungo termine.
Ah, John Hopkins Institute.
I peggiori scempi della storia medica sono sempre arrivati da qui.
John Money per esempio.
Oggi sono la stessa cosa Anthony Fauci, Bill Gates e soprattutto Klaus Schwab.
Con tutto il loro codazzo di professori universitari, medici, infermieri, giornalisti e politici.
Non hanno alcun rispetto per la natura umana.
E soprattutto per le individualità.
Considerandoci tutti uguali a torto.
La stragrande maggioranza dei governi mondiali oggi sta compiendo con l’intera umanità un “esperimento”, proprio come John Money.
Il finale sarà lo stesso.
Non è in alcun modo possibile costringere nessun essere umano a essere chi non è.
Il fallimento della teoria di manipolazione dell’identità di genere (o gender theory)
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David Reimer è nato nel 1967 come gemello maschio omozigote.
Alla nascita si chiamava Bruce.
Il suo fratello gemello si chiamava Brian.
All’età di otto mesi, entrambi i gemelli furono ricoverati in ospedale per un intervento di circoncisione del tutto normale.
Ma il chirurgo Jean-Marie Huot e l’anestesista Max Cham lo eseguirono utilizzando una macchina per cauterizzazione Bovie, normalmente non impiegata per operazioni così delicate come la circoncisione di un neonato.
A causa della loro scelta folle, il pene di Bruce subì danni irreparabili.
Di conseguenza, l’intervento di circoncisione sul suo gemello Brian fu immediatamente annullato.
I genitori di Bruce, ovviamente preoccupati per il futuro del figlio, lo portarono immediatamente al John Hopkins Medical Center di Baltimora per un consulto con il dottor John Money.
Money era considerato un vero e proprio luminare nello studio dell’identità di genere sessuale.
Money era un convinto sostenitore della teoria secondo cui l’identità di genere fosse relativamente plastica nell’infanzia.
Secondo questa teoria, quindi, l’identità di genere si sviluppa principalmente grazie all’apprendimento sociale piuttosto che per via di qualcosa di “innato”.
Infatti, verso la fine degli anni ’60, alcuni accademici di grido, fra cui il più famoso era senza dubbio John Money, ritenevano che tutte le differenze psicologiche e comportamentali tra maschi e femmine fossero acquisite durante i primi anni di età.
Il Dr. John Money è considerato il padre della cosiddetta Gender Theory (o Queer Theory, in italiano nota come Teoria del Gender), la quale, nonostante il fallimento conclamato dimostrato dalla tristissima esperienza riguardante David Reimer (e in migliaia e migliaia di altre occasioni), continua ad affermare che l’identità di genere sia interamente (o almeno in parte) costruita “socialmente” e che quindi sia improprio usare termini come “maschile” o “femminile”, ma piuttosto si debba ricorrere a una terminologia “generica”.
Grazie a questo approccio, il dottor Money è riuscito a convincere i genitori di Bruce che l’operazione di riassegnazione di genere sarebbe stata la scelta migliore per il futuro del figlio.
Per Bruce, lo psicologo riteneva che, dal momento che il pene non poteva essere ricostruito in modo completamente funzionale, era molto meglio dotare chirurgicamente il piccolo, in età adulta, di una vagina.
Bruce avrebbe infatti potuto sviluppare con facilità una piena maturazione caratteriale come ragazza piuttosto che come ragazzo.
Per questo motivo, all’età di 22 mesi, fu eseguita su Bruce un’operazione chirurgica di orchiectomia bilaterale.
Contemporaneamente, la sua identità di genere fu riassegnata da maschile a femminile.
Il suo nuovo nome sarebbe stato “Brenda”.
Secondo il dottor Money, questo caso “clinico” era una prova particolarmente valida per dimostrare che la sua teoria sull’apprendimento sociale dell’identità di genere era corretta, una vera e propria situazione ideale.
In primo luogo, Bruce/Brenda aveva un fratello gemello, Brian.
I due gemelli avevano condiviso alla nascita una buona parte dei loro geni e anche l’ambiente intrauterino durante la gravidanza della madre.
Inoltre, era la prima volta che un neonato maschio, che alla nascita non presentava alcuna anomalia di differenziazione sessuale, veniva sottoposto a una riassegnazione dell’identità di genere (nell’infanzia) e a una ricostruzione degli organi sessuali (nell’adolescenza).
John Money riportò i “progressi” di Brenda in tutti i simposi e in tutte le pubblicazioni mediche per diversi anni.
Il “caso John/Joan” fu descritto come un esempio di apprendimento dell’identità di genere femminile “perfettamente riuscito”.
Per sostenere pubblicamente la piena fattibilità della sua teoria di riassegnazione di identità di genere e di ricostruzione chirurgica degli organi sessuali, pubblicizzò questo “caso medico” in tutte le principali televisioni e testate giornalistiche internazionali.
La sua teoria era quindi applicabile anche in caso di assenza di intersessualità.
Quando Brenda raggiunse l’adolescenza, le furono prescritti estrogeni per indurre e aumentare lo sviluppo del seno.
Tuttavia, come riportato in seguito da alcune testimonianze, Brenda iniziò a vivere le periodiche visite come un trauma, anziché come un trattamento terapeutico.
