Novembre 17, 2021 Global Warming, Il Great Reset del WEF
L’articolo più comico – o forse più tragico ? – che abbia letto quest’anno sul web.
I vibratori ecologici di Greenpeace (e Greta Thunberg)
Questi sono problemi fondamentali per l’umanità.
Se il tema non fosse tragico, si potrebbe anche ridere del contenuto dell’articolo…
Fonte : Jorge Cantillo, Qual è la nuova tendenza del “sesso verde”?
Traduzione a cura di Veronica Baker (N.d.T.: “Nota della traduttrice”)
Dai sex toys biodegradabili ai preservativi vegani, l’ecologia si è fatta strada anche nella sfera privata.
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Ridurre l’impronta di carbonio è una delle grandi preoccupazioni del nostro tempo, soprattutto per chi si considera ecologicamente consapevole.
Ci sono molti modi per raggiungere questo obiettivo.
Alcuni, come Greta Thunberg (N.d.T. : la ben nota marionetta del WEF di Klaus Schwab), ispirano movimenti di attivismo verde che inducono i leader mondiali a impegnarsi in azioni concrete sul cambiamento climatico.
Altri, meno ambiziosi, scelgono di adottare pratiche più ecologiche, anche nell’intimità della loro vita : il sesso.
È qui che entra in gioco il cosiddetto “sesso verde“, una tendenza di stile di vita che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto ambientale delle proprie pratiche sessuali e a incoraggiare comportamenti più sostenibili.
Questa tendenza sta guadagnando popolarità tra i gruppi ambientalisti e vegani e ha anche trovato interessanti mercati di nicchia per i consumatori di preservativi, lubrificanti o giocattoli sessuali “ecologici”.
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Il movimento è indicato da Greenpeace come “sesso verde” e ha persino una lista di suggerimenti pratici per ridurre la nostra impronta di carbonio.
Greenpeace promuove invece “fare l’amore non la guerra“.
Alternative ai preservativi
Il preservativo è forse il metodo contraccettivo più promosso dagli esperti di salute sessuale come la migliore difesa contro la gravidanza indesiderata.
Tuttavia, il suo uso massiccio in tutto il mondo produce una grande quantità di rifiuti che non è facile degradare naturalmente e che genera inquinamento.
Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, ogni anno si stimano 10 miliardi di preservativi maschili e 35 milioni di preservativi femminili, per un totale di milioni di rifiuti, dato che la maggior parte di questi preservativi finisce nelle discariche, dove spesso non vengono smaltiti in modo specifico e sicuro.
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Il problema dei preservativi è duplice.
Il primo è che sono fatti di lattice sintetico, additivi e sostanze chimiche che li rendono molto difficili da riciclare, anche se alcuni possono essere biodegradabili.
Il secondo problema è rappresentato dal loro imballaggio.
Di solito, l’imballaggio è di plastica e impiega da 100 a 1.000 anni per degradarsi in natura.
Questo crea un problema permanente per l’ambiente mentre cerchiamo di evitare il nostro “arrapamento” (N.d.T. : l’autore dell’articolo usa proprio questo termine), lasciandoci con un piccolo da crescere per il resto della nostra vita (N.d.T.:… Per ulteriori informazioni, chiedere a Bill Gates : lui sa come risolvere “brillantemente” certi problemi. Dal 2013 ha progettato un sottilissimo preservativo di grafene).
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Ma dal momento che la risposta non è smettere di usare i preservativi, soprattutto se si hanno partner sessuali occasionali e diversi, ci sono alcune alternative per loro.
Uno di questi è il preservativo di pelle d’agnello, usato fin dall’epoca romana.
Come ogni cosa, hanno i loro pro e contro.
Il loro vantaggio è che sono l’unica alternativa completamente biodegradabile, il loro svantaggio è che possono prevenire una gravidanza indesiderata ma non le malattie sessualmente trasmissibili (MST).
Inoltre, il loro metodo di fabbricazione non è molto “gentile” con l’ambiente, dato che sono fatti da intestini di pecora.
Un’altra opzione, che sta diventando sempre più popolare, sono i “preservativi vegani“.
Come sono?
Si tratta di preservativi le cui pratiche di produzione garantiscono che non siano stