Fiat, confermata conversione

Maggio 26, 2005 EcoAnemia


Fiat confermata conversione

Il prestito convertendo erogato dalle banche resta così com’è con la previsione di conversione in azioni del Lingotto a settembre 2005.

Il prestito convertendo fu siglato fra la Fiat e le banche il 26 luglio del 2002 e scade il 25 settembre del 2005.

IL VALORE – Il prestito ha un valore di 3 miliardi di euro.

LE BANCHE SOTTOSCRITTRICI E LA RIPARTIZIONE – Banca Intesa – 650 milioni (21,70%) Uniredit – 625 milioni (20,80%) Sanpaolo Imi – 400 milioni (13,34%) Capitalia, Banca di Roma – 325 milioni (10,80%) Capitalia, Banco di Sicilia – 100 milioni (3,30%) Bnl – 300 milioni (10%) Monte dei Paschi di Siena – 250 milioni (8,30%) Banca Toscana Mps – 50 milioni (1,67%) Abn Amro – 150 milioni (5%) Bnp Paribas – 150 milioni (5%).

LA CONVERSIONE – Il prestito prevede la possibilità di convertire il capitale prestato in azioni Fiat ad un prezzo fissato nella media di 14,5 euro e la media dei prezzi di borsa dei sei mesi precedenti la conversione. Nell’ipotesi di conversione integrale le banche creditrici acquisirebbero una quota di Fiat di circa il 27-28% del capitale .

Lo dice una nota congiunta Fiat-banche diffusa al termine dell’incontro che i vertici del gruppo automobilistico hanno avuto oggi con i rappresentanti delle quattro banche capofila del prestito Unicredit, Banca Intesa , Sanpaolo Imi e Capitalia.

Le banche hanno poi ribadito la loro volontà a supportare i vertici del gruppo Fiat impegnati nel conseguimento degli obiettivi dei prossimi tre anni, si legge ancora nella nota.

Fiat, dal canto suo, ha confermato i dati economici e finanziari e ha ribadito l’impegno a conseguire gli obiettivi già annunciati nel 2005, nel 2006 e nel 2007.

L’incontro, durato quasi tre ore e mezza, ha avuto luogo nella sede di una società del gruppo Fiat a Milano e ha visto la partecipazione del presidente Luca di Montezemolo, dell’Ad Sergio Marchionne, dell’Ad di Banca Intesa Corrado Passera con il responsabile dell’area corporate dell’istituto, Gaetano Micciché, dell’Ad di Unicredit Alessandro Profumo, dell’Ad e del direttore generale di Sanpaolo, Alfonso Iozzo e Pietro Modiano, e dell’Ad di Capitalia Matteo Arpe.

Presente anche Gerardo Braggiotti, responsabile in Italia di Lazard, che riveste il ruolo di consulente della Fiat.

Ai vertici il compito di rispondere alle domande dei giornalisti al termine dell’incontro.

“Clima molto positivo”, ha detto Montezemolo a chi gli chiedeva un resoconto. “E’ andata benissimo”, aveva detto poco prima Marchionne.

L’incontro di oggi sembra segnare un punto a favore nella vicenda del convertendo.

In base all’accordo stipulato nel 2002, infatti, a scadenza il bond, se non rimborsato, comporterà la conversione in azioni Fiat a un prezzo già definito su parametri fissati e di gran lunga superiore agli attuali corsi di borsa del titolo.

Le banche avrebbero complessivamente, in caso di conversione, una quota superiore a quella della famiglia Agnelli, che tuttavia in questa fase appare più interessata alla diversificazione degli investimenti della holding Ifil.

Proprio sulla prospettiva di diventare azionisti Fiat, ci sarebbe diversità di vedute tra gli istituti, secondo le ricostruzioni della stampa.

Già le dichiarazioni degli ultimi mesi lasciavano intravedere diversità di vedute con alcune banche che si sono dette favorevoli a una rinegoziazione dei termini del convertendo e altre che si sono limitate all’auspicio di non essere costrette a convertire .

Fiat confermata conversione


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