Agosto 17, 2008 Il lato oscuro degli scacchi
Follie ferragostane
Il fair play paga ?
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Ormai, secondo la stragrande maggioranza, non paga più.
Lo sport, la vita e il mondo sono visti esclusivamente come una competizione in cui l’unica cosa che conta è vincere.
Il fair play limita i possibili risultati.
A mio parere, è proprio da questo punto che è possibile iniziare a comprendere i mali che attanagliano il nostro mondo.
È proprio da come un giocatore accetta e comprende le proprie sconfitte che si può capire chi fra di loro farà “strada” nella vita.
Non è il “come si perde”.
Non è “prendendo in giro” gli avversari che si progredisce.
Ma reagendo alle avversità e alle sconfitte.
Cercando di fare meglio la volta successiva.
I furbetti del quartierino hanno (anzi, dovrebbero avere) da sempre vita breve.
Invece, molto spesso, i maleducati che sanno trasmettere il loro pensiero esclusivamente tramite l’emissione d’aria che attraversa il cavo orale, proveniente dallo stomaco e attraverso l’esofago, a seguito di processi digestivi, sono assurti come idoli delle folle.
Forse c’è qualcosa che non va.
Un semilampo ferragostano a Salsomaggiore Terme, uno dei tanti tornei che si fanno semplicemente per mantenere la tensione agonistica.
Torneo senza premi in denaro né variazioni Elo.
Si gioca con il regolamento lampo (precisazione importante).
Chi legge questo blog sa che in molte occasioni ho segnalato la totale inadeguatezza di questa scelta, esistendo per di più un regolamento Fide per il gioco Rapid, purtroppo quasi mai utilizzato qua in Italia.
Ultimo turno.
Giochicchio stancamente, quasi per inerzia, con un avversario di categoria 2a nazionale, di circa 55-60 anni (di cui purtroppo non ricordo il nome) fino a ottenere un finale di TT leggermente superiore.
A un certo punto, guadagno un P, ma concedo un controgioco al mio avversario, fino a commettere un cappellone micidiale che gli permette di andare a promozione, evitabile solo a costo di una T.
Poche mosse dopo, il mio avversario prende la D in mano, gioca a8 e schiaccia l’orologio senza sostituire il P con la D (e senza manifestare l’intenzione di sostituirlo subito).
A quel punto, come da regolamento, fermo gli orologi, chiedendo l’intervento dell’arbitro (che in realtà stava giocando).
Il mio avversario, a questo punto, prima cerca di sostituire il P con la D (sotto gli occhi allibiti di alcuni spettatori), con la scusa “avevo già la D in mano“, poi fa ripartire l’orologio che avevo fermato in attesa dell’arrivo dell’arbitro (io a quel punto propongo timidamente patta al mio avversario per evitare qualsiasi contestazione, anche se dal punto di vista regolamentare avevo ragione al 100% : per me non cambiava nulla, sia che avessi vinto, sia che avessi pareggiato, sia che avessi perso).
Io fermo di nuovo l’orologio, chiedendo ancora l’intervento dell’arbitro e la vittoria per mossa irregolare, secondo quanto previsto dal regolamento (Articolo B5).
Il mio avversario inizia a imprecare, affermando che “avevo perso moralmente la partita e che dovevo abbandonare“, il tutto condito da insulti e con interpretazioni bizzarre del regolamento : “nel gioco rapid l’unica differenza è mangiare il Re, come è scritto sul bando” (fumato molto pesante ?) e che “l’arbitro ha detto all’inizio del torneo che l’unica variazione era mangiare il Re” (dai…).
Arriva l’arbitro, che non può fare altro che constatare la situazione e darmi la vittoria per mossa irregolare.
Ma il mio avversario non si dà pace e inizia allora a dirmene di tutti i colori : “Tornatene nella tua città, ladra“, e insulti ben peggiori che mi hanno fatta imbestialire e mi hanno spinto a rispondergli per le rime.
A quel punto, ho letteralmente pregato l’arbitro di dare almeno mezzo punto al mio avversario (per la serie : fatelo zittire), che nel frattempo continuava a ripetere che “dovevi abbandonare, hai perso, hai perso“.
Comprendo che sia una situazione frustrante perdere per mossa irregolare in una posizione vinta.
Ma, purtroppo, nel gioco lampo può succedere di tutto.
Così come le scuse del mio avversario a fine torneo (grazie al mio mezzo punto regalato era finito a premi, ecco il motivo di tutto questo casino… mezzo prosciutto).
E, soprattutto, per l’ennesima volta è stata dimostrata l’inadeguatezza del regolamento lampo applicato ai tornei rapid : tale interpretazione porta a favorire i giocatori più forti e più scaltri, a scapito però dello spirito del gioco rapid, e, per l’ennesima volta, pare darmi ragione.
A proposito, stesso torneo di oggi, stesso esempio.
Al primo turno avrei dovuto vincere per mossa irregolare già al 5° tratto (!) : il mio avversario non si è accorto che la posizione iniziale del suo Re e della sua D erano invertite, e così aveva arroccato corto sul lato di Donna (!), ma poi, dopo essersene accorto da solo (e dopo avere premuto l’orologio), ha affermato che la partita doveva essere ricominciata da capo.
In realtà, l’articolo B4 del regolamento lampo è chiarissimo a riguardo.
Ho deciso di ignorare la questione e ho fatto rimettere a posto la posizione come se fosse stata quella originale, anche se l’arrocco era impossibile in quella posizione.
In pratica, ho fatto ripetere una mossa irregolare.
Una mia decisione assolutamente non corretta dal punto di vista formale (anche se non ha influito sul risultato della partita), dato che il regolamento è chiaro.
A questo punto mi sorge spontaneo un dubbio : il fair play paga, soprattutto in situazioni come queste in cui il regolamento è chiaro ?
Secondo me, ormai, non più.