Diffamazione online : quando qualcuno offende su internet

Settembre 28, 2009 Internet e virtual life


Diffamazione online : quando qualcuno offende su internet

Verba volant, scripta manent
Sono stata costretta ad agire legalmente…

Qualche settimana fa sono stata costretta ad agire legalmente contro un famoso circolo di scacchi lombardo, il cui forum “Bar Sport Ghili” si permise di pubblicare insulti nei miei confronti (avallati dal loro giocatore più rappresentativo nonché webmaster del loro sito internet Mauro “KindofBlue” Cereda, stimato docente universitario del Politecnico di Milano), con tanto di mio nome e cognome.

Secondo alcuni esponenti della Federazione Scacchistica Italiana, avrei dovuto sempre e comunque sopportare e soprattutto ignorare.
Anche quando venivano pubblicati dati sensibili sulla mia persona.

D’altra parte, è stata proprio la Federazione a essere la vera mandante degli episodi di mobbing da me subiti nel corso degli ultimi anni.

Ma, purtroppo per loro, come dice il proverbio : “Verba volant, scripta manent“.

Il garante della privacy, cui mi sono rivolta nel frattempo, ha accolto immediatamente la mia domanda di rimozione dei miei dati sensibili.
Il forum in questione è diventato immediatamente privato.

Articolo del dott. Valentino Spataro sulla diffamazione via web, i passi fondamentali

In primo luogo, è importante sfatare alcuni equivoci : offendere è reato sia per strada, alla televisione o sui giornali, sia su Internet. Quando qualcuno vi offende per strada, il problema è provare quello che è stato detto e chi l’ha detto.

Alcuni aspetti pratici :

Se denuncio qualcuno per oltraggio, diffamazione, ingiuria o molestie, devo stare attento : se non dimostro il reato, non otterrò una sentenza favorevole, ma chi è stato citato potrà farmi causa. In questo caso, la causa è persa perché è provato che ho sostenuto un’accusa infamante non provata. Quindi, è meglio essere cauti.

L’indirizzo IP è molto utile, ma non sempre: in ogni caso le indagini le fa la Polizia postale, quindi non provate a farle da soli.

Su internet spesso ci si presenta con uno pseudonimo : sia chi offende che chi è offeso potrebbe non essere riconoscibile. È vero anche che lo pseudonimo è protetto come il nome, se identifica una persona agli occhi della comunità: quindi bisogna valutare caso per caso.

Il gestore del sito, però, può aiutare a rimuovere il messaggio : se non lo fa, se ne assume ogni responsabilità. Prima di agire contro il gestore del sito, però, dovete mettervi in contatto con lui. Risolvetelo con una richiesta educata. Se il gestore non collabora, l’unica cosa che può fare è inviarvi una raccomandata. Se la scrive il vostro avvocato è meglio.

In linea di massima, considerate che su internet la vita è la stessa di quella reale.

Scrivere con una tastiera al computer sembra sempre qualcosa di più vicino al parlato che allo scritto, e le reazioni immediate, senza filtri dovuti alla presenza della “controparte”, possono essere deludenti. In un caso su tre, è la pessima interpretazione di qualche scritto (a volte in buona fede) che fa nascere antipatie dure a morire. Una telefonata risolve di solito ogni discussione. Sia il parlato che lo scritto sono comunque fonte di reato : non dimenticatelo. Il difficile, come sempre, è dimostrare i fatti per ottenere protezione in giudizio.

Se in una comunità non siete ben accetti, non c’è santo che tenga : cambiatela.

Siate determinati nell’usare il vostro legittimo potere di cancellare ogni testo contra legem. Ma soprattutto, fatelo. Anzi, a mio parere, sarebbe meglio cancellare tutta la discussione, perché se ha già portato a conseguenze nefaste, potrebbe farlo ancora. E comunque occhio alle copie di sicurezza. È meglio essere cauti, per non si sa mai.

Nella pianificazione dei sistemi di gestione della comunità, prevedete i meccanismi più idonei per tracciare l’attività degli utenti e informare le forze dell’ordine. IP, data e ora, non altri dati, perché sarebbe una violazione della privacy, ma questi sì. Informate i vostri lettori e fate capire che non tollererete alcun rompiscatole. Non potrete impedire gli abusi, ma di certo ne vedrete molti di meno.

Fonte : Diffamazione online

C’è una cosa che l’avvocato fa giustamente notare : in Internet, come esattamente nella vita reale, è pieno di maleducati, quindi è inutile cercarli o arrabbiarsi se nelle loro “comunità” di imbecilli scrivono corbellerie.

Oppure se si nota che non sono graditi nei loro gruppi.

La cosa migliore è lasciarli perdere e non averci a che fare in alcun modo, tanto poi, dopo un po’, si dedicano ad altro.

Più si cerca di interagire con loro, peggio è.

Non c’è nemmeno bisogno di leggere quello che scrivono: si perde solo tempo.


Diffamazione


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