Dicembre 11, 2008 EcoAnemia
Fiumi di parole
Leggo in giro fra i vari commentatori finanziari fiumi di parole inutili riguardo l’effetto Obama.
La verità è che i mercati salgono o scendono in base alle aspettative per il futuro.
Ma non c’è mai nulla di certo.
E di sicuro, quando si pompa così tanto verso un probabile andamento dei mercati per il futuro regolarmente dopo qualche tempo, dopo una “finta partenza”, vanno sempre e comunque nella direzione opposta a quella che si aspetta la maggioranza dei players.
In linea di massima il discorso riguardo agli indici può anche essere vero : dovrebbero nel lungo periodo (ma quanto ?) salire, i target potrebbero essere stati raggiunti.
Leggo in giro di gente che si vanta di avere iniziato a comprare il Dow ad 8000.
Ma ad onor del vero si poteva fare molto meglio (!) che comprare il Dow a 8000, ma intorno ai 7500 circa (come i 750 dello S&P500 : corrispondono esattamente al 50% del ritracciamento del bull market partito nel 1980, nonchè supportone decennale, punto più, punto meno).
Come a suo tempo segnalato millimetricamente in un post su questo blog.
E 7500 è stato, guardacaso, proprio il minimo di periodo del Dow, così come i 750 dello S&P.
Anche se, a fare la solita dietrologia nemmeno tanto nascosta, il candelone di minimo fatto dal nostrano SPMIB il giorno 5 Dicembre – con successiva apertura in gap up l’8 Dicembre, notata pure dalla (per fortuna solo temporaneamente) cecata sottoscritta è probabilmente un altro segnale di medio periodo : storicamente nel ponte di S.Ambrogio succede sempre qualcosa di importante qui da noi, dalla fusione Tim-Telecom alle avvisaglie del crack Parmalat.
Ripeto, non bisognava mica essere dei geni per poter prevedere 7500 di Dow come target iniziale (o finale ? quien sabe, lo scopriremo solo vivendo) di questo bear market.
Nè scomodare discorsi sentimental-politici di siffatto tipo, dato che l’unico modo per cercare di uscire dalla crisi sarà stampare a manetta moneta.
Un rischio enorme per gli USA : consiglio, anche solo graficamente, di guardarsi i grafici mensili dei T-Bonds ed anche dei principali indici USA per capire che la situazione è assai delicata (non appena mi sarà possibile posterò grafici dettagliati sulla situazione).
Ma qual è il vero problema ?
Che per tutti coloro che si sono beccati sul muso una sciacquata come quella di quest’anno (e che arrivano puntualmente come un orologio svizzero ogni 5,6 anni) è suonata la campana : non ne usciranno più.
Oggi occorre essere veramente professionali e possibilmente cercare di capire realmente l’andamento di mercati che, anno dopo anno, diventano sempre più pericolosi da gestire per l’aumento sempre maggiore della volatilità.
Do you remember Tiscali, Finmatica (record mondiale : +600% in apertura al primo giorno di contrattazioni, e poi ? fallita), Seat, Bipop, Gandalf, Tecnodiffusione, Opengate e molte, molte altre.
E adesso anche tutte le banche : chi è rimasto incastrato non vedrà mai più i suoi soldi.
Oppure anche chi ha comprato titoli “sicuri ” ma con quotazioni abnormi come le Genarali nel 1985 (valevano circa 100.000£, prezzo mai più visto nei successivi 23 anni).
Chissà come sono contenti ad esempio i principi sauditi che hanno comprato vagonate di azioni Citigroup a 25€ ritenendole un prezzo congruo ed interessante sul lungo periodo.