I BOT non sono più garantiti dallo stato italiano

Gennaio 23, 2013 EcoAnemia


I BOT non sono più garantiti dallo stato italiano

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 18 dicembre 2012 il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 7 dicembre 2012, con il quale è stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2013, le nuove emissioni di titoli di Stato aventi scadenza superiore ad un anno saranno soggette alle clausole di azione collettiva (CACs).

Il decreto precisa che per nuove emissioni si intendono quelle la cui prima tranche è emessa a partire dal 1° gennaio 2013.

L’introduzione delle CACs nei titoli di Stato, obbligatoria ai sensi del Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità segue lo schema approvato dal Comitato Economico e Finanziario dell’Unione Europea.

Fanno parte integrante del decreto due allegati, il primo dei quali (allegato A) riporta le clausole per tutti i tipi esistenti di Buoni del Tesoro Poliennali, inclusi quelli indicizzati all’inflazione (BTP€i e BTP Italia), e di Certificati di Credito del Tesoro, inclusi quelli zero-coupon (CTZ). L’allegato B, invece, riguarda eventuali emissioni di titoli aventi caratteristiche differenti o di diversa tipologia rispetto a quelli citati.

Le CACs saranno introdotte anche per le emissioni sui mercati internazionali.

Le CACs hanno impatto anche sull’attività di stripping così come prevista nel nuovo decreto ministeriale, anch’esso del 7 dicembre 2012, in quanto non vi sarà fungibilità tra componenti separate di titoli soggetti alle CACs e componenti separate di titoli non soggetti alle dette clausole.

Fonte : Mef.gov.it

Cosa sono le CAC ?

Delle vere e proprie clausole vessatorie previste sui nuovi titoli di stato di durata superiore a 12 mesi, emessi da ogni paese europeo aderente all’EFSM (vi ricordate questa sigla ?), con la prima cedola scadente a partire dalla data del 1 gennaio 2013.

Per uno stato che versa in una condizione di crisi del debito sovrano POSSONO ESSERE RICONTRATTATI interessi, scadenze e PROPOSTI agli investitori lo scambio con obbligazioni di diversa tipologia (come già successo d’altra parte in Grecia).


I BOT non sono più garantiti dallo stato italiano
I BOT non sono più garantiti dallo stato italiano

In pratica BOT e BTP non saranno più garantiti dallo stato (quantomeno quelli emessi dal 1.1.2013) : ogni paese europeo, infatti, potrà legittimamente rinegoziare la propria esposizione debitoria con gli investitori, facendo saltare all’aria gli accordi originari divenuti per esso insostenibili , tipo l’INPS.

Per buona pace dello spread, che ricordo essere un valore numerico assolutamente inutile al fine pratico, ma solo il classico fumo negli occhi buttato in pasto al popolino bue e non.

Per quanto mi riguarda, da sempre sconsiglio gli investimenti obbligazionari di ogni genere , anche in paesi con la AAA : rendimenti bassi, ma soprattutto altissimo rischio che l’emittente non onori il proprio debito, per non contare dell’enorme spread (questo sì importante) fra ask e bid nel book di negoziazione (ed in caso di panico l’ask spesso non è nemmeno presente se non a valori usurai).


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