Un mega hedge fund dal capitale umano

Marzo 14, 2013 EcoAnemia


Un mega hedge fund dal capitale umano

Anche chi scrive su questo sito, nella vita virtuale così come in quella reale, rivendica la scelta degli interlocutori che più gli aggradano.

E se lo fa Grillo, che è un uomo pubblico e che si nega alle interviste della stampa e della televisione italiana, magnificando le virtù di quella straniera, anch’io, nel mio piccolo, posso farlo.

Per inciso, quando concede interviste ai giornali stranieri, lo fa esclusivamente per denigrare il nostro Paese (come da copione che deve recitare).

Inoltre, se rivolgo la parola a qualcuno che non ha piacere di rispondermi nella vita reale, io, da persona educata, non insisto ; allo stesso modo non insisto nel voler essere ascoltata o letta : ognuno è libero di avere le opinioni che vuole.

Ma, dato che ho imparato molto frequentando i mercati, posso a buon diritto analizzare concretamente quella che, secondo me, è la più grande speculazione finanziaria della storia mondiale ai danni di tutti gli italiani, che finirà molto male.

Grillo è stato elogiato da Thorne

È proprio il caso di dire che ambasciator (americano) non porta pena.


Un mega hedge fund dal capitale umano


Ma se Goldman Sachs è soddisfatta dell’esito del voto, allora ho qualche ragione per non esserlo io.
Se Thorne di Obama è soddisfatto dei grillini, allora anch’io avrei qualche motivo per non esserlo.

Inoltre, come già scrissi in questo blog anni fa, c’è il dettaglio non irrilevante della residenza di Grillo in Svizzera dal 2008.

Non solo per motivi fiscali, ma anche perché, se la terrà sempre ben stretta come eventuale via di fuga quando molto probabilmente gli succederà quello che in questi giorni sta accadendo a Berlusconi (il crack italiano sarà identico a quello del Brasile nel 1992 ; il giorno del default Collor de Mello abbandonò il Brasile in elicottero rifugiandosi poi successivamente per anni proprio in Svizzera).

Vorrei però iniziare a far ragionare le persone per gradi, partendo dal perché il M5S rifiuti la parola “partito”.

Si tratta naturalmente di un’operazione studiata a tavolino nei minimi dettagli : basta andare sul sito di Casaleggio e guardare con attenzione i video (il Progetto Gaia è molto ben spiegato, proprio quello che sta applicando Grillo).

Come è ben noto, ogni organizzazione politica ha una struttura finanziaria e degli investimenti/asset.

Se fosse un partito, quindi un’organizzazione “no profit“, riceverebbe contributi dallo Stato, che peraltro sono in netto calo a causa della crisi finanziaria.

Cosa ha fatto allora Grillo (o meglio il suo datore di lavoro) ?

Ha usato una tecnica di asset management normalmente applicata al mercato dell’editoria e/o della musica, registrando il logo (e ovviamente i diritti sul suo utilizzo) a suo nome.

Il suddetto logo ha ovviamente un valore finanziario, contabilizzato nello stato patrimoniale.
Se poi è stato ancora più furbo – e sicuramente lo è stato – lo ha conferito a una fondazione onlus, sempre sotto il suo controllo, ma non mi dilungo oltre per non entrare troppo nel tecnico.

Chi possiede un asset deve gestirlo per ottenere un valore finanziario, per cui ha fondato non un partito, ma un movimento, giustificando in questo modo le royalties che chiede per finanziare le attività del M5S.

Chi possiede un asset deve gestirlo per ottenere un valore finanziario, per cui ha fondato non un partito, ma un movimento, giustificando in questo modo le royalties che chiede per finanziare le attività del M5S.

Ecco perché ha rifiutato la parola “partito” : per non ricevere finanziamenti pubblici e, quindi, usare sia quelli privati sia quelli derivanti dal suo marchio.

A questo punto è chiaro perché Goldman Sachs (e non solo) sia molto contenta : il M5S, in cambio dei finanziamenti privati, farà gli interessi sporchissimi degli americani e di tutte le peggiori lobbies economico/finanziarie mondiali (cosa, peraltro, già nota almeno a me, basta non avere le fette di salame sugli occhi).

