I banditi della tavola

Luglio 25, 2008 Il Great Reset del WEF


I banditi della tavola

[…]Diventano via via  noti gli sconcertanti sviluppi di un’indagine partita nel 2006 e portata avanti dalla guardia di finanza di Cremona.

Nonostante in Italia le frodi alimentari siano ormai all’ordine del giorno e cambiare il cartellino dei prodotti scaduti all’interno degli ipermercati stia diventando quasi una consuetudine, le dinamiche della truffa  dei “banditi della tavola” sono tali da riuscire a turbare profondamente non solo le persone deboli di stomaco.

L’impresa criminale che faceva capo a 4 aziende con sede a Cremona, Novara, Biella e Woringen in Germania (ed era punto di riferimento per marchi come Galbani, Granarolo, Cademartori, Brescialat, Medeghini, Igor, Centrale del latte di Firenze, Frescolat, Euroformaggi, Mauri, Prealpi ed altre multinazionali europee)  operava anche grazie alla connivenza delle ASL di competenza riciclando con l’ausilio di molta creatività gli scarti di formaggio avariato che avrebbero dovuto essere smaltiti.

Tali scarti, spesse volte forniti proprio dai grandi marchi di cui sopra, consistevano in formaggio avariato e putrefatto all’interno del quale si poteva trovare di tutto: vermi, escrementi di topi, pezzi di ferro, residui di plastica tritata, muffe ed inchiostro.

Il materiale marcescente e maleodorante anziché venire smaltito subiva tutta una serie di lavorazioni che lo portavano a tornare sugli scaffali di discount ed ipermercati (spesso attraverso quegli stessi marchi che lo avevano venduto come rifiuto) sotto forma di sottilette, formaggio fuso, formaggio grattugiato, mozzarelle, gorgonzola ed altre specialità casearie che venivano vendute come prodotti genuini ai consumatori.

La truffa nell’ambito della quale il gruppo Lactalis Italia (che controlla Galbani, Cademartori, Invernizzi e Locatelli ) sembra avere pesantissime responsabilità, non ha coinvolto solo l’Italia ma si è sviluppata a livello europeo, arrivando a produrre la lavorazione di oltre 11.000 tonnellate di formaggio avariato a fronte di un business economico di enormi proporzioni.

Decine risultano essere le persone indagate e denunciate per un’attività criminale che oltre a produrre profondo disgusto ha determinato pesantissimi rischi per la salute pubblica.

Come ultima nota disarmante in questa scioccante vicenda va sottolineato il fatto che gli impiegati e gli operai delle ditte incriminate hanno verbalizzato di essere a conoscenza della situazione ma si sono guardati bene dal renderla pubblica, molto probabilmente per non rischiare di mettere a repentaglio il proprio posto di lavoro.[…]

I banditi della tavola

Riesce difficile chiamare “progresso” la costruzione di una società all’interno della quale si corre il rischio di mangiare inconsapevolmente poltiglia marcescente per compiacere le multinazionali e ci si trova “costretti” a diventare complici di una banda criminale che avvelena i nostri simili per “mantenere” uno stipendio che ci consenta di sopravvivere un gradino sopra la soglia di povertà.

Così come riesce difficile concepire un progresso che rischia di toglierci ogni dignità, anestetizzando la nostra natura umana e trasformandoci in ingranaggi della macchina di produzione e tubi digerenti di un consumo che tende a farsi sempre più escrementizio.

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Ed aggiungo, mai comprare sottilette o formaggini, mai comprare formaggio grattugiato confezionato, mai mai ed ancora mai comprare qualcosa in discount alimentari.

Inoltre, ricordo che il gruppo Lactalis vendeva il latte (che era da distruggere) in tutto il Nord Italia all’indomani del disastro di Chernobyl.
Ha sempre venduto latte a prezzo ridotto.

lactalis

E dello scandalo delle carni putrefatte inscatolate ed esportate in Ucraina e Georgia anni orsono dalla societa Cremonini, nonchè dei misfatti compiuti dalla Nestle ?

E che l’AD della Lactalis già condannato al suo paese per frodi alimentari dello stesso genere ?
E lo scandalo dello yoghurt Yomo alla diossina prodotto in Romania ?

Insabbiamo allegramente, che della nostra salute non interessa proprio a nessuno.


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