Marzo 26, 2008 Memorie dal sottoscala
Comportamento della gente
Negli ultimi tempi, ho provato più volte a lanciare una discussione su un tema che ha suscitato l’interesse di molti, ma non tutti hanno voluto esprimere completamente il proprio parere.
Per questo motivo, la ripresento qui sul mio blog, sperando che questa volta si registri una maggiore partecipazione.
Come molti già sapranno, da tempo ho deciso di presentarmi sempre e comunque con le mie generalità, dando un chiaro segno di trasparenza e di riconoscimento personale in ogni ambito.
All’inizio non è stata indubbiamente una scelta facile, ma, vista la mia situazione di personaggio “semi-pubblico” o che rischia di diventarlo per cause indotte (basta vedere l’aumento costante del numero di contatti a questo blog a partire dal momento in cui ho iniziato a firmarmi con nome e cognome nell’unico newsgroup cui partecipo), era una decisione che prima o poi sarebbe stata obbligata.
A meno di emigrare all’estero, di fare una vita monastica o di essere emarginata, opzioni che, evidentemente, non mi andavano molto a genio.
Quando fai parte di una minoranza, devi sempre cercare di metterti nella posizione di chi deve cercare di capirti, e non viceversa.
Soprattutto se hai ragione, ma, per ovvi motivi, può risultare difficile per gli altri comprendere il tuo punto di vista.
Aprirti, non chiuderti al mondo.
D’altra parte, ritengo altresì di essere (almeno ci provo) una persona pacata ed equilibrata, che sa esporre tranquillamente il proprio pensiero e che è in grado di affrontare dialetticamente una “Arena” che, potenzialmente, in molti casi può rivelarsi all’inizio anche piuttosto ostile.
Tuttavia, solitamente dopo poco cambia completamente atteggiamento non appena capisce di avere a che fare con un interlocutore affidabile e pacato.
Soprattutto, credo di riuscire spesso a centrare il punto e a focalizzare il pensiero su ciò che è realmente importante.
“L’essenziale è invisibile agli occhi” è il titolo di questo blog.
È vero, spesso anch’io mi lascio condizionare dall’impatto mediatico che una singola notizia o un fatto possono avere.
Spesso, invece, la verità si cela in pieghe remote.
Questo è il mio obiettivo da sempre.
Oltre a provare a fare un’informazione seria, almeno in quei pochi campi in cui posso occuparmene con competenza e in cui posso portare esperienze concrete di vita reale.
Ma torniamo all’argomento iniziale.
Il comportamento diverso della gente da una persona all’altra.
Credo che da questo tipo di comportamento si possano capire molti tratti della personalità di un individuo.
Mi è stato fatto notare più volte che una persona può comportarsi in modo diverso con una piuttosto che con un’altra (in questo esempio, con me in particolare), per i motivi più disparati.
Noi italiani siamo diversi rispetto agli altri per gli insegnamenti che abbiamo ricevuto in passato dall’esterno (religione, idee politiche).
Ho girato abbastanza per poter dire che non è vero.
Ogni individuo è sempre diverso dagli altri e non è possibile standardizzare il comportamento di un popolo in base alla sua storia passata.
Inoltre, sulla base della mia esperienza personale, trovo che i condizionamenti esterni creano sempre e comunque una reazione opposta.
Io, ad esempio, ho sempre subito pesanti condizionamenti di vario genere, ma ho sempre ragionato con la mia testa, regolarmente dirigendomi verso la direzione opposta a quella suggerita.
È una questione di carattere e di forza di volontà, oltre che di convinzione.
Quello dei condizionamenti è semplicemente una scusa bella e buona per giustificare la nostra arretratezza etica e sociale globale, che ha radici culturali e sociali assai complesse e solamente in minima parte dovute ai motivi addotti sopra.
Inoltre, tutto il mondo è paese.
Non mi sembra che la differenza di comportamento della gente nei miei confronti sia dovuta a condizionamenti esterni, ma piuttosto al solito senso di invidia, che è il male della nostra società (a tutti i livelli e in ogni ambito) e, soprattutto, al maschilismo imperante, che si può toccare con mano nella vita di tutti i giorni.
Ogni reazione è diversa.
Nel mio caso, le persone che, in teoria, avrebbero dovuto avere un comportamento migliore nei miei confronti perché “libere” dai condizionamenti esterni, si sono rivelate le peggiori in assoluto.
Al contrario, quelle che invece avrebbero dovuto essere “condizionate” si sono rivelate le migliori in assoluto.
Non esiste una regola fissa.
Questo vale in ogni ambito.
Inoltre, devo altresì aggiungere un’ultima cosa.
La trasparenza e la chiarezza sono molto utili.
Ma soprattutto, la ricerca costante del dialogo e il rifiuto di ogni estremismo sono sempre e comunque le carte vincenti da giocare in ogni situazione.
Solo così si possono davvero vincere le disuguaglianze sociali e sconfiggere il pregiudizio.