Agosto 14, 2011 Riflessioni di una eretica
Necessità di un downgrade di massa ancora più profondo
Dialoghi sentiti in giro (conoscenti, o persone comuni in giro) :
Io sono in ferie e non mi interessa quello che sta succedendo.
Altra frase :
Non me ne frega un c…o della crisi, a me interessa ricevere la “mia” pensione, degli altri me ne fotto.
Oppure :
Ma guarda quella !
Ha comprato una Seicento usata di dieci anni anziché una macchina nuova come noi (ne abbiamo quattro e siamo in tre), è proprio una “economista” (= tirchia nel significato del discorso).
C’è bisogno di un downgrade ancora più profondo nei bisogni indotti dalla società ; molto, molto di più di quanto è già stato fatto finora, e che ora molti stanno tardivamente iniziando a percepire.
Tutti si riempiono la bocca di paroloni come solidarietà ed equità, ma sono sempre i primi a fare esclusivamente i loro interessi : basta aprire le finestre di casa per vedere il comportamento egoistico della gente, ormai incapace non solo di condividere qualsiasi cosa, ma anche di confrontarsi e di dialogare.
Un esempio è il fatto che oggi molte persone hanno rapporti esclusivamente virtuali tramite i social network e sono invece incapaci di confrontarsi di persona ; se ne potrebbero fare a decine di questo tipo.
Dobbiamo renderci conto che la maggior parte dei “bisogni” che ci vengono imposti sono in realtà totalmente inutili e che, senza di essi, solo 15-20 anni fa si viveva benissimo, molto meglio di ora.
Le mie non sono parole, ma fatti concreti tratti dalla mia esperienza personale.
Il mondo non finirà.
Ma sicuramente assisteremo a un downgrade di massa ancora più profondo e decisamente più veloce di quello che abbiamo assistito fino a ora nel bisogno indotto della gente.
Il problema è che molti non accetteranno questo dato di fatto.