Per questo motivo la sua famiglia decise di non portarla più a Baltimora.
A questo punto, John Money non pubblicò più nulla sul caso “John/Joan”.
Questo comportamento implicava implicitamente un perfetto successo della sua teoria di riassegnazione dell’identità di genere.
Di conseguenza, per anni la letteratura medico-scientifica internazionale continuò a ritenere corretta la teoria di John Money.
Solo dopo due decenni la verità emerse in tutta la sua tragicità.
Brenda non si era mai sentita una ragazza.
Inoltre, era regolarmente emarginata e vittima di bullismo da parte delle sue coetanee.
Ovviamente, né i vestitini femminili né gli estrogeni somministrati in dosi massicce avrebbero potuto farla sentire mai appartenere al genere femminile.
La sua identità di genere, che oggi sappiamo risiedere nel nostro cervello, era naturalmente maschile.
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All’età di tredici anni, Brenda dichiarò ai suoi genitori che, se fosse stata costretta a rivedere ancora una volta il dottor Money, si sarebbe suicidata.
Finalmente, nel 1980, i genitori rivelarono a Brenda tutta la verità sulla sua situazione.
In seguito, Brenda affermò che, nell’apprendere la verità per la prima volta, si sentì davvero felice per la prima volta nella sua vita.
A 15 anni decise di assumere un’identità di genere maschile, scegliendo come nuovo nome David.
Al contrario, la reazione del gemello Brian fu davvero traumatica.
Dopo aver scoperto la verità sulla sua ex sorella, iniziò a manifestare disturbi mentali sempre più frequenti e a soffrire di schizofrenia acuta.
In seguito, David Reimer si sottopose a un nuovo trattamento ormonale per invertire la riassegnazione al genere femminile effettuata da John Money.
Oltre a iniezioni di testosterone, subì una mastectomia e due operazioni di falloplastica.
Ben presto coronò il suo sogno d’amore e si sposò con la sua compagna, diventando nel contempo padre adottivo dei tre figli che lei aveva avuto dal precedente matrimonio.
Il suo caso diventò di dominio pubblico nel 1997, quando David raccontò la sua storia a Milton Diamond, famoso studioso della sessualità umana e professore emerito presso l’Università delle Hawaii.
Il suo intento era ovviamente quello di dissuadere qualunque altro medico nel mondo dal trattare altri bambini che soffrissero di una problematica simile alla sua alla nascita.
Il famoso giornalista John Colapinto pubblicò inizialmente sulla rivista Rolling Stone un ampio resoconto della vicenda nel dicembre 1997.
In seguito, Colapinto raccontò dettagliatamente l’intera storia di David nel libro ”As Nature Made Him”.
Le royalties derivanti dalla vendita dei diritti di pubblicazione hanno garantito a David Reimer una maggiore sicurezza finanziaria.
Ma poco dopo iniziò il suo nuovo calvario.
Si separò dalla moglie, e con i suoi genitori visse gravi problemi familiari.
Poi, la morte del fratello gemello Brian nel 2002, dovuta a un abuso di medicinali antidepressivi uniti a un forte consumo di alcol.
Il sistema nervoso già fortemente minato di David non resistette a quest’ultima tragedia.
Decise purtroppo di suicidarsi con un colpo di pistola nel 2004.
Definizione di identità di genere
Cos’è realmente la GD (Gender Dysphoria) ?
Affrontare questo particolare argomento significa per molti affrontare la parte oscura che dentro di loro vorrebbero a tutti i costi sopprimere.
Ecco il motivo della prossima complessa trattazione di un argomento poco conosciuto che i mass media affrontano sempre con grande superficialità e colpevolezza.
Ma soprattutto mostrerò come ancora una volta il solito imprescindibile trinomio della falsità, composto da governi, OMS e Big Pharma, abbia diffuso nel corso degli anni una menzogna sistematica a ogni livello.
Sviluppare un’identità di genere è una questione che riguarda il nostro cervello.
In tutti i primati (incluso quindi l’uomo) il cervello presenta delle differenze congenite fra i due generi, dovute a fattori genetici ed ormonali.
L’endocrinologia è una branca della biologia e della medicina che si occupa del sistema endocrino, delle sue malattie e delle sue secrezioni specifiche note come ormoni.
Si occupa anche dell’integrazione degli eventi di sviluppo, di proliferazione, crescita e differenziazione, e delle attività psicologiche o comportamentali legate al metabolismo, alla crescita e allo sviluppo, nonché alla funzione dei tessuti, al sonno, alla digestione, alla respirazione, all’escrezione, all’umore, allo stress, all’allattamento, al movimento, alla riproduzione e alla percezione sensoriale causate dagli ormoni.
Il sistema endocrino è costituito da diverse ghiandole, situate in diverse parti del corpo, che secernono ormoni direttamente nel sangue anziché in un sistema di condotti.
Per questo motivo, le ghiandole endocrine sono considerate ghiandole senza dotti.Gli ormoni hanno molte funzioni e modalità d’azione diverse ; un ormone può avere effetti diversi su organi bersaglio differenti e, viceversa, un organo bersaglio può essere influenzato da più di un ormone.
Quindi, in modi e tempi diversi, il cervello e i genitali sviluppano il proprio genere.