Ecco perché della sua campagna contro i finanziamenti pubblici: il suo vero punto di forza è il finanziamento privato.

E chi sono gli elettori del Movimento ?

Le persone disperate e arrabbiate con lo Stato, e lui, alimentando e gestendo in prima persona questa rabbia via web e in piazza (ecco il perché del suo ingaggio personale come attore), terrà viva l’attenzione sul logo del Movimento 5 Stelle.

In pratica Grillo è titolare e portavoce, quindi è pagato due volte : prima come testimonial e poi con i diritti d’autore.

Ricapitolando in modo schematico :

Logo M5s : diritti commerciali appartenenti a Grillo, diffusione tramite blog, sede del blog in Svizzera, tassazione molto vantaggiosa.

Promotori del marchio : i politici italiani eletti per il movimento, pagati dallo Stato e, allo stesso tempo, lavoratori dipendenti di Grillo che diffonderanno a loro volta il logo del movimento.
In cambio, Grillo dà loro in concessione il suo logo e riceve royalties.
Il motivo per cui tutti gli eletti del M5S devono cedere una quota del loro stipendio da parlamentari o da senatori al movimento e, quindi, a Grillo stesso, è per finanziare il suo movimento.

In questo modo, Grillo giustifica l’operazione togliendo nel contempo il finanziamento ai partiti tradizionali.

Sveglia, sveglia.

Grillo utilizza strategie di alta finanza (un vero e proprio asset management) a spese degli elettori italiani (creduloni) a costo zero per lui, escluso quello per il mantenimento dei server/web/blog : infatti Grillo usa come asset i deputati e i senatori italiani, che sono stipendiati dallo Stato, quindi, in termini finanziari, a lui non costa nulla.

Lo ripeto ancora :

Asset –> logo del Movimento 5 Stelle –> management –> mix di politici italiani pagati dallo Stato che diffondono il marchio + comunicazione web + materiale informativo/eventi con il suo marchio.

In fondo, lui o chi per lui sono dei geni.

La sua operazione politica e di marketing è un capolavoro sotto ogni punto di vista : strategia, pianificazione, gestione esecutiva e comunicazione.

Detto questo, aggiungo che non sta facendo nulla di illegale, ma di eticamente discutibile : semplicemente sta coniugando politica e business.

Per essere ancora più chiara, specula selvaggiamente sui problemi del paese manipolando il mercato (in questo caso l’opinione pubblica) con le sue dichiarazioni rilasciate rigorosamente all’estero, quindi insider trading.

Quello che sta facendo non è affatto etico (anzi, siamo esattamente all’opposto), perché la politica dovrebbe fare gli interessi del pubblico e dei cittadini, non i propri.
E poi vuole legiferare sul conflitto di interesse ?

Quindi è inutile (almeno per me) che Grillo faccia l’uomo dello Stato al servizio dei cittadini, nel senso che le motivazioni che lo spingono sono esclusivamente di natura commerciale.

Certo, sta anche rischiando molto in questa operazione (ed ecco il perché della residenza in Svizzera, che ha un doppio significato, come spiegato all’inizio dell’articolo), ma, come in un qualsiasi investimento mobiliare o immobiliare, dietro i grandi rischi ci sono grandi profitti.

Se analizziamo l’operazione esclusivamente dal punto di vista economico, i suoi costi fissi sono esclusivamente quelli informatici (piattaforma server/web/blog), mentre i suoi dipendenti, quindi i parlamentari, per lui sono un costo zero, in quanto a pagarli è lo stato, cioè i suoi elettori (e indirettamente tutti noi cittadini italiani).

Senza contare i ricavi derivanti dalla vendita di libri, eventi, DVD, t-shirt e soprattutto royalties.

Personalmente, in fondo, lo reputo un genio (anche se del male), perché ha creato uno dei più grandi hedge fund mondiali praticamente senza utilizzare capitali, sulle spalle della sofferenza della gente.

Anche se ha dovuto trovare un humus adeguato come il decerebrato popolo italiano.


goldman sachs


Ora insultatemi pure, se volete.


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