Novembre 8, 2009 Il lato oscuro degli scacchi
Doppio punto di domanda ? Invece no, nessuna sorpresa !
È davvero interessante notare come il modo di fare – sempre improntato all’elitarismo sfacciato e alla mancanza totale di comunicazione – di certi personaggi non cambi mai nel corso degli anni.
Non importa l’ambiente o il progetto.
Nessuno di loro si prende la briga di dare alcuna spiegazione ufficiale.
Accettano acriticamente quello che viene detto loro e “tappano la bocca” a chiunque osi obiettare.
E se notate qualcosa che non va bene, loro rispondono : “Non vedo, non sento, non parlo“.
La mia risposta nei loro confronti non poteva che essere una.
No, grazie.
Breaking news, scontata ma non inaspettata !
Che fine ha fatto la Punto Esclamativo, nota cabarettista del settore ?
Sospesi tutti i tornei, sede non pervenuta, sito abbandonato da mesi, nessun torneo di quelli promessi in pompa magna all’inizio è stato organizzato.
Questo è uno dei crack più spettacolari e veloci mai visti, altro che scoppio della bolla delle dot.com o di Lehman Brothers !
C’è da dire che io, sin dal primo giorno in cui ne avevo sentito parlare, avevo pensato fra me e me (parole testuali) :
“Se si trattasse di una società quotata, li avrei venduti allo scoperto sin dal primo minuto di contrattazione del primo giorno“.
Qualcuno commenterà (pochi, ma tutti coloro che hanno un impiego serio nella vita reale) che non c’erano dubbi.
È vero, ma è l’ennesima dimostrazione sia dell’incompetenza della maggior parte delle persone che fanno parte dell’ambiente scacchistico, sia del fatto che dal punto di vista manageriale sono dei perfetti incompetenti (anzi, sottozero).
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Ma d’altra parte, era sufficiente leggere la loro home page per capire che si sarebbe trattato di uno short sicuro da effettuare senza esitazioni.
[…]Un’Associazione è un insieme di persone con un progetto comune.
La nostra Associazione è un insieme di persone aperto alle esigenze della società e dei soggetti più deboli.
Per questo […] ha deciso di lanciare il progetto:
[…] PER GLI ALTRI.Con questa progetto (NB : scritto proprio così), nell’ambito delle sue manifestazioni, […] intende, in collaborazione con le Amministrazioni Comunali locali, individuare le Associazioni di Volontariato o Onlus del territorio e aiutarle attraverso un contributo economico e sociale.
E’ solo un modo, “il nostro modo”, di relazionarsi con il territorio, lasciando un segno d’amicizia che rimane anche quando la manifestazione è finita e abbiamo ritirato le scacchiere.[…]
Ma in tutto questo chiacchiericcio inutile, cosa volevano arrivare a dire ?
Niente !
Non c’è alcun riferimento a sponsor, accordi con gli enti locali, nomi di società onlus interessate o di società di volontariato.
Non c’è nessun link nel sito internet e non è mai stato fatto alcun riferimento.
Insomma, niente di niente !
Peraltro, nella maggior parte dei casi (non in tutte, fortunatamente) le iscrizioni ai tornei dovevano essere versate su una carta Postepay e non su un normale conto corrente bancario o postale, come qualunque società che vuole avere sia visibilità sia dare un’immagine di serietà farebbe a occhi chiusi.
La carta Postepay non era intestata alla società, ma a un personaggio la cui professione e solidità economica non sono mai state chiare, non avendo mai lavorato in vita sua.
È risaputo che per aprire una carta di credito Postepay non occorre nemmeno avere i requisiti per possedere un normale conto corrente, quindi è evidente che il titolare della Postepay in questione non è in grado di aprirne nemmeno una a suo nome.
Quindi, era sufficiente leggere con un po’ più di attenzione per capire che il progetto era inesistente sin dall’inizio.
Ho una certa esperienza in comunicazioni societarie via internet e non, e quando i siti non vengono aggiornati da mesi e le società cancellano qualsiasi tipo di comunicato, è evidente che il consiglio direttivo a questo punto non può esistere, mancando il presidente sin da marzo.
Qualunque statuto societario deve possedere questo fondamentale requisito.
Ed era un progetto sponsorizzato nientemeno che dalla federazione, con tanto di iscrizione al portale da effettuarsi in modo non anonimo ed esclusivamente per gli iscritti con tessera agonistica.
Organizzatori ed imprenditori non si improvvisano, la professionalità è tutto.
Hanno addirittura bruciato l’accordo con una primaria banca nazionale (e di quelle molto note, quella che conosci bene) che credo ci penserà due volte prima di sponsorizzare ancora un evento scacchistico.
Complimenti, sanno vendere molto bene il loro prodotto.
Si sono giocati uno sponsor potenzialmente molto importante, visti gli indubbi legami fra la nostra disciplina e il mondo bancario e della finanza, per l’utilizzo della medesima forma mentis, ma mica lo capiscono gli ottusi.
D’altra parte, una società che sceglie come immagine per le pubbliche relazioni un personaggio (lo stesso citato prima) noto per i rutti, i peti o per avere dichiarato in più di un’occasione, pubblicamente (anche in rete firmandosi con uno pseudonimo facilmente riconoscibile), di avere venduto partite e che avrebbe continuato a farlo in futuro senza problemi, non poteva che fare questa fine.
Ma c’è un altro aspetto che mi sorprende.
I tesserati sono sempre tenuti all’oscuro di tutto, trattati come dei poveri sfigati e nulla più.
E gli stessi non protestano mai e non si pongono mai certe domande.
E se lo fanno, tutto avviene sempre dietro le quinte, come nella peggiore loggia massonica.
Nulla è mai fatto alla luce del sole.
Un movimento del genere non può avere un futuro, né lo avrà mai.
La lobotomizzazione delle loro menti ha superato ogni limite.