Grafene e legame con i campi elettromagnetici

Luglio 18, 2021 Grafene, Neurocontrollo, Quel terribile virus mai isolato

Il vero totalitarismo non scaturisce da quei “depositi di irrazionalità” in cui i popoli sentono radicata la loro identità, ma dal dispiegarsi della ragione scientifico-matematica che tratta gli esseri umani come cose.

Umberto Galimberti


Grafene e legame con i campi elettromagnetici

Il grafene danneggia il corpo umano a livello cellulare, in quanto è in grado di espellere elettroni quando viene eccitato elettronicamente.
Agenti riducenti come lo zinco possono ridurre i danni causati dal grafene.

D’altra parte, penso ormai che sia chiaro che la élite vorrebbe ottenere la nostra neuromodulazione (quindi controllare i nostri pensieri e soprattutto indurli) tramite un apposito materiale (il grafene appunto) in grado prima di ricevere e poi di emettere le frequenze inviate dalle antenne 5G.



La lunghezza dei nanotubi di carbonio rende possibile considerare realisticamente antenne per la comunicazione senza fili a GHz e THz, sia nel “macro-mondo” che nei “nanodispositivi“.

Tra le nanostrutture più utilizzate oggi, i nanotubi di carbonio (solitamente chiamati CNT) sono ampiamente impiegati nelle applicazioni radio, così come la sincronizzazione con le nanostrutture NNW (NanoNetworks), in cui le procedure di base come l’incorporazione di un’antenna, sintonizzatore, demodulatore e amplificatore radio si ottengono con un singolo nanotubo di carbonio.

Vi rendete conto che stiamo parlando di grafene, amplificazione radio, modulazione, sintonizzazione e antenne ?

Questo riflette la ricezione dello stesso segnale, la sintonizzazione, l’amplificazione e i processi di demodulazione elettromeccanica.

In questo modo, la frequenza di risonanza dei nanotubi di carbonio (risonanza magnetica) dovrebbe corrispondere alla portante WC (che è influenzata dalla lunghezza dei nanotubi).

Chiaramente, non si tratta di un materiale inerte che può essere inserito nel corpo senza alcuna conseguenza.
No.

Questo materiale ha la capacità di essere modulato dall’esterno.
È dall’esterno che si può fare ciò che si vuole con esso.

Una volta ricevuto un segnale, il materiale eseguirà l’operazione corrispondente.
Farà danni.
Sta già causando danni alle persone che hanno fatto il cosiddetto “vaccino“, nonché a coloro che sono stati sottoposti a quei test fraudolenti noti come PCR, che indossano giornalmente mascherine al grafene.

Ecco perché si può vedere un sistema di nano nodi la cui trasmissione e ricezione avviene senza fili, con un obiettivo principale : il rilevamento di molecole antigeniche attraverso biosensori.
In parallelo, esistono altri tipi di nanosensori come i nanosensori embedded che trovano un’applicazione specifica nei sistemi di monitoraggio medico.

Grafene e legame con i campi elettromagnetici
Il grafene va ovunque nel tuo corpo, compresa la tua testa…

Sono costruiti con materiali piezoelettrici che funzionano per mezzo di vibrazioni ultrasoniche generate da piccole fonti di energia elettrica.

Gli studi hanno mostrato prestazioni ottimali e la loro funzionalità come nanosensori all’interno del corpo umano è stata confermata.

Bene, stiamo parlando di grafene, del concetto di risonanza magnetica, dell’amplificazione del segnale, della modulazione e del corpo umano.

Comunicazioni quantistiche su scala nanometrica.
Qui si afferma che anche la frequenza FM sembra avere un’interazione.

Gli oscillatori meccanici di grafene hanno frequenze sintonizzabili.

Quando ho capito che la larghezza di banda del 5G era così ampia (fino a 300 GHz), ho realizzato che vogliono “giocare” con una vasta gamma di frequenze per diversi scopi.
Probabilmente per ottenere diversi scopi (quasi certamente programmazione Monarch e MK Ultra su larga scala).

Le comunicazioni elettromagnetiche a livello nanometrico utilizzano le onde elettromagnetiche come vettori d’informazione, molto simili alla comunicazione classica. Tuttavia, a causa dell’estrema scarsità di risorse e degli effetti quantistici dei materiali stessi, i metodi classici non possono essere applicati direttamente nel nanodominio.

