Febbraio 27, 2006 EcoAnemia
Enel, Suez, Electrabel : analisi dei fatti
Diversi anni fa la Ifil, volendo diversificare il proprio portafoglio di investimenti nel settore alimentare, provò a lanciare un’Opa, giudicata naturalmente ostile, sulle acque minerali della Perrier.
Il risultato ?
I francesi eressero delle barricate impenetrabili, e le acque Perrier finirono in mano alla Danone, ovviamente.
Gli Agnelli non la presero all’epoca molto bene.
Più recentemente, anche gli americani hanno battuto il naso : Pepsico sulla stessa Danone, e, più recentemente, Mittal Steel (società indiana,ma con alla base capitali made in USA) su Arcelor.
Quest’ultima storia non è ancora finita, ma, essendo stata oramai blindata Arcelor, la partita è assolutamente chiusa oramai, a meno di improbabili colpi di scena.
Il fatto che sia Danone, sia Arcelor abbiano un largo flottante sul mercato, è solo fumo negli occhi, dato che, non appena qualcuno prova a ficcare il naso in queste società (ed in generale in qualsiasi società francese), scatta immediatamente il protezionismo del governo.
Quindi i francesi avrebbero mai permesso che Enel acquistasse Electrabel, o addirittura Suez ?
Ma quando mai.
Notare che Electrabel (belga) è stata appena assorbita da Suez tramite Opa ; se davvero Enel fosse stata interessata, perchè non si sono svegliati prima ?
Oramai Suez ne detiene più del 90%, e se non vuole vendere, non vende.
Lapalissiano.
Punto secondo: Enel e Suez capitalizzano più o meno la stessa quota : 44 mln €€.Suez però fattura di più ; per cui, come sarebbe stato possibile che Enel potesse lanciare un Opa su Suez (in Italia ci hanno anche provato con Unipol su BNL o BPI su Antonveneta, ma hanno ovviamente fallito) ?
E poi, avete realmente mai sentito dire a qualcuno realmente interessato ad acquisire una società che se la vuole comprare ?
Si getterebbe la zappa sui piedi.
Per caso BNP ha sbandierato ai quattro venti che era intenzionata ad acquisire BNL ?
No, se l’è presa e basta, con il classico lampo a ciel sereno.
Non a caso,nel nostro ambiente quando vengono sparsi ai quattro venti rumours di opa, acquisizioni od altre amenità varie sono considerati alla stregua di vero e proprio gossip, che solitamente nascondono altre situazioni che si scopriranno in seguito, basta avere solo pazienza.
Indi, qualcuno ha l’interesse a creare questo tipo di querelle per sviare l’attenzione su altri argomenti.
E molto probabile che si voglia porre l’accento sul fatto che la Francia è rimasta quella che è sempre stata : il più grande paese imperialista d’Europa.
La grandeur de la France è tutto fuorchè un luogo comune.
Loro non concepiscono nemmeno lontanamente che si possa cedere un gruppo energetico ( il secondo, poi) in mani straniere, e questo era stranoto sicuramente a chiunque.
Se nel tennis in tutto il mondo si dice tie break, ed in Francia, unico paese, si dice jeu decisif.
Probabilmente tutto quello che è successo serve a fare capire all’opinione pubblica questi due fatti :
- I diritti di voto di EDF in Edison sono appena stati scongelati da poco con un accordo che si basa sulla reciprocità di comportamenti fra Francia ed Italia. E loro, immediatamente, hanno risposto in questo modo. Tutto questo alla faccia dell’Europa unita.
- La situazione italiana in campo energetico è assolutamente critica, dato che l’Enel produce, di fatto solo un terzo del fabbisogno energetico italiano, e, cosa ben più grave, compra energia elettrica proprio dalla Francia, che è il primo paese esportatore grazie alle numerose centrali nucleari presenti nel paese.
Per cui, se decidono di chiudere i rubinetti, rimaniamo al buio, com’è è già capitato.
Complimenti a tutti coloro che ci hanno fatto chiudere le (poche) centrali nucleari che abbiamo in nome della sicurezza (infatti, se capitasse un incidente nucleare in Francia, siamo proprio al sicuro, appunto) e che non hanno realmente mai fatto decollare alcun programma di ricerche per lo sfruttamento di energie alternative, come, ad es. hanno iniziato già da alcuni anni i tedeschi, ed i risultati, lì, si iniziano realmente a vedere.
Bene, dobbiamo continuare a farci del male ?