Il cervello attraverso processi endocrinologici e genetici molto più complessi.
Gli organi genitali attraverso processi endocrinologici e genetici piuttosto semplici.
A causa di questi processi endocrinologici e, soprattutto, genetici così complessi, possono manifestarsi delle discordanze di genere fra il cervello e gli organi genitali, ovvero la Disforia di Genere (GD).
“Non posso mica dare torto a chi trova strano il fatto di desiderare di svegliarsi una mattina e di ritrovarsi in un corpo del genere opposto.
La mente, però, non deve cambiare, ma rimanere sempre la stessa.Non è certo una cosa normale.
Arrivi a odiare totalmente la tua immagine e sei disposta a sopportare enormi sacrifici di ogni tipo per riuscire a trovare un’armonia che non hai mai avuto.
Se solo per un attimo riesci a comprendere questa situazione, sei a buon punto per comprendere tutto ciò che ne consegue“.
Come avviene la mascolinizzazione degli organi genitali ?
Il processo consta essenzialmente di due fasi :
Mascolinizzazione delle gonadi attraverso l’azione del gene SRY (Sex Determining Region Y).
Gli organi genitali esterni si mascolinizzano attraverso l’azione esclusiva del Dihydrotestosterone (DHT) sugli Androgeni Recettori, che provoca la formazione del pene.
Problemi nella produzione o nell’azione del DHT possono provocare casi di intersessualità.
Definizione di intersessualità
Si definisce intersessualità quando i caratteri sessuali dimorfici sono mescolati in modo da presentare caratteristiche biologiche sia maschili che femminili che di solito non si riscontrano nello stesso individuo.
Le condizioni intersessuali possono portare alla nascita di maschi con cromosomi XY, ma con genitali che sembrano quelli di una femmina.
In conformità con il loro aspetto genitale, sono tipicamente allevati come ragazze e continueranno a vivere come donne.In alternativa, una condizione di intersessualità può manifestarsi in una femmina con cromosomi XX, ma con genitali maschili.
Queste persone vengono spesso identificate alla nascita (o subito dopo) e di solito vengono allevate come ragazze, in quanto potranno avere figli.
Potrebbero anche, tuttavia, essere allevati come ragazzi.I ragazzi e le ragazze appena descritti hanno solo testicoli o ovaie e dal punto di vista medico sono chiamati pseudoermafroditi.
Alcune persone intersessuate hanno gonadi sia maschili che femminili: testicoli e ovaie o ovuli e testicoli combinati.Tali individui sono chiamati medicalmente veri ermafroditi e possono avere genitali che combinano tratti tipicamente maschili e femminili o non ambigui.
Oltre a presentare caratteristiche sia maschili che femminili nel loro corpo, una persona intersessuale può manifestare questi tratti anche nel suo comportamento e nelle sue preferenze.
Una varietà di condizioni riconosciute rientra nella categoria dell’intersessualità.
Un approfondimento sui geni e sugli ormoni
L’azione del DHT sugli AR (AR= Androgeni Recettori) è 4 volte più forte dell’azione del testosterone (T = Testosterone).
L’azione del T è molto più complessa di quella del DHT.
Gli AR e gli estrogeni ricettori possono essere attivati entrambi dal T, mentre il DHT può attivare solo gli AR.Una completa azione del T sul cervello avviene esclusivamente durante la gestazione, nella parte basale del cervello e non nell’area corticale.
I tessuti basali sono principalmente l’ipotalamo, il sistema limbico, l’amigdala e le strie terminali.
Questi sono i principali sistemi basali che sono direttamente collegati alla nostra identità di genere.
In seguito, dopo la nascita, le regioni corticali del cervello saranno mascolinizzate dall’azione del DHT, ma non da quella del testosterone.
Pochissimi geni sono importanti per le gonadi e la differenziazione dei genitali.
Tuttavia, la maggior parte di essi è fondamentale per la differenziazione dell’identità di genere nel cervello.
Principalmente nei tessuti basali.
Un possibile disaccordo di genere fra corteccia cerebrale e parte basale
Per cui, a questo punto, è possibile chiarire il seguente concetto fondamentale :
Il cervello di una donna presenta una componente basale e una componente corticale totalmente femminili.
Lo stesso vale per un uomo.
Il cervello di una donna GD M2F sarà femminile nella parte basale e maschile nella corteccia, e viceversa per un uomo GD F2M.
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Inoltre, lo stato emozionale della madre può interferire con il processo di differenziazione neurale.
Una mamma sotto stress ha il proprio sistema immunitario debilitato.
Ciò può impedire l’azione e la produzione di testosterone.
Inoltre lo stato emozionale della mamma interferisce anche con il sistema endocrino del feto, disturbando la differenziazione della zona basale del cervello.
Questo può causare un disaccordo di genere tra la parte basale del cervello (dove si forma la nostra identità di genere) e gli organi genitali (dove la società erroneamente ritiene si trovi l’unico sistema biologico che interferisce con l’identificazione del genere sessuale), portando a una discrepanza di genere.
Questa è la principale causa biologica del transessualismo.
Definizione di transessualità
Nel mondo reale, la persona che alla nascita presenta caratteristiche intersessuali, non apparendo diversa dagli altri, viene allevata secondo l’usanza, identificata come maschio o femmina, esattamente come la società vede i suoi genitali.
A differenza della maggioranza dei bambini nati con sindrome di intersessualità, non esiste allo stato attuale alcun modo per poter identificare immediatamente la sua potenziale transessualità.
Ecco perché è assolutamente necessario utilizzare esclusivamente questo termine per gli adulti che manifestano i criteri diagnostici per la disforia di genere (GD) e non usarlo per i bambini.
Nel DSM-V (come già anche nel precedente DSM-IV) ci sono infatti criteri separati per la GD dei bambini (302.6) e la GD degli adolescenti e degli adulti (302.85), come già sottolineato dai ricercatori americani (Frances, A., H. A. Pincus, et al., Eds. 1994).
Altri ricercatori, come (Issay, R. 1997) e (Menvielle, E. J. 1998), sostengono invece che la cosiddetta GD nei bambini “non dovrebbe essere inclusa nel DSM perché potrebbe essere un sintomo di orientamento omosessuale“.
Altri studiosi, come (Cohen-Kettenis, PT, 2001 | Zucker, K. J. 2001), ritengono invece che questa condizione meriti di essere considerata come entità distinta, in modo tale che il suo trattamento possa essere gestito in modo appropriato.
In particolare, la dottoressa Peggy Cohen-Kettenis ha riscontrato che “una grande percentuale di quei bambini che manifestano GD da bambini (17 su 74), da adolescenti continuano a mostrare comportamenti disforici di genere ed hanno richiesto la chirurgia di riassegnazione“.
Anche i traumi molto profondi subiti durante la primissima infanzia possono esserne causa.
Un bambino potrebbe avere un conflitto di identità di genere che, come riportato da (Green, 1987) e da (Zucker e Bradley, 1995), talvolta può risolversi in omosessualità.
Infatti, quando si verifica questo tipo di situazione, il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è molto probabilmente la causa principale di situazioni di GD o, più frequentemente, GDNOS (Gender Dysphoria Not Otherwise Specified).
Questi traumi possono indurre il desiderio di essere una persona nuova, diversa.
Anche nella propria identità di genere.
Le situazioni di tipo PTSD presentano sempre alcuni segni peculiari che una GD congenita non mostra.
È molto più probabile che una persona che soffre di un disturbo mentale legato a un’esperienza di tipo PTSD sviluppi una GD rispetto a chi invece soffre di una GD congenita.
Un caos genetico molecolare
Processi deterministici come quelli genetici ed endocrinologici descritti in precedenza, anche in presenza di piccolissime alterazioni iniziali, possono causare risultati caotici.
Probabilmente l’identità di genere è il risultato di un caos deterministico innescato da processi sia genetici sia endocrinologici che avvengono nei diversi tessuti del nostro corpo.
A questi processi partecipano almeno 54 geni, alcuni dei quali davvero complessi.
Per questo motivo, delle piccole differenze e mutamenti in alcuni geni, come gli androgeni recettori AR, possono generare situazioni deterministiche di tipo caotico.
Immaginiamo cosa possono causare 54 geni insieme.
A questi si aggiungono il possibile stato emozionale della madre durante la gestazione e altri fattori di tipo endocrino.
Esistono almeno 3 tipi caratteristici di sindrome genetica AIS, come riportato dalle ricerche effettuate da (Diamond M., Watson LA, 2004) :
Complete androgen insensitivity syndrome (CAIS).
Partial androgen insensitivity syndrome (PAIS).
Mild or minimum androgen insensitivity syndrome (MAIS).
Da cui si può definire che :
CAIS causa sempre una sindrome specifica, conosciuta come sindrome di femminilizzazione testicolare o sindrome di Morris.
PAIS può originare alcune situazioni di intersessualità e talvolta casi possibili di GDNOS.
MAIS può portare a situazioni di GD.
Naturalmente, i casi di GDNOS e di GD non sono esclusivamente determinati da possibili situazioni di AIS.
Un’altra sindrome di origine ormonale da segnalare è l’iperplasia surrenale congenita, più nota come sindrome adreno-genitale (SAG).
Questa sindrome è il risultato di centinaia di mutazioni genetiche al DNA del recettore degli androgeni (Gottlieb B, Beitel LK, Lumbroso R, Pinsky L, Trifiro M, 1999).
L’AIS si manifesta con una notevole incapacità di una persona con cromosomi sessuali XY di rispondere agli androgeni.
Questa incapacità si verifica nonostante la presenza di testicoli e la tipica produzione, trasporto e metabolismo del testosterone, come riportato nel lavoro di Batch et al. (1992).
Come già riportato in precedenza, una delle conseguenze è l’incapacità, relativa o completa, di rispondere al testosterone o al diidrotestosterone, ormoni cruciali per l’organizzazione e l’attivazione delle caratteristiche anatomiche e neurali necessarie per lo sviluppo tipico del sesso maschile.
A tale riguardo, sono fondamentali i risultati degli studi di Imperato-McGinley J, Zhu Y-S. (2002), McEwen BS. (1983) e Hines M. (2002).
Chi nasce con una sindrome genetica AIS ha genitali che possono avere un aspetto tipicamente femminile (AIS completa o CAIS) o ambiguo, con caratteristiche che vanno dal tipico maschile al tipico femminile (AIS parziale o PAIS), come mostrato nella figura seguente.
