Come si truccano libere elezioni

Ottobre 21, 2020 Totalitarismo

Il suffragio universale non aspira al trionfo degli interessi della maggioranza.
Aspira a farglielo credere.

Nicolas Gomez Davila


Come si truccano libere elezioni

Come si truccano libere elezioni
Le elezioni USA stanno diventando sempre di più una farsa…

Le elezioni USA stanno diventando sempre di più una farsa.
I dati reali parlano chiaro.

Come dimostrato dai calcoli effettuati, in questo momento, in un totale di 353 delle 3.141 contee americane situate in 29 dei 50 stati della nazione, ci sono già 1,8 milioni di elettori registrati per il voto postale in più rispetto ai residenti reali.
Ottenere questo risultato non è stato certo difficile.

È bastato confrontare i dati degli elettori già registrati in 37 stati (contea per contea) con i numeri dell’American Community Survey (ACS) dell’U.S. Census Bureau relativi al periodo 2014-2018.

A cosa servono, dunque, le pressioni per rimanere a casa e votare per posta ?
Per truccare i risultati finali.

Addirittura, in alcuni stati non è necessario esibire un documento di identità per votare.
Ad esempio, in California.

Toh, che strano…

Ma d’altra parte, un politico di professione deve sempre essere sicuro della sua rielezione.
Ne va non solo della sua carriera, ma anche della sua incolumità.
Ma anche della sua incolumità fisica.

Ecco come analizzavo la situazione italiana ben sei anni fa.


5 Aprile, 2014


Per l’italiano medio, quello che pensa di sapere e soprattutto di essere più furbo degli altri, il fatto dell’arresto dei sedicenti “secessionisti veneti” è stato più o meno liquidato con questo ragionamento scolastico :

Oggi i Carabinieri, su ordine dei magistrati corrotti, hanno arrestato 24 pirla del Veneto perché stavano costruendo un carro armato e sono stati accusati di tentativo di insurrezione armata.

I mafiosi, gli assassini, i terroristi islamici, invece, sono subito liberati.
Mentre quattro pirla che saldano quattro lamiere da due soldi diventano subito pericolosi sediziosi“.

Come si truccano libere elezioni
Quello che pensa di essere più furbo degli altri…

Dal punto di vista esterno, le cose stanno effettivamente così.
È difficile pensare che dei personaggi così pericolosi possano organizzare un’insurrezione armata.

I leghisti, inoltre, hanno sempre dimostrato di cambiare idea.
E poi, sistematicamente, ne fanno sempre un’altra (di solito l’opposta).

Basta pensare ai loro slogan : “Via da Roma“, “Roma Ladrona“, “Tratteniamo le tasse al Nord“.

Sì, certo, ma per loro.

Piazzando tutti i loro familiari e parenti, gli amici, mogli ed amanti varie in tutte le istituzioni statali possibili.

D’altra parte il loro fondatore (il celeberrimo senatùr) era originariamente iscritto al Partito Comunista.

Quindi certi metodi li ha imparati benissimo (= prima mangio io e per gli altri non c’è nulla).

E poi, nel corso degli anni, li ha tramandati benissimo ai suoi discepoli odierni.



Ma naturalmente il punto importante è un altro.
La “buffonata” (ma non troppo) del referendum veneto sulla (presunta) secessione.

Due milioni e mezzo di voti palesemente inventati su Internet.
Naturalmente prodotti mediante dei bot che usavano Tor come Proxy Server.

Il punto fondamentale è ovviamente uno in particolare.
Coloro che hanno costruito il sistema sono stati abilissimi a :

Costruire gli strumenti informatici: il sito, i bot e Tor.
Infiltrare persone nei vari social network, come FB e soprattutto Twitter, per costruire la copertura mediatica.
Attirare l’attenzione dei mass media tradizionali.

E di tutto questo gruppo, formato da alcune centinaia di sostenitori, le istituzioni e la polizia non sapevano nulla fino al “risultato” finale.
Alla fine sono stati arrestati dei pirla che stavano costruendo un carro armato con una ruspa.
Nella speranza di trovare qualche traccia di loro.

