Settembre 1, 2008 Il lato oscuro degli scacchi
Controlli antidoping non certamente casuali
Il Festival scacchistico internazionale si è concluso con un controllo antidoping, il secondo in 28 edizioni della manifestazione.
Le giocatrici sottoposte al test erano cinque, tutte partecipanti al Campionato italiano femminile assoluto.Si tratta di una novità assoluta, dato che è la prima volta che in Italia i controlli riguardano un torneo femminile.
La procedura è iniziata poco prima dell’inizio dell’ultimo turno di gioco.
Intorno alle 9 il medico incaricato dei controlli, Mara Cazzaniga della Federazione medici sportivi italiani, il presidente della commissione antidoping della Federazione scacchistica italiana Guido Bresadola e gli arbitri del torneo hanno proceduto al sorteggio.
Sono state scelte cinque giocatrici.
Non appena ognuna di loro ha terminato la propria partita, un direttore di gara si è avvicinato per comunicarle che avrebbe dovuto sottoporsi al controllo.Alcune giocatrici, quando è stata comunicata la notizia, pensavano si trattasse di uno scherzo.
Nonostante la possibilità di un test antidoping fosse nell’aria, in molti non ci credevano ancora.
Anche perché tutto si è svolto in massima discrezione.La stessa dottoressa Cazzaniga si è detta sorpresa dall’attenzione mediatica che i controlli hanno attirato.
D’altra parte, è piuttosto inusuale associare gli scacchi al doping.
Le provette con le urine delle giocatrici sono state inviate a Roma all’ufficio di medicina sportiva del CONI.Con le analisi si cercherà di scoprire l’eventuale presenza di ben 700 sostanze dopanti.
Per avere i risultati, ci vorranno dalle 6 alle 8 settimane.
Fonte : Eco di BG
Controlli antidoping non certamente casuali.
Quando si dice la coincidenza…