Consumi a picco : ora anche i numeri

Settembre 1, 2008 MacroEcoAnemia


Consumi a picco : ora anche i numeri

Come i miei lettori più affezionati ben sapranno, da mesi vado paventando una contrazione marcata dei consumi in Italia e nel mondo, che oso dire sarebbe salutare per fare smaltire, per un po’ di tempo, gli eccessi causati dal credito facile nel corso di questi anni.

Adesso anche i numeri stanno finalmente iniziando a darmi ragione: la gelata dei consumi non si arresterà prima di molto tempo, l’autunno sarà freddo e il ghiaccio rischia di far scivolare tutti.

Analizziamo ora la situazione nel dettaglio.

Automobili

Finora abbiamo perso un po’ meno degli altri, ma l’esitazione nell’acquisto condizionerà tutto il periodo ottobre-dicembre.
Vendiamo le grosse cilindrate, mentre le utilitarie restano nei magazzini.

Ormai proponiamo cambiali a 92 mesi : più che rate, un mutuo.
Tuttavia, sembra che neanche le dilazioni più estese siano più sufficienti“.

Queste le parole di un venditore in un mercato che, in totale, ha visto scomparire dalle statistiche 160.000 veicoli rispetto al 2007.

Il trend del settore automobilistico è una delle prime cartine di tornasole che gli economisti studiano per fare previsioni sull’andamento dei consumi.

Non solo perché l’auto rappresenta il primo acquisto che le famiglie rimandano in caso di difficoltà, ma anche perché sull’industria si riversano fondamentali come l’andamento dell’inflazione, il prezzo del petrolio e i dati sulla fiducia dei consumatori.

Trasporti commerciali

Trenitalia Cargo è l’azienda delle Ferrovie che si occupa di trasporto merci su tutto il territorio nazionale.
A partire dalla fine del 2007, i suoi convogli partono sempre più leggeri, come del resto il traffico portuale di container, altro indicatore della crisi.

L’Italia è ferma, in senso letterale.

Si registrano rallentamenti in tutti i settori che operano nel settore ferroviario: dal siderurgico (che include metalli, semilavorati, tubi e materie prime), al chimico, fino ovviamente alle auto, che influenzano negativamente tutto l’indotto, dai trasporti di vernici all’alluminio.

Il calo delle vendite al dettaglio si ripercuote persino nei porti di Napoli e Gioia Tauro, in quelli siciliani e a Genova, dove per la prima volta si registrano meno carichi provenienti dalla Cina e dall’India.

La crisi, unita al boom del costo di gasolio e benzina, sta mettendo in difficoltà anche il settore dell’autotrasporto.
Per i camionisti siciliani (circa 10 mila padroncini) è diventato meno conveniente arrivare ai mercati di Bologna e Milano per piazzare l’ortofrutta e i traghetti Caronte, che fanno cabotaggio tra Messina e Salerno e tra le sponde dello Stretto, hanno registrato quasi il 5% in meno di passaggi.

Telefonia e beni di consumo

Dopo i primi otto mesi, i magazzini italiani sono ancora mezzi pieni.

Non c’è negozio, impresa o grande distributore che non tema la stagione che verrà.
Gli ordini sono ridotti all’osso e, fino a Natale, le vendite di lavatrici e stereo diminuiranno del 10%.

I cellulari dovrebbero tenere, ma per Mp3, macchine digitali, tv e frigoriferi è previsto un calo assai marcato, per non parlare di autoradio e sistemi Dolby.
Crollano le vendite di climatizzatori : -40%.


Consumi a picco : ora anche i numeri


La gente risparmia anche su chiamate e SMS : Tim ha perso rispettivamente il 9 e il 3 per cento sui due servizi, le offerte Internet non decollano e la tv sul telefonino (su cui 3Italia ha investito milioni) è un mezzo flop.

In vista di nuove restrizioni, Telecom e Vodafone hanno nel frattempo eliminato le tariffe più basse.

Anche Sky ha ritoccato in su i pacchetti per cinema e sport, ma la società resta ottimista : durante la crisi dei consumi le famiglie risparmiano su cinema, ristoranti e tempo libero all’aperto, investendo il resto del mese in pay tv e videogiochi.

Medicinali ed integratori

Anche le farmacie, in genere immuni dall’andamento dei consumi, si stanno attrezzando.
Le vendite di pillole, sciroppi e affini sono in calo dell’1,3%, nonostante le aspirine a basso costo della Coop e il maggior numero di ricette rispetto al 2007.

Gli italiani tenteranno di risparmiare sugli automedicanti : invece di entrare in farmacia senza pensarci, si chiede la prescrizione anche per un mal di gola o un raffreddore.

Noi ordineremo meno confezioni, facendo attenzione a non rimanere con scorte insufficienti, nemmeno di un centesimo“. Questo è quanto afferma Federfarma.

Piccola ristorazione

Male anche la ristorazione di fascia media e i bar: secondo uno studio del Consorzio distributori alimentari, si vendono poche birre e poco vino, aperitivi e cocktail sono ai minimi storici.

Grande distribuzione

Stiamo assistendo a una crisi dei consumi strutturale, non legata a un fenomeno temporaneo“, afferma Patrick Espasa, direttore generale di Auchan.

La catena di ipermercati francese si prepara ad affrontare l’inverno puntando sul self discount, cioè la vendita di prodotti sfusi senza imballaggi tramite dispenser, che permette di risparmiare fino al 50%.

La Coop, leader in Italia nel settore della grande distribuzione, punterà sulle promozioni dei generi di prima necessità come pasta, pane e latte.

Nel settore dei mobili, nemmeno il low cost per antonomasia Ikea può dirsi esente da difficoltà : la contrazione è prevista fino a dopo Natale.
Per questo motivo ci stiamo concentrando sulle aree di business prioritarie per la casa: cucine, camere e soggiorni“.


ikea


Diversa la filosofia di Mercatone Uno : “È necessario cambiare il modo di rapportarsi con i fornitori“, annuncia il direttore commerciale Enzo Zauli.
Molti hanno i magazzini stracolmi: forte di questo, contiamo di riuscire a fare prezzi più bassi e di non subire un calo significativo delle vendite“.

Piccola distribuzione

Da gennaio hanno chiuso in centinaia e i negozianti che rimangono devono puntare su un solo obiettivo : la qualità, tenendo però d’occhio anche i prezzi.
I piccoli negozi e quelli del settore alimentare stanno chiudendo per sempre : alla fine del 2008 il saldo tra fallimenti e nuove aperture sarà negativo, dato che non si registrava dal 1998.

Nel settore dell’abbigliamento e delle calzature la batosta dei saldi non è ancora stata superata: si registra un calo medio del 15-20%, con punte del 30%.

E i commercianti si preparano ad affrontare l’autunno con i magazzini ancora colmi di costumi e pantaloncini corti, provando a reagire alla crisi puntando sulla qualità: dalla Upim alla Diesel, la corsa verso gli outlet o le grandi catene a basso costo si scongiura offrendo prodotti alla moda, ma che non si rovinano al primo lavaggio.

Per l’anno prossimo, comunque, i negozianti hanno ordinato il 5% in meno del solito.

La vendita di scarpe e sandali non è stata aiutata neanche dal clima: a fine agosto i magazzini sono stracolmi dell’ultima collezione di calzature e il futuro non promette niente di positivo, con un calo del 20-30% degli ordini per l’anno prossimo.

Intrattenimento e cultura

Anche la cultura soffre.
Harry Potter ci ha consentito di chiudere a giugno con un aumento del 10%. Senza il maghetto, saremmo calati del 2%“.
I lettori sono più parsimoniosi e preferiscono leggere i libri acquistati e rimasti sullo scaffale o prenderli in prestito in biblioteca.

Per questo i librai rimangono cauti : “Gli ordini per l’autunno sono inferiori del 10% alle aspettative“.
Le speranze sono riposte nel periodo natalizio : “Nei periodi di crisi il libro è un regalo gettonato, unisce il basso costo all’alta immagine“.

La tendenza al risparmio dei lettori è confermata anche in casa Rcs, ma si respira comunque un cauto ottimismo : “Il mercato del libro è più una questione di proposta che di richiesta e quindi influenzabile dall’editore, che può immettete sul mercato titoli importanti.
La preoccupazione c’è, ma per ora gli ordinativi sono adeguati alle aspettative“.

C’è il ritorno al tascabile economico :
Abbiamo avuto un calo del 10 per cento. Non si fanno più grandi acquisti“.

Anche i rivenditori di giocattoli non se la passano bene : si avverte una flessione, con un calo del 5% all’ingrosso, anche se il giro di boa è a Natale.

Il trend però è già noto: a risentirne sono soprattutto i giocattoli più complessi e costosi, come le bambole con mille funzioni.
Questi giocattoli hanno causato un calo degli ordini del 40% a causa delle alte giacenze in magazzino.

Turismo

Il mondo del turismo guarda già all’anno prossimo. Federalberghi e Federturismo sono pessimiste : “L’autunno ? Temo il disastro. Le presenze americane dovrebbero diminuire di un terzo e l’euro forte obbligherà tedeschi e giapponesi a scegliere gli Stati Uniti come meta delle loro vacanze.

Abbiamo già abbassato i prezzi, ma la domanda è debole“.


foto architettura H 001


Perdite da infarto soprattutto nelle grandi città d’arte.
Molti esercenti faranno saltare i contratti degli stagionali, provocando contraccolpi anche sul mercato del lavoro.


Forse è la volta buona che molta gente inizierà a comprendere di aver vissuto per anni al di sopra delle proprie possibilità, e questo sarà il momento in cui il trend si invertirà.

Secondo me, però, occorrerà ancora un po’ di tempo prima che la grande massa diventi pienamente consapevole di questo fatto, che a me sembra ovvio.


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