Ciò ci porta a dover applicare nuovi materiali e tecniche.

È così che il grafene si è affermato come un materiale dalle molteplici applicazioni, il che lo ha reso il centro della ricerca e dell’implementazione negli ultimi anni.

A livello di nano comunicazioni, sono stati fatti diversi contributi al suo sviluppo.
Un esempio sono i CNT (i nanotubi di carbonio citati in precedenza) carichi, che risuonano attraverso l’eccitazione di un'”onda” elettromagnetica.
La loro distanza cambia in base all’ampiezza dell’onda elettromagnetica.

Ci sono delle equazioni famose che abbiamo già visto e che sono le equazioni di Maxwell.
Stabiliscono una relazione secondo la dimensione nanometrica del nanotubo in funzione della frequenza emessa e ne stabiliscono quella famosa risonanza magnetica.

Per poterle comprendere, però, bisogna entrare nel regno matematico e avere una conoscenza concettuale di tutti i termini.
La loro distanza cambia in base all’ampiezza dell’onda e lo stato cambia in base alla distanza.

La variazione della distanza modifica anche le proprietà dell’emissione dei campi CNT risultanti dalla variazione della corrente.
Ciò significa che sarebbe possibile utilizzare un nanotubo di carbonio come antenna e come demodulatore allo stesso tempo.

Questo è ciò di cui la gente ha bisogno di sapere…

Sappiamo già che i nanotubi di grafene impiantati negli esseri umani hanno questa funzione.
Possono catturare un segnale e inviarlo a un’antenna che lo modula.
In altre parole, catturano e modificano il segnale contemporaneamente.

E cosa abbiamo detto qui ?
Che il grafene sembra inerte quando viene introdotto nel corpo, ma genera trombi e poi fa altre cose.
E le farà.

Vedete come c’è della scienza dietro le nostre ipotesi.
Gli articoli stanno già comparendo.
Quello che succede è che non ci dicono cosa fa il grafene nell’organismo umano.

Tuttavia, esiste già una solida base di ricerca scientifica che sta dando origine alle ricerche scientifiche condotte in laboratorio.
Questo è ciò che permette di introdurre il grafene in un essere vivente e poi affermare :

“Vediamo cosa fa nel cervello”.
“Vediamo cosa fa nel cuore”.

Neuromodulazione e disfunzione cerebrale

Grafene e legame con i campi elettromagnetici
Gli stati cerebrali sono, appunto, Alfa, Beta, Delta, e un altro Delta più profondo che potrebbe essere Delta Plus…

Cosa c’entra una multinazionale farmaceutica come Merck con il mondo del grafene e della neuromodulazione ?

Si tratta della prova del crimine.

In qualche modo le prove vengono esposte affinché tutti le possano vedere.

Questa diapositiva illustra la modulazione tramite campi elettromagnetici per indurre determinati stati cerebrali.
Gli stati cerebrali sono, per l’appunto, Alfa, Beta, Delta e un altro Delta più profondo che potrebbe essere Delta Plus, giusto ?

Qui vediamo gli stati che vanno dal sonno molto profondo al sonno normale o a uno stato di rilassamento.

Si noti la somiglianza dei nomi, che in effetti sono gli stessi delle presunte “varianti” di cui si parla (del cosiddetto “virus farsa“), ma dal punto di vista biologico.

Per chi si occupa di ricerca scientifica, il loro significato è molto chiaro.
Stiamo parlando di neuromodulazione.
È probabile che diverse varianti neuromodulino diversi stati cerebrali.
Tutto ciò è molto probabile, ma non si basa su ciò che già sappiamo.

Infatti, il sito web di Inbrain, che significa “dentro il cervello“, parla di neuromodulazione, stimolazione a distanza o senza fili che utilizza campi elettromagnetici.
Per farlo, non c’è altro modo (o forse è il più fattibile) che utilizzare l’infrastruttura tecnologica del 5G, che è in fase di implementazione.

Inoltre, c’è una connessione tra le corporazioni farmaceutiche e i direttori di AstraZeneca che, a loro volta, sono i direttori della Graphene Flagship in Europa (che coincidenza…).
Inbrain è una di quelle istituzioni che hanno ricevuto ingenti finanziamenti pubblici per sviluppare tutte queste ricerche.

Tutto questo ha a che fare con il cosiddetto “tsunami del cervello” che viene annunciato dalla stampa.

Questa è la notizia.
L’incontro si è tenuto in Cile, sponsorizzato da Pfizer (che coincidenza…).

Nel mese di giugno scorso, questi scienziati si sono incontrati per discutere di “COVID a lungo termine” (ovvero “Certificate of Vaccination Identity Artificial Intelligence“, dove le lettere A e I nell’alfabeto corrispondono ai numeri 1 e 9).
E tutto questo ha a che fare con lo tsunami del cervello di cui avete parlato.

Un argomento che attira davvero molta attenzione.
Non smette di attirare l’attenzione perché le ripercussioni di questo cosiddetto “COVID a lungo termine” hanno a che fare con danni assolutamente neurologici e psichiatrici.

Si parla di una connessione tra questa “malattia” e insonnia, crisi d’ansia e molto altro.

Psicosi, demenza, parkinsonismo, infarto cerebrale…
Quando un agente biologico virale ha causato sintomi neurologici simili ?
Ovviamente no, la domanda è retorica.
E che sta iniziando a farlo ora, un anno e mezzo dopo che ne abbiamo avuto a che fare.

Qual è il senso di tutto questo ?
Sappiamo perfettamente di cosa si tratta.

Parla dei danni già causati dal COVID e di quello che potrebbe accadere a chi l’ha già avuto.
Coloro che hanno superato la malattia potrebbero avere delle “ricadute” anche peggiori rispetto a quelle che hanno subito quando l’hanno avuta.

Ma c’è una notizia che ci preannuncia uno tsunami cerebrale che ha più a che fare con il funzionamento del neurone che con le lesioni neurodegenerative a lungo termine.
In questo tsunami cerebrale che colpisce la funzione del neurone (come raccontato nell’articolo pubblicato in Uruguay appena citato), si tratta di una sorta di tempesta o tsunami sinaptico.

In pratica, non solo il neurone degenera, ma viene completamente sconvolto, il che ti rende ansioso, depresso, psicotico…
In altre parole, si impazzisce letteralmente poco alla volta.

Con il pericolo che questo comporta per noi.
Questo è lo tsunami a cui si fa riferimento.

Questo è un altro tsunami a cui qualcuno ha fatto eco con l’altro.
Si usa la stessa terminologia per motivi di linguaggio giornalistico, d’accordo ?
Ma lo tsunami a cui si fa riferimento è quello che parla di disfunzione neuronale e non di neurodegenerazione.

Grafene e legame con i campi elettromagnetici
Ci sono i neurodiritti. Si conservano, ma bisogna essere connessi con l’I.A. per evitare di fare del male a se stessi e agli altri….

Questa disfunzione neuronale è più pericolosa perché è quella che causa problemi psichiatrici.

I problemi neurodegenerativi, al contrario, si evolvono lentamente, sono meno allarmanti e possono essere osservati nel tempo, senza avere un impatto sulla società.
Al contrario, la perdita improvvisa della capacità di giudizio ha un impatto sociale.

Questo è allarmante.
E quando succede, e succede molto frequentemente, tutti i mass media, i politici e i medici (cioè tutte le classi sociali maggiormente coinvolte in questo genocidio contro l’umanità) diranno immediatamente che la causa è il coronavirus.

Fate attenzione a questo particolare.
Fra tutte le persone “vaccinate” con il cervello impregnato di grafene ed esposte alle antenne, chi non morirà improvvisamente ne sarà colpito.

Penso che molte persone moriranno.
Non credo che moriranno tutti.

Ma quelli che non moriranno, se cominciano a perdere la testa, avranno la scusa perfetta per affermare che la gente ha bisogno di essere controllata e collegata a un’I.A.
Altrimenti impazzirà.

Questo è lo tsunami che annunciano, quello davvero allarmante.

Perché sarebbe un enorme allarme sociale vedere persone che perdono la testa e impazziscono.
Giovani, anziani e persino bambini.

Le persone dietro a tutto questo ci diranno pubblicamente :

“Rilassati, abbiamo la soluzione.
Ed eccola qui.

Ci sono i neurodiritti.
Si conservano, ma bisogna essere connessi con l’A.I. per evitare di fare del male a se stessi e agli altri”.


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