I tessuti rispondono agli estrogeni, sviluppando il seno e manifestando altri segni di femminilizzazione.
Gli organi riproduttivi interni femminili sono assenti o vestigiali e i derivati del dotto di Wolff persistono, come mostrato, ad esempio, da (Quigley CA, De Bellis A, Merschke KB, El-Awady MK, Wilson EM, French FS. 1995 | Imperato-McGinley J, Zhu Y-S. 2002 | Grumbach MM, Hughes IA, Conte FA. 2003).
Non è stata scoperta alcuna relazione tra la mutazione del gene e il fenotipo.
L’infertilità è comune.
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I neonati con CAIS appaiono femmine alla nascita e vengono allevati come ragazze.
A meno che non ci sia una AIS nota o sospetta nella famiglia o che non vengano rilevati testicoli inguinali, queste ragazze tipicamente non vengono diagnosticate fino alla pubertà.
La vagina può essere corta e cieca e può essere necessario o meno un allungamento, come mostrato, ad esempio, nel lavoro di (Quigley CA, Friedman KJ, Johnson A, Lafreniere RG, Silverman LM e Lubahn DB, 1992).
Si verifica lo sviluppo del seno, ma è raro o assente lo sviluppo dei peli pubici e ascellari.
Quando le mestruazioni non si verificano, le cause vengono cercate immediatamente.
I neonati con PAIS di solito vengono notati subito dopo la nascita o al momento della nascita.
A seconda del grado di mascolinizzazione dei genitali, il bambino può essere cresciuto come un ragazzo o una ragazza.
L’AIS è una condizione ereditaria che si propaga come una sindrome X-linked recessiva a singolo gene che può manifestarsi in modo diverso nei figli degli stessi genitori.
Un bambino in una famiglia può essere cresciuto come maschio, mentre un altro può essere cresciuto come femmina, come ad esempio è stato evidenziato negli studi di (Evans BAJ, 1997).
Riflessioni finali
1.Una persona può avere organi genitali maschili e cromosomi di tipo XY e sviluppare in modo naturale un’identità di genere femminile, oppure viceversa.
Questa è la principale causa della maggior parte dei casi di transessualismo.2. È molto pericoloso sottoporre a intervento chirurgico di riassegnazione degli organi genitali bebè o bambini molto piccoli.
È assolutamente necessario aspettare che il bambino cresca e manifesti spontaneamente la propria identità di genere.
Solo allora si potrà decidere quale sarà la scelta migliore.3. Si ritiene erroneamente che conoscendo i cromosomi, le gonadi e gli organi genitali si conoscano tutti gli aspetti dell’identità di genere e del sesso biologico di un individuo.
In realtà, sono noti solo in parte.
A tutt’oggi la scienza non ha ancora fornito tutte le risposte a riguardo.
Una testimonianza reale
Open eyes, open minds
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L’eco delle ormai consuete gazzarre causate ancora una volta dai satanisti fedeli al Nuovo Ordine Mondiale rimbomba incessantemente su tutti i mass media mondiali.
Questo accade a causa dell’abominevole agenda denominata “transumanismo”, promossa da Klaus Schwab, il capo del WEF, che pretende di azzerare qualsiasi differenza tra i due generi in nome di una neutralità androgina che ci ridurrebbe semplicemente a robot senz’anima.
Ma il percorso che ha portato a tutto questo non è certo iniziato recentemente, anzi.
Purtroppo, è da decenni che va avanti in modo incessante, con il beneplacito dei governi mondialisti.
A questo proposito, l’unico consiglio che posso dare è il seguente.
Vale per ogni notizia che riceve grande risalto sui mass media.
Dubitate sempre di chi ha solo grandi certezze.
E provate ad ascoltare anche chi ha dei seri dubbi.
Perché la vera saggezza sta anche nel saper riconoscere la propria ignoranza.
Il ruolo fondamentale del Nuovo Ordine Mondiale nella diffusione della teoria gender
A nessuna persona che intraprende un reale cammino di transizione verrebbe in mente di farsi chiamare con un nome di battesimo al maschile.
È considerato il più grande insulto e la più grande mancanza di rispetto.
Naturalmente mi sto riferendo a Vladimir Luxuria.
Ma perché è stato tanto pubblicizzato questo insulso personaggio ?
Le solite tre letterine: NWO (per chi non ricordasse l’inglese, Nuovo Ordine Mondiale).
Infatti fino all’anno 2000 si era distinto solamente per aver gestito un paio di discoteche gay di Roma (Degrado e MuccAssassina) e per aver organizzato, in occasione del Giubileo, uno spogliarello in piazza San Pietro.
Le autorità locali avevano infatti autorizzato, in concomitanza con il Giubileo, anche la parata del Gay Pride a Roma.
Oltre a una serie di “simpatiche” iniziative che avevano solo aumentato i contrasti con la comunità “normale”.
Una questione storica che evidentemente si perde nella notte dei tempi.
In Italia, il mondo dei diritti sociali “diversi” è sempre stato politicamente in mano alla sinistra più estrema, in contrapposizione naturale all’imperante bigottismo di stampo cattolico (il solito, reiterato e ben noto concetto del “Divide et Impera” di matrice talmudica).