Ma gli “informatici” non c’entrano nulla con questi quattro leghisti.
Tant’è che i magistrati li hanno rilasciati poco dopo.

Nei panni di un politico locale qualsiasi (in particolare del PD e soprattutto del M5S) il problema è decisamente inquietante.
Ci sono trecentomila elettori che potenzialmente possono essere influenzati da “qualcuno”.
Che però non si sa chi sia.

Questo basta a cambiare radicalmente il risultato di qualsiasi elezione.
Ne consegue che per costoro il Veneto è un collegio “instabile” dal punto di vista elettorale.
È quindi un collegio insicuro per tutti.
E in futuro potrebbero essercene altri in regioni diverse.

Come si truccano libere elezioni
Ha letteralmente bisogno di un collegio sicuro…

Che significa?
Per un politico di professione è un vero e proprio incubo.

Alcune reti internet private, le cosiddette “Darknet”, stanno infatti nascendo.
Queste, dal punto di vista del politico di professione, hanno il terribile difetto di non poter essere intercettate.

Quindi, non possono essere spiate.
Nel contempo, non possono essere “bloccate” in anticipo le idee da loro promulgate.
Quindi, possono diffondersi rapidamente in rete.

È assolutamente ovvio che le istituzioni agiranno per colpirle.

O quantomeno rendere difficile la loro esistenza, rendendola faticosa o stressante.

In Italia (e in generale in tutto il mondo occidentale) è noto che non tutto ciò che è legale è davvero consentito.

Infatti, quella che chiamo “dittatura sociale” (o UE, PD, marxismo o qualsiasi altro sinonimo a piacere) si inventa continuamente nuove regole e nuovi divieti.
Lo scopo è sempre lo stesso : rendere la vita impossibile a tutti coloro che provano a fare qualcosa di diverso dalla norma.
O che, per qualche motivo, si differenziano dalla massa per le loro capacità o per il loro pensiero.

Per i politici, soprattutto quelli locali che puntano ad avere centinaia di voti sicuri, questo però è un problema davvero importante.
Ha letteralmente bisogno di un collegio sicuro.
Se un certo pacchetto di voti va a finire in un altro collegio o viene semplicemente disperso, per lui il collegio non è più sicuro.

Per cui, non appena un gruppo consistente di persone inizia a riunirsi, il (piccolo) politico italiano chiama l’amico carabiniere e chiede che cosa stia succedendo.

Se il meeting è provinciale e iniziano ad arrivare centinaia di persone, il politico regionale inizia a mostrare un interesse molto marcato e a chiedere chi sia il “capo” con cui scambiare favori.
Se il meeting è regionale, invece, dato che si riuniranno migliaia di persone, il politico di interesse nazionale deve assolutamente sapere chi sia il capo a cui offrire un favore in cambio di voti.

Nella visione del politico di professione, è fondamentale conoscere in anticipo la composizione dei voti nei collegi “sicuri”.
E tutti i gruppi politici devono essere sempre acquistabili.
Altrimenti nessun collegio è sicuro.

Ecco perché in Italia (e in tutto l’Occidente) non appena qualsiasi attività coinvolge più di N persone (quindi anche un blog, come è successo a me anni fa) diventa politica.
Il motivo è molto semplice : un politico inizia a temere che, in qualche modo, possano essere deviati dei voti al politico “avversario”.
Di conseguenza, il suo collegio “sicuro” (per il quale già litiga dentro il partito) potrebbe non essere più garantito.

L’esistenza stessa di gruppi autonomi (anche di persone che diventano particolarmente seguite) rappresenta sempre un pericolo per ogni politico.
Se il gruppo (o il sito) non ha un “capo” con cui trattare, o un “capo” che non vuole trattare, o altre ragioni che bloccano la compravendita di voti, per il politico italiano è pericoloso e va eliminato.

Ecco perché i magistrati hanno preferito colpire subito qualche pirla a caso che saldava lamiere (ma mediaticamente visibile) piuttosto che attendere che le indagini potessero andare avanti ed identificare gli ignoti.

Semplicemente, qualche politico locale, in previsione delle prossime elezioni europee, si è improvvisamente trovato in grande difficoltà.


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