Agosto 3, 2011 EcoAnemia
Counter-offensive from the enemy
Come ci ricorda Wikipedia,
A counter-offensive is the term used by the military to describe large scale, usually strategic offensive operations by forces that had successfully halted an enemy’s offensive, while occupying defensive positions.
The counter-offensive is executed after exhausting the enemy’s front line troops and after the enemy reserves had been committed to combat and proven incapable of breaching defences, but before the enemy has had the opportunity to assume new defensive positions.
Nel trading occorre sempre fare delle analisi a tutto campo e soprattutto occorre focalizzare i reali temi fondamentali da quelli marginali.
Dunque, l’America ha dichiarato guerra finanziaria all’Europa.
Mors tua, vita mea, dicevano i latini, chi sta conciato peggio cerca di spostare l’epicentro della battaglia lontano da casa propria, è una fondamentale regola di strategia militare.
L’obiettivo naturalmente è portare il caos dove stanno i punti deboli della scacchiera mondiale, oltre agli USA : i famigerati Piigs, of course.
Ed è stranoto che i principali capitali europei in questo momento non sono dislocati fisicamente negli stati da attaccare, ma sono stati portati al sicuro già da tempo in una cassaforte ritenuta inattaccabile : le banche svizzere (le cantonali e non quelle d’affari, il motivo è semplice da capire).
Per cui l’unico modo di mettere sotto pressione il sistema bancario svizzero è – oltre alle immancabili azioni legali da parte del governo USA contro i capitali esportati oltreoceano – agire pesantemente sul cambio e causare perdite sempre maggiori ad una SNB che già si trova in difficoltà in più fronti (Chf contro € e $, Gold quotato in $).
La SNB ovviamente non se ne è stata certo a guardare, e ben sapendo che a 1.10 c’è la soglia di tolleranza massima del cambio €/CHF (e dove stavano la maggioranza degli stop delle posizioni lunghe di trading aperte in controtendenza), ieri sera ha lasciato sfogare prima i ribassisti fino a 1.08 ( il movimento c’è stato ad Europa chiusa) e poi all’improvviso ha contrattaccato questa mattina – ancora a mercati europei chiusi – provocando una serie di reazioni a catena (siamo tornati ad 1.11) ovviamente trascinando in rialzo marginale sia lo SMI, sia soprattutto gli indici dei paesi più deboli come FTSEMIB e Ibex (ma il Dax tedesco continua a perdere terreno).
Questi livelli verranno difesi strenuamente, dato che si tratta di una fondamentale linea del Piave, sotto la quale tutte le principali banche d’affari elvetiche rischiano di fare crack.
Strategicamente la partita – nonostante in apparenza sembri senza speranza – è tuttora aperta ad ogni risultato, perchè gli americani con questa azione hanno dimostrato tutta la loro fragilità interna, ancora di più dei derelitti europei.
Si sta delineando uno scenario ben preciso :
La Germania si sta rinchiudendo in una fortezza, è noto, facendo buyback dei propri buoni del Tesoro, e di fatto garantirà l’esistenza dell’€ (che si comporterà come il vecchio DM)
La Svizzera terrà internamente – nonostante le turbolenze sul CHF – grazie alla valuta interna WIR (= Noi), già concepita negli anni ’30 nel caso si ripetessero situazioni simili. Si chiuderà in una fortezza ancora più impenetrabile di quella tedesca, di fatto inattaccabile dall’esterno proprio perchè l’esistenza della valuta interna (come se da noi esistesse ancora come seconda valuta di scambio la Lira) rappresenta l’ancora di salvezza in situazioni del genere (e chi ha progettato l’€ ha agito in malafede e con un disegno ben preciso, perchè sarebbe bastato fare la stessa cosa per evitare di finire nel cul di sac di ora)
I Piigs invece saranno destinati ad un lento declino nel lungo periodo, ma non falliranno mai (Lehman docet, al limite ci sarà una nuova AIG).
Soprattutto il bersaglio grosso cioè l’Italia, non salterà mai per aria, perchè ovviamente non conviene a nessuno, sia per le pesanti ripercussioni a catena nel mondo finanziario, sia perchè non converrebbe soprattutto alla Germania che si ritroverebbe un paese che avrebbe certamente perso competitività della propria valuta, ma che avrebbe una capacità di esportazione che ucciderebbe qualsiasi altro concorrente europeo (sa benissimo che non siamo la Grecia).
Sarà un lento stillicidio che durerà anni e che strangolerà lentamente tutte le imprese nazionali, con un bear market in stile anni ’70 (dove però il tessuto imprenditoriale era fiorente) che terminerà quando partirà la fase iperinflattiva
E l’America ?
Loro hanno già deciso da tempo, quando saranno davvero a pezzi inizieranno a fare andare la stampante ed inonderanno il mondo di $$ in stile carta straccia.