Gennaio 2, 2010 Riflessioni di una eretica
Emarginazione figlia dell’egoismo
Oggi come ieri, è ancora la paura a creare le diversità.
L’egoismo ne è il motore.
L’indifferenza che le perpetua e le consacra con le strutture, le leggi e le ovvietà.
I “diversi” vengono così additati ed evitati con rozzezza – o tollerati con falsa raffinatezza – da una mentalità ottusa che, senza mai spiegare alcun motivo, perpetua una tradizione di emarginazione.
I più deboli.
Quelli che non si adattano facilmente ai comportamenti imposti.
Persone che presentano diversità scomode da riconoscere.
Ciascuno è pieno della propria cultura, quasi onnipotente.
Ci rinfaccia la nostra diversità e nega tutto con il sospetto, anche quando abbiamo pienamente ragione.
Siamo imbevuti di una cultura che innalza e loda pubblicamente i valori umani e sociali, ma che poi li oscura e li stravolge esclusivamente all’interno del proprio ristretto clan di appartenenza.
La sua miopia fa apparire tutti buoni.
In realtà, priva tutti dei grandi orizzonti della pienezza della vita e illude di essere un abitante del mondo.
Invece, sono rimpiccioliti e rinchiusi in una scatola chiamata “casa mia“.
L’emarginazione annienta tutti i valori.
Tutte le risorse.
Tutta la volontà.
Tutte le difese della persona.
Non è stata vinta né intaccata dal “progresso”.
Ma è stata accuratamente riverniciata con nuovi nomi, ma vecchi contenuti : devianza, malattia, anormalità.
Termini che hanno il solo scopo di confondere le acque e mettere in crisi qualsiasi pensiero acritico e veritiero.