Dispositivi intelligenti

Marzo 24, 2022 Il Great Reset del WEF

La battaglia del futuro ormai prossimo sarà principalmente basata sull’informatica e le sue applicazioni.

Veronica Baker


Dispositivi intelligenti

Recentemente ho acquistato diversi tipi di the presenti sul mercato, continuando a fare le ormai classiche prove di magnetismo.
Ancora una volta è stato riscontrato lo stesso risultato : particelle metalliche che li rendono dannosi ai potenziali consumatori.



D’altra parte già mesi fa avevo verificato che la stragrande maggioranza dell’acqua e soprattutto della carne venduta sul mercato era magnetizzata in modo “anomalo”.

Naturalmente – visto che queste particelle metalliche sono presenti in così tanti prodotti alimentari – non è affatto una coincidenza.
Ma piuttosto una vera e propria volontà di contaminare questi alimenti, ed in generale tutti i prodotti alimentari.
E, di conseguenza, i consumatori.

Poi il mio vecchio robot da cucina si è purtroppo guastato dopo anni di onorato servizio.

Per cui, dopo avere letto il volantino pubblicitario del Lidl che ho trovato nella mia casella della posta, mi sono recata all’ipermercato con l’intenzione di acquistare il nuovissimo e modernissimo “Mr. Kitchen”.



Sfortunatamente però, ho subito notato che al suo interno ha un bel microfono nascosto, e che tale dispositivo registra costantemente ciò che accade in casa, per di più inviando il contenuto delle registrazioni non appena si connette a Internet a non si sa bene chi.



Ma è ben lungi dall’essere l’unico prodotto domestico che effettua una sorveglianza “domestica”.

E’ noto infatti che molti frigoriferi, microonde, aspirapolvere od anche semplici caffettiere connesse raccolgono informazioni e persino talvolta possono monitorare e registrare audio o video.

È molto importante evitare qualsiasi elettrodomestico cosiddetto “intelligente”.
E preferire qualsiasi cosa che funzioni off-line senza una qualsiasi connessione di rete.




Dispositivi intelligenti
E’ molto difficile far capire alle persone ingenue che sono spiate dai loro stessi smartphone…

D’altra parte non è certo una novità sapere che gli i-Phone di Apple ci fotografano a nostra insaputa ogni 5 secondi.

Questo non è per nulla uno scoop per gli specialisti che lavorano nella cybersecurity, ma è molto difficile far capire alle persone ingenue che sono spiate dai loro stessi smartphone.

Non per niente i dirigenti della Apple hanno scelto come loro logo il frutto proibito di Eva, la cosiddetta “mela morsicata”.

Tutti questi prodotti sono in apparenza davvero allettanti e progettati per attirare i consumatori ; ma in realtà non sono altro che macchine spionistiche.

Quindi è essenziale sbarazzarsi di tutti questi dispositivi, passando a piattaforme informatiche (e ce ne sono diverse) che rispettano la nostra privacy e preventivamente epurate da Google ed altre applicazioni ben note che non desiderano altro che spiarci.

La battaglia del futuro ormai prossimo sarà principalmente basata sull’informatica e le sue applicazioni.
Quindi è essenziale padroneggiare le basi per evitare il rischio di essere presi alla sprovvista.



Ancora una volta gli israeliani hanno colpito ancora.
Questa volta si tratta di un attacco informatico su larga scala pilotato tramite lo spyware Pegasus, sviluppato appositamente per spiare tutti i tipi di telefoni in tutto il mondo, soprattutto quelli di giornalisti e leader delle cosiddette “opposizioni”.

occhiali a raggi
In questi difficili tempi anche la vita di noi casalinghe presenta insidie molto pericolose…

Pegasus è uno spyware sviluppato dalla società israeliana NSO Group che può essere installato segretamente sui telefoni cellulari (ed altri dispositivi) che eseguono la maggior parte delle versioni di iOS e Android.

Le rivelazioni di Project Pegasus del 2021 suggeriscono che l’attuale software Pegasus può sfruttare tutte le versioni recenti di iOS fino a iOS 14.6.

A partire dal 2016, Pegasus è in grado di leggere i messaggi di testo, tracciare le chiamate, raccogliere le password, tracciare la posizione, accedere al microfono e alla fotocamera del dispositivo di destinazione e raccogliere informazioni dalle applicazioni.

Lo spyware prende il nome da Pegasus, il cavallo alato della mitologia greca.

Ancora una volta un vero e proprio scandalo.

Violazioni dei diritti umani, sorveglianza di massa, spionaggio e crisi geopolitica.

Il caso Pegasus è quindi lontano dall’essere un qualsiasi “caso di spionaggio”.

Si tratta di un vero e proprio scandalo democratico a tutti i livelli, che solleva grandi domande sul posto della società civile nelle nostre democrazie e sul ruolo che accettiamo di dare alle nuove tecnologie nella nostra vita.

Eh, si, altro che occhiali a raggi X degli anni ’80 che promettevano di spiare sotto i nostri vestiti e di guardare il tipo di mutandine che indossavamo…



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