L’economia politica si definisce per l’appunto in questo modo a causa delle ovvie implicazioni politiche.
Ma anteporre i pregiudizi politici alle visioni economiche, rifiutandosi di vederle con l’onestà che certe situazioni richiedono, mi sembra davvero stupido.
È anche un po’ infantile.
Il rincaro spropositato dei generi di prima necessità ben presto metterà a rischio la stabilità sociale.
Ad esempio, a Shanghai ci sono due grandi torri piene di prodotti elettronici.
Ma il riso scarseggia già da mesi e il suo prezzo continua a salire.
Infatti, l’inflazione danneggia la maggior parte delle persone.
Si va dai poveri per davvero alla grande massa dei poco abbienti.
Le politiche repressive dei vari governi mondiali mostreranno presto i loro effetti.
Queste sono tutte argomentazioni incontrovertibili.
Se poi si vuole far spallucce, è un altro paio di maniche.
“Toc toc…” “Occupato !” “Cosa sta facendo ?” “Sto votando !” (Suono di sciacquone)
Esattamente il mio punto di vista su quell’ambiente da sempre.
Ma…
Occorrerebbe anche chiedersi come mai in un film satirico come Fantozzi subisce ancora (1983), dove il personaggio principale, il rag. Fantozzi, era una caricatura dell’italiano “medio” con poca cultura e tanti altri difetti, sia comunque rappresentato con una coscienza politica e civile ben più alta di quella odierna.
Lui si lamenta esclusivamente sui social network e vota a caso.
Seguendo chi gli promette quello che vuole sentirsi dire.
Senza alcun approfondimento preventivo e senza badare alle ideologie.
Trincerandosi dietro una frase fatta e ritrita :
“I politici fanno tutti schifo”.
Questo dovrebbe far riflettere almeno un attimo.
E forse spiega anche il motivo della totale abulia degli italiani di fronte alla perdita delle loro libertà più elementari.
Serve una vera rivoluzione culturale.
Democratica.
Unica.
