S&P vede debito italiano rimanere sopra 100% Pil

Maggio 3, 2005 MacroEcoAnemia


S&P vede debito italiano rimanere sopra 100% Pil

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S&P vede debito italiano rimanere sopra 100% Pil

La prospettiva stabile del rating ‘AA-‘ assegnato all’Italia da Standard and Poor’s incorpora la previsione, a medio termine, di una permanenza del debito italiano sopra il 100% del prodotto interno lordo.
È quanto si legge in una nota di aggiornamento pubblicata oggi dall’agenzia che, lo scorso luglio, aveva già abbassato di un gradino il giudizio sull’Italia, portandolo da ‘AA’ a ‘AA-‘.

S&P’s avverte già dalla scorsa estate che un ulteriore peggioramento sarebbe motivato dalla prospettiva di un persistente aumento dei rapporti legati al debito pubblico.

Al momento, però, l’outlook è stabile e riflette l’attesa che il governo intraprenderà delle misure per impedire un aumento del peso del debito, nonché la previsione di un’accelerazione graduale della crescita al 2% nel 2007 e nel 2008, dall’1% circa atteso da S&P’s per il 2005.

Non solo il rapporto debito/Pil è uno dei più alti tra i paesi dotati di rating, ma scende anche a un ritmo inferiore rispetto ai paesi con alto debito assimilabili all’Italia, nonostante le significative privatizzazioni degli ultimi anni e altre entrate una tantum“, avverte la nota di S&P’s.

S&P’s ribadisce inoltre che un miglioramento del rating è legato a politiche sostenibili che indichino un ritorno dell’avanzo primario ai tassi di fine anni ’90, quindi almeno il 5% del Pil.

Nella Relazione trimestrale di Cassa, il governo fissa l’obiettivo di avanzo primario per quest’anno al 2,1%, rispetto al 2% della fine del 2004.

Il target di debito/Pil per il 2005 è invece stato rivisto al 105,3%, con una riduzione di solo mezzo punto percentuale rispetto alla fine del 2004.

L’analista di S&P’s per l’Italia, Moritz Kraemer, definisce tale obiettivo come ampiamente in linea con le previsioni dell’agenzia (105,4% circa).

La nota di S&P’s si sofferma anche sulla situazione economica italiana, che, sebbene non sia rosea, non appare drammatica.
L’economia italiana è relativamente prospera e ben diversificata.

In ogni caso, nonostante nel 2005 il Pil pro capite fosse appena superiore alla media dei paesi con rating ‘AA’, il potenziale di crescita economica dell’Italia è relativamente basso e la pressione sui conti strutturale è alta“, ammonisce l’agenzia.

Nel lungo termine, le prospettive di crescita e le sfide di bilancio diventeranno ancora più difficili, dato che l’Italia “ha uno dei profili demografici più sfavorevoli tra i paesi dotati di rating sovrano, nonostante la riforma pensionistica del 2004“, scrive S&P’s in un aggiornamento sulla situazione italiana.

S&P’s ricorda che la competitività delle imprese italiane è in calo da un decennio e, tra i fattori alla base di questa situazione, elenca “ostacoli nelle infrastrutture fisiche e istituzionali, squilibri regionali e rigidità strutturali, specialmente nel mercato del lavoro“.

Per quanto riguarda la governabilità del Paese, S&P’s spiega che “sebbene la stabilità politica sia ancora inferiore alla media dei paesi ‘AA’, è migliorata dalle elezioni del 2001“.

Una coalizione di governo più stabile offre condizioni migliori per l’attuazione di riforme strutturali, sebbene queste ultime restino fortemente contestate sia all’interno della maggioranza che nella società nel suo complesso“.


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