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Inoltre, c’è un’ulteriore questione.
Nel linguaggio nazional-popolare, nella cultura popolare, chi si veste da donna ed è nato maschio è “semplicemente” gay.
All’uomo comune della strada, che a malapena sa leggere e scrivere, è facile far credere una cosa e l’altra.
Ecco il perché è stato creato questo personaggio esclusivamente per il mainstream, così come tutti gli altri creati in carta carbone un po’ in tutto il mondo, che fondamentalmente si ispirano alla folle teoria di genere promulgata nel 1969 da Virginia Prince, frutto a sua volta della definizione allora coniata dal tristemente famoso John Money, citato all’inizio (a cui ovviamente si è “ispirato” a sua volta anche tale Klaus Schwab).
I tratti fondamentali di tutti questi “personaggi” sono sempre gli stessi: ferventi marxisti, ostentata ambiguità, dichiarata omosessualità o, più precisamente, androginia (per ingraziarsi gli oscuri satanisti devoti a Baal/Baphomet).
Tutti aspetti fondamentali, proprio quelli su cui si basa la frode.
Il resto del gioco sporco è stato ovviamente compiuto dai mass media, che da sempre hanno puntato esclusivamente sulla morbosità, distogliendo l’attenzione del pubblico dagli aspetti più importanti del problema.
In questo modo, hanno potuto anche reiterare all’infinito il concetto aberrante di “uguaglianza dei generi”, sempre promulgato dai medesimi talmudisti/sionisti/satanisti per i quali tutte le persone sono uguali fra loro e devono essere considerate e trattate allo stesso modo.
Invece, il concetto corretto sarebbe quello di pari opportunità e non di uguaglianza.
I reali numeri relativi all’incidenza della disforia di genere nella popolazione mondiale
Si stima infatti che, rispetto alla popolazione globale, il numero delle persone transessuali (sommando i due casi simmetrici M2F ed F2M) sia pari allo 0,012% del totale, mentre la popolazione omosessuale nella sua globalità è circa il 10% del totale, come riporta, fra gli altri, l’International Journal of Transgenderism (2008).
Ecco perché, dovendo raggiungere un certo numero di persone per una questione di “utilità”, sia per un fine prettamente “scandalistico”, sia per poter “convincere” della bontà della loro “teoria” il maggior numero possibile di persone, i falsari della cosiddetta “teoria del genere” da più di 50 anni stanno manipolando le cifre reali.
Niente di nuovo per chi conosce i metodi utilizzati da sempre dal Nuovo Ordine Mondiale.
La terapia ormonale sostitutiva non ha nulla a che vedere con l'”apprendimento sociale”
“Un’esperienza lunga, complessa, stimolante, bellissima, meravigliosa.
Ma anche allo stesso tempo frustrante, piena di lacrime e di dolore.All’inizio devi ammettere con te stessa che non sei la persona che hai mostrato di essere fino a quel momento.
A questo punto, è necessario rivolgersi a un centro specializzato che cercherà di comprendere le ragioni del tuo disagio interiore e di aiutarti ad affrontare le problematiche future.Ti ritroverai a piangere perché ti senti l’unica persona al mondo in questa condizione.
Oppure avrai una paura folle di rivelarti agli altri e di essere giudicata per come sei.Dal punto di vista tecnico, invece, con il termine transizione si intende l’adeguamento del proprio aspetto al genere con cui si identifica la persona.
Perciò, la prima cosa da fare è sottoporsi a terapia ormonale sostitutiva.
Che effetto fa?Diventi gradualmente congruente con chi sei.
Gli ormoni iniziano a femminilizzare il corpo, ammorbidiscono la pelle, modificano la struttura muscolare, ridistribuiscono il grasso corporeo, addolciscono i lineamenti del volto e producono un aumento di volume del seno.
Successivamente sarà il momento della chirurgia e dei ritocchi estetici“.
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Ovviamente le cure mediche normalmente prescritte (non solo in Italia, ma in generale in quasi tutto il mondo), tanto caldeggiate da Big Pharma, si ispirano a principi completamente opposti e, di conseguenza, servono piuttosto a deprimere che a rendere felici.
Di solito, infatti, non vengono prescritti farmaci femminilizzanti, come gli estrogeni.
Al contrario, vengono prescritti farmaci anti-mascolinizzanti, quindi anti-androgeni (naturalmente, nel caso simmetrico F2M la teoria ormonale sarà opposta).
Nella loro logica aberrante, se una persona vuole vestirsi da donna è gay e vuole essere sodomizzata.
Quindi dosi massicce di Androcur o Diane 35 (il primo, in particolare, è un farmaco tristemente famoso e bandito dalla US Food and Drug Administration già da vent’anni per i suoi pericolosissimi effetti collaterali depressivi) oppure di Finasteride (un blando anti-androgeno, di solito utilizzato per rafforzare il cuoio capelluto e ritardare la caduta dei capelli).
Ed il minimo indispensabile (se non proprio nulla) di estrogeni.
La scusa ?
Secondo Big Pharma, gli estrogeni possono essere molto pericolosi.
Talvolta è vero.
