Curt Richter ed il suo diabolico esperimento. Resilienza e potere della speranza

Ottobre 10, 2024 Studi scientifici, Totalitarismo

Quanto tempo ci vorrà prima di essere gettati di nuovo nel secchio ?

Veronica Baker


Curt Richter ed il suo diabolico esperimento. Resilienza e potere della speranza

Curt Richter ed il suo diabolico esperimento
Avete mai sentito parlare del Dr. Curt Richter ?

Avete mai sentito parlare del Dr. Curt Richter ?

Nel periodo in cui, almeno in teoria, negli Stati Uniti si faceva quasi di tutto in nome della “scienza”, il dottor Curt Richter, all’epoca rinomato psicologo e psicoterapeuta, condusse importanti esperimenti sui topi, fra i quali il più famoso fu presentato a metà degli anni ’50 presso la Johns Hopkins University.

Questi test miravano a scoprire gli effetti della disperazione e della mancanza di speranza sul tasso di sopravvivenza dei ratti.

A quanto pare, questo “scienziato” metteva i topi in un secchio d’acqua, e poi iniziava a cronometrare il loro movimento frenetico.
I ratti, convinti di annegare, facevano di tutto per salvare le loro vite.
Ma la maggior parte di loro moriva dopo circa 15 minuti di sofferenza atroce.

L’esperimento fu poi ripetuto una seconda volta, ma in questo caso i topi furono prima osservati e poi salvati nel momento in cui stavano per annegare.
Venivano asciugati con cura e poi messi a riposare.

Un miracolo, dal punto di vista dei poveri topolini ?

No, perché dopo un breve periodo di riposo, i topi sono stati nuovamente immersi nell’acqua fino alla loro morte, che però non è avvenuta nel tempo di esaurimento di 15 minuti precedente, ma dopo sessanta ore.

Come è stato possibile che queste povere creature abbiano potuto prolungare così a lungo la loro esistenza ?

La speranza di sopravvivere.

Erano già stati salvati in passato, quindi sicuramente lo sarebbero stati di nuovo.
Avevano una fiducia incondizionata nel dottor Curt Richter e sapevano che li avrebbe salvati all’ultimo momento da una morte sicura.
Ma purtroppo per loro non li salvò.

Il diabolico Dr. Curt Richter voleva solo verificare quanto a lungo la speranza li avrebbe sostenuti.
Quanto a lungo quel barlume di fiducia nell’uomo avrebbe potuto brillare nei cuori e nei muscoli di quei poveri topolini ?

Il Dr. Richter diventò naturalmente “un eroe” nel mondo della scienza, perché dimostrò che i topi erano in grado di utilizzare tutta la loro energia per sopravvivere se erano indotti (falsamente) a credere che sarebbero stati salvati a un certo punto.

In altre parole, i loro sforzi per sopravvivere potevano continuare quasi all’infinito se avessero avuto la speranza che prima o poi sarebbero stati salvati.



Gli psicologi citano spesso questo esperimento come prova del potere della speranza.
Si scopre che la nostra prospettiva nei confronti di una situazione, di un evento o di un problema può essere incredibilmente potente.

Quando abbiamo fiducia che le circostanze siano temporanee e che il cambiamento sia possibile, possiamo ottenere risultati straordinari.
La speranza può trasformare un risultato negativo in positivo.

Mi chiedo se il Dr. Richter avesse voluto (almeno segretamente) provare il suo esperimento sugli esseri umani, ma (sfortunatamente per lui) non avesse avuto la fortuna di trovarsi in Germania un paio di lustri prima.
I nazisti sarebbero stati ben felici di accontentarlo.

È questa l’unica cosa che ha scoperto ?
No, ovviamente no.

Scoprì anche che se si concede a una creatura un po’ di tregua, cioè se si smette di torturarla per un momento e le si fa credere di averle salvato la vita, si può tornare a torturarla.
E questa povera creatura continuerà a sopportare le sevizie a lungo, finché non morirà di stenti.

Come possiamo applicare tutto questo ai nostri giorni ?

Quando iniziò  la farsa riguardante il “terribile” (e soprattutto inesistente) virus, i nostri governi affermarono che saremmo sicuramente morti se non avessimo continuato “a nuotare”.

Con questo esperimento sociale siamo stati costretti a vivere ogni tipo di “tortura”.
Abbiamo sperimentato il distanziamento sociale, l’assenza di incontri, matrimoni mai celebrati, funerali e funzioni religiose, e la chiusura di attività commerciali.

Poi, improvvisamente, anche grazie al cosiddetto “vaccino” (o meglio, veleno) ci siamo “salvati”.
Il freddo finì, l’estate fu piacevole e calda (no, era bollente, vero ? Ah, ma questa è un’altra storia, quasi certamente la fase successiva dell’esperimento).

Tutto è tornato alla “normalità”.
Ma quanto tempo ci vorrà prima di essere gettati di nuovo nel secchio ?

Nel frattempo, iniziate a remare.
Ma non preoccupatevi, ci salveremo di nuovo.

I dottori hanno un cuore buono.
Di sicuro ci salveranno.


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