Ottobre 20, 2009 EcoAnemia
Fine del carry-trade ?
Nel corso degli ultimi mesi ho ripetuto fino alla nausea che semplicemente c’è troppa liquidità nel sistema, e che questa situazione sta creando bolle in tutto il globo terrestre.
Questo è evidente a tutti coloro che hanno un po’ di buon senso, indipendentemente da tutti i commenti che girano nei vari forum o si leggono sui giornali e che parlano di performance a due cifre dei mercati finanziari semplicemente in termini numerici (e non di performance reale).
In molti hanno inneggiato alla fine della recessione ed all’inizio di una fase toro semplicemente ragionando in termini di carry trade (una delle ragioni della crisi inziata nel 2007 e da me segnalata già dall’anno prima) o di trend following.
I mercati emergenti nel corso degli ultimi mesi sono stati i principali fruitori di questo riversamento di liquidità proveniente dagli USA.
Indebitarsi in USD e comprare titoli di paesi ad alto beta era ed è tuttora la strategia più gettonata , senza guardare i fondamentali ancora molto deludenti.
Molta di questa liquidità è stata investita a Shanghai, e le autorità locali – abbastanza sorprendentemente – hanno addirittura incoraggiato questa mossa.
Ma altrettanta, se non di più, nel corso di questi mesi è stata riversata in Brasile.
Il Bovespa ieri era arrivato al 61.8% di ritracciamento dai minimi di Ottobre.
Un rally troppo furioso, che non aveva nessun fondamento logico e che soprattutto non presentava alcun segno di rallentamento.
Il Real stava apprezzandosi troppo nei confronti del $, minando così pericolosamente l’economia di un paese che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante.
Per cui il governo brasiliano da oggi ha imposto una tassa sugli investimenti esteri per arginare la salita del Real.
Ecco la ragione del sell-off odierno (al momento -4.5%) sul Bovespa.
Ma questo è soprattutto un grande passo.
Fine del carry-trade ?
Un monito forte e deciso alla FED e soprattutto al governo USA.
Non voglio discutere se tassare del 2% gli investimenti provenienti dall’estero sia la giusta soluzione al problema.
Forse no, personalmente non sono favorevole a situazioni del genere.
Ma questo non è fondamentale.
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Il punto è che per la prima volta (finalmente ) qualcuno ha detto a voce alta ed a chiare lettere alla Federal Reserve ed cartello delle lobby della banche USA (neo Nobel per la pace compreso, of course) la seguente frase : “la vostra liquidità non è più benvenuta”.
Molti – fra cui anche la sottoscritta – sostengono che la attuale stategia monetaria sperimentata negli Stati Uniti avrà conseguenze molto nefaste per il futuro.
Fino ad ora la migliore forma di protesta a questo fatto è stato quella di comprare oro.
Ma di per sé anche questo è un carry trade (ricordo che principalmente l’oro è quotato in $) ed è, in fondo, consentito e incoraggiato da tali stesse politiche di liquidità in eccesso (vedi JPMorgan che da ieri accetterà colletarale pure in oro fisico).
E’ anche interessante notare che questo fatto accade appena due settimane dopo che il governo cinese ha aumentato il tetto massimo consentito in investimenti azionari nel loro mercato interno da parte delle istituzioni straniere.
In sostanza la misura esattamente opposta.
E molti altri governi che hanno denunciato la liquidità in eccesso nei mercati non hanno certamente mostrato dopo buon senso quando hanno emesso loro stessi obbligazioni in USD.
Dimostrando così di non avere imparato nulla dalla crisi dello scorso anno.