Nella propria strategia di investimento, un hedge fund non è soggetto ad alcun vincolo.
Può quindi operare in qualsiasi mercato e con qualsiasi strumento finanziario.
In particolare :
Vendere allo scoperto.
Operare con strumenti derivati.
Utilizzare la leva finanziaria.
A fronte di tale libertà, gli hedge fund hanno solitamente l’obiettivo di generare un rendimento non correlato a nessun benchmark.
Tali fondi presentano una volatilità contenuta e, in generale, un andamento poco correlato agli indici tradizionali.
I rischi connessi a tali investimenti sono riconducibili alle variazioni di valore della quota.
Tali oscillazioni risentono a loro volta delle variazioni degli strumenti finanziari in cui sono investite le disponibilità del fondo.
Il mondo degli hedge fund è infatti molto variegato.
Comprende infatti fondi di dimensioni molto diverse, che operano con strategie differenti gli uni dagli altri e che presentano un’amplissima gamma di profili di rendimento/rischio.
Alcuni mirano a rendimenti particolarmente elevati e si espongono quindi a rischi altrettanto consistenti.
Altri invece si focalizzano sull’ottenere rendimenti stabili nel tempo, prestando grande attenzione alla preservazione del capitale.
In generale, gli hedge fund sono in grado di generare rendimenti positivi, indipendentemente dall’andamento dei mercati.
Sovraperformando ampiamente il loro benchmark di riferimento.
Ed il cosiddetto venture capital ?
Molte società legate all’IT sono nate grazie ad operazioni di venture capital…
Il venture capital è l’apporto di capitale di rischio da parte di un investitore (di solito istituzionale) per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività in un settore ad elevato potenziale di sviluppo.
Un fondo di venture capital è disposto a sostenere il rischio di investimento in cambio di un rendimento futuro altrettanto elevato.
Molte società legate all’ IT sono nate in questo modo.
Oggi, invece, a causa della saturazione del mercato e della mancanza di idee fortemente innovative, la maggior parte di questi capitali (anche governativi) non viene più investita nell’economia reale, ma in fondi speculativi d’investimento, soprattutto Hedge Fund.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Un sistema finanziario sempre più instabile e, giocoforza, sempre più volatile.
Trading reale o piuttosto insider trading ?
Occorre però non lasciarsi ingannare dalle false performance mostrate da fondi gestiti da personaggi noti come George Soros o Ray Dalio, che spesso rilasciano interviste sulle riviste o sui giornali.
Sono personaggi che fanno utili esclusivamente quando manipolano il mercato (per un paio di giorni o anche per poche ore) tramite le loro pubbliche dichiarazioni.
Naturalmente, dopo aver preso posizione nei giorni precedenti nella direzione da loro desiderata.
Si tratta di una tattica molto vecchia, già utilizzata da Jesse Livermore negli anni ’20-’30 del secolo scorso.
Chi gestisce gli hedge fund di successo è una cerchia di persone assolutamente sconosciuta al grande pubblico.
Non rilasciano mai interviste e non appaiono mai sui giornali.
E accettano pochissimi clienti, solitamente al momento della fondazione.
Al contrario, tutti i consulenti economico/finanziari, dai private bankers ai cosiddetti financial planners (consulenti d’investimento) e ai gestori veri e propri (soprattutto quelli famosi e strombazzati da tutti i mass media) parlano molto.
Ma non fanno nulla di concreto.
E se fanno qualcosa (a titolo personale) non mostrano i risultati reali delle loro performance.
Ma solo quelli teorici.
Una cosa ben diversa.
Infatti, il loro reddito non deriva dagli utili ottenuti nei mercati.
Un settore, quello bancario, che è invece costantemente in perdita.
Ma dai loro articoli (solitamente analisi false, ma ineccepibili dal punto di vista formale) pubblicati sui giornali.
Dalle loro conferenze negli hotel e negli alberghi.
E soprattutto dai loro siti di consulenza, dove vendono segnali per diventare ricchi e famosi.
Segni che, però, loro non utilizzano.
Perché se pubblicassero i risultati reali, tutti scoprirebbero la verità che nessuno vuole ammettere.
Il 94% (minimo) degli operatori del settore economico/finanziario non guadagna nulla.
E di questi il 70-75% è in perdita secca continua.