Ma in questo modo la femminilità svanisce.
“Si consiglia di moltiplicare la dose per 3 di estrogeni e di monitorare la reazione (naturalmente, dopo analisi del sangue scrupolosissime).
Perché, a priori, i laboratori non commercializzano farmaci con dosi che possono risultare pericolose (in dosi massime).Lasciano sempre un margine.
Ecco perché il mio medico, molto scrupoloso, ha moltiplicato le dosi normali per i primi quattro anni fino a un fattore 3.
Sapeva benissimo che avrei tollerato la cura, sia da un punto di vista fisico, sia soprattutto da un punto di vista mentale”.
Naturalmente, se qualcuna (e purtroppo sono davvero tante, forse la maggioranza) prova a inserire nel proprio corpo delle protesi in silicone senza aver intrapreso alcuna cura ormonale in precedenza (seguendo i consigli di qualche “esperto” medico che segue la cosiddetta teoria di genere) o, ancora peggio, dopo aver seguito i “classici” protocolli medici provenienti da Big Pharma, ottiene praticamente sempre risultati molto scadenti dal punto di vista estetico, con conseguente (come minimo) forte depressione.
A questo punto entrano in gioco gli psicologi “di Stato” e i gruppi di auto-aiuto, che manipoleranno ancora di più le menti di persone già in uno stato di grave difficoltà e che, alla fine, saranno indirizzate dove vogliono loro.
Nuovi iscritti ai loro “movimenti”.
Ecco perché chi può se ne va all’estero.
Bisogna ricominciare tutto dalle fondamenta.
Solo che, come ho già detto più volte, occorre avere una grande cultura e anche (soprattutto) buone possibilità economiche.
Strutture pubbliche e precetti etici da seguire. L’importanza della cosiddetta RLT (Real Time Life)
I centri pubblici (in particolare in Italia) sono molto pubblicizzati e presentati come “i migliori del mondo”.
In realtà, sono lontani anni luce da qualunque paese civile.
Il fatto che esistano strutture pubbliche dove sia possibile avere un intervento di riassegnazione non è certo qualcosa di cui potersi vantare, se poi le medesime strutture sono inabili a fornire una chirurgia all’avanguardia e strutture sussidiarie adeguate.
Si potrebbero elencare una serie di precetti che dovrebbero sempre essere seguiti passo dopo passo :
Qualità della vita.
Capacità di relazionarsi.
Autostima.
Risoluzione delle problematiche nei rapporti esterni.
Equilibrio interiore.
È evidente che ognuno di essi sia fondamentale per poter vivere serenamente.
Sono tutti aspetti direttamente collegati all’aspetto esteriore, così tanto fondamentale oggi nella nostra società.
Non bastano i documenti in regola, che servono a ben poco.
“Iniziare a vivere a tempo pieno come membro del nuovo genere.
Non è un momento facile.
Il periodo che precede immediatamente la cosiddetta Real Life Time è, infatti, il momento delle confessioni e del graduale coming-out.Se i problemi sono solo di facciata con banche, colleghi di lavoro, burocrati comunali o con le persone più care, spesso è un compito davvero arduo“.
È altrettanto evidente che, quando una persona “ce la fa”, viene spesso giudicata con distacco o considerata una privilegiata da chi non raggiunge lo stesso obiettivo.
In fondo, si tratta della classica guerra fra poveri.
Uno sguardo ai freddi numeri italiani
In Italia, circa il 95-97% di chi segue l’iter si rivolge a strutture pubbliche.
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Le motivazioni sono piuttosto semplici da comprendere : principalmente la non conoscenza di una lingua straniera e i costi che, in questo caso, non sono coperti dal Sistema Sanitario Nazionale.
D’altra parte, con una legge del 1982 (la Legge 164 del 14 aprile riguardante la rettifica della identità di genere), e con una scienza che da allora ha fatto passi da gigante, c’è poco da aggiungere.
Per quanto riguarda il mantenimento del posto di lavoro, ci sono (almeno in teoria) normative sindacali anti-mobbing molto rigide.
Il problema è che un conto è mantenere il posto di lavoro, un altro è riuscire a vivere.
Le discriminazioni ci sono eccome.
Naturalmente, però, esistono anche le eccezioni.
Più basso è il livello culturale, peggiori saranno le condizioni di lavoro.
Più l’ignoranza è diffusa, più l’intolleranza sarà diretta proporzione di tutto ciò che non è conforme o diverso.
Questo vale per il credo religioso, il colore della pelle, la cultura e l’orientamento sessuale.
Non si può quindi prescindere da una corretta informazione scientifica.
Proprio quella che Big Pharma fa di tutto per occultare.
Signor Giudice…
I soliti noti, nella loro pretesa di essere Dio e di perfezionare il mondo a loro immagine e somiglianza, in questo momento stanno distruggendo i diritti umani, la proprietà privata e la libertà di culto.
Sono essenzialmente tutte le cose che hanno reso grande l’Occidente.
Semplicemente, giocano a essere Dio.
Non credono in nulla, tranne che in quell’entità astratta e materialistica che è lo Stato.
Considerano qualsiasi altro credo, incluso il valore della nostra Madre Terra, come una debolezza dell’umanità.
Una fantasia simile a quella di Babbo Natale.
Per questo motivo si oppongono invariabilmente a chi crede nella libertà.
Ovviamente, odiano le individualità e le eccellenze.
Tutte queste persone nutrono un disprezzo totale per la vita, la felicità, la bellezza e l’amore.
Desiderano esclusivamente il potere perché si ritengono le uniche persone “giuste” al mondo.
Per loro, tutti gli altri sono una “feccia” indegna di vivere.
Solo quando si conoscono personalmente è possibile rendersi conto dell’odio che li abita.
E se capita di avere a che fare con qualcuno di loro in ambito giudiziario… auguri!
Vogliono avere l’ultima parola a tutti i costi.
A questo proposito, posso raccontare la mia (fortunatamente unica) esperienza.
Eh, sì, perché nell’ambito della legge 164/82, prima di poter eventualmente procedere al passo successivo, occorre promuovere una causa civile nei confronti dello Stato italiano.
Il giorno della prima udienza presso il Tribunale di Milano, sezione IX civile (concessa dopo più di un anno di attesa), il giudice Maria Cristina Canziani (politicamente schierata con Magistratura Democratica) non appena entrai nell’aula (udienza ovviamente a porte chiuse), sotto lo sguardo attonito dell’avvocata che seguiva il mio caso e che quindi quel giorno mi stava accompagnando, iniziò a rivolgermi espressioni davvero infamanti e soprattutto lesive della mia dignità.
Ovviamente senza lasciarmi mai replicare.
Epiteti come “lei è un evidente caso di falso“, “lei sta soltanto impersonando una persona che non è“, “questo è un evidente inganno nei confronti dello Stato italiano“, “lei non ha alcun diritto di replica in questa situazione” e “nomino immediatamente e con urgenza una contro-analisi che smaschererà immediatamente questa indegna truffa e vedremo finalmente chi ha ragione” non potrò naturalmente mai dimenticarli.
Espressioni indegne di una qualsiasi carica istituzionale.
Figuriamoci se pronunciate da un magistrato.
Sinceramente in quel momento stavo per aggredirla fisicamente.
Oppure insultarla pesantemente.
Solo il mio forte autocontrollo mi ha impedito di compiere azioni improprie che mi avrebbero davvero causato dei grossi guai.
Passano una settimana.
Appuntamento alla stessa ora.
Naturalmente, si trattava della stessa sezione del Tribunale.
Mentre stavo aspettando di essere convocata all’interno dell’aula, si avvicinò a me una signora minuta e davvero molto gentile che, presentandosi, esclamò stupita :
“Ah, è lei ?
Basta solo guardarla negli occhi per capire tutto, figuriamoci il resto.Non si preoccupi, ha già superato la perizia, anche se naturalmente dovremo ripetere tutto l’iter burocratico come richiesto dal magistrato“.
Era la perita nominata dal giudice.
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In poco più di un mese, la nuova “analisi” fu completata.
Il giudice non solo fu costretto ad accogliere la domanda, ma fu anche costretto a emettere un’ordinanza.
Era scontato.
Ma nelle motivazioni dovette ammettere, immagino a denti stretti, che ero “un soggetto di alto livello culturale e intellettuale”.
Un giudizio che deve esserle costato molta fatica.
Non fissò più alcuna udienza – come è invece prassi comune – e semplicemente lasciò in cancelleria (dopo ben tre mesi di attesa) la sentenza finale senza più farsi vedere dalla sottoscritta.
Alla fine si scoprì che la prima perizia che avevo presentato, con traduzione giuridica dall’originale in lingua inglese, scritta da una collaboratrice del dottor Milton Diamond non era stata accettata “per la mancanza di un timbro in una pagina che ne rendeva indeterminata la provenienza“.
Un comportamento che non cambia mai, né nel tempo né nei personaggi.
Non cambiano mai, e poi mai.
Fortunatamente nel mio caso ho interloquito con una persona molto preparata.
Oltre che donna dai modi davvero squisiti.
Non solo mi definì una “persona di alto livello intellettuale e culturale“, ma mi diede anche il punteggio massimo per i “canoni di valutazione per l’autorizzazione alla rettifica per adeguamento alla sostanziale natura femminile” richiesti dal Tribunale.
Ma, cosa più importante, mostrò di apprezzare davvero la mia individualità e il mio modo di essere.
Mi aiutò a capire che in realtà ero già perfetta in quel momento.
Imperfetta nella sua perfezione.
Avrei solo dovuto aprirmi di più alle emozioni e all’amore.
Un’esperienza che ha lasciato un segno indelebile nel mio animo.
Riflessioni finali
Spesso la vita è fatta di forti contrasti.
Spesso, quando siamo felici, eventi meno piacevoli non tardano a colpirci inesorabilmente.
D’altra parte, però, non è l’unica cosa che proveremo.
Dopo torneranno sempre l’incantesimo e la magia.
L’importante è non scendere mai a patti con il male.
Perché ciò che ci rende forti, ciò che ci rende immortali, è la nostra anima.
Quella che in questo momento dobbiamo a tutti i costi preservare.
E, soprattutto, dobbiamo sempre avere il coraggio di affrontare le sfide più difficili che ci aspettano in questa vita.
© 2021 Veronica Baker All rights reserved
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