Novembre 5, 2013 Riflessioni di una eretica
Fuga dei cervelli ?
Quando un “cervello” se ne va dall’Italia, tirate sempre un sospiro di sollievo.
Vi siete liberati di una persona fastidiosa.
Vi siete liberati di una persona che pretendeva le cose “come dovrebbero essere in teoria“, ovvero “nel modo che io non ho mai studiato quando avrei dovuto farlo“.
La fuga dei cervelli non fa piacere a nessuno : quando una persona competente se ne va da un’azienda, i ciarlatani festeggiano.
Pochi si preoccupano di come faranno a svolgere il suo lavoro e temono che adesso il suo lavoro cada sulle loro teste.
Una volta stabilito che uno dei fessi rimasti farà il medesimo lavoro, i ciarlatani sono contenti e allora esplode la loro felicità : un rompiscatole in meno.
È inutile che scriviate articoli in cui vi stracciate le vesti per la “fuga dei cervelli“.
Quando una persona di talento se ne va, c’è un temibile concorrente in meno.
Quando un tecnico se ne va a lavorare all’estero, sapete bene che adesso c’è un rompiscatole in meno in azienda.
Quando uno bravo se ne va, vi fa piacere perché sarà più facile nascondere la vostra incompetenza.
La verità è che la “fuga dei cervelli” è una cosa per la quale dite di essere dispiaciuti, ma se non fate nulla per fermarla è proprio perché, in realtà, vi fa piacere.
Se (e quando) diventerà un problema, ovvero quando le aziende inizieranno a chiudere perché non riusciranno più a trovare personale di livello adeguato e saranno costrette a delocalizzare, allora inizierete a rendervi conto del problema (forse) e forse a quel punto farete qualcosa.
Perché quando rischierete il vostro posto di lavoro, allora vi muoverete.
Ma non raccontateci bugie.
Finché se ne vanno quelli bravi, i mediocri possono dire di essere dirigenti, manager, programmatori, sistemisti, qualsiasi cosa: nessuno può smascherarli.
Nessuno può smascherare chi usurpa un posto di lavoro.
Non vi dispiace affatto.
Nessuno tra quelli che se ne sono andati pensa davvero che in Italia si senta la nostra mancanza.
Avete tirato un sospiro di sollievo.
Tra quelli che se ne sono andati, non crede in loro nessuno.