Divide et impera

Maggio 8, 2013 Riflessioni di una eretica


Divide et impera

Fra poche settimane mi stabilirò all’estero, dando il via a un tour della durata di molti mesi che mi porterà, alla fine, ad abbandonare completamente l’Italia.

Per me è molto facile : mi bastano i miei cari (che mi seguiranno sicuramente ovunque vada), una connessione a Internet e un po’ di libri.
Inoltre, mi adatto facilmente a ogni posto e ho ben poche pretese.

Questo è ormai diventato il paese degli idioti.
Hanno preso piede esclusivamente gli imbecilli che, con sicumera, affermano che eliminando l’evasione fiscale e il nano in Italia staremmo alla grande, che l’€ ci ha salvato dalla miseria e che l’Italia deve fare quello che dice l’Europa e la Germania.

In televisione vedo vecchi di 100-150 anni che dicono che bisogna rinnovare la vita politica e che servono moralità.
È tutto fermo, tranne l’aumento delle tasse (indirette, successione, IMU, oneri vari al comune).

Non ci sono speranze né di carriera né di miglioramento, aumenta solo la crisi, ma (ovviamente) non c’è un solo miglioramento di quelli promessi nella legislazione, nella pubblica amministrazione o nel senso civico.

Tutto come previsto da anni : il vero potere ha semplicemente adottato il motto “divide et impera“.

Quindi, lo statale dà la colpa al privato, il privato allo statale, l’evasore dà la colpa alle troppe tasse, il dipendente all’evasore, il politico italiano dà la colpa all’Europa, l’Europa ai politici italiani, gli imprenditori agli operai, gli operai agli imprenditori, gli italiani agli extracomunitari e i tedeschi agli italiani.


Divide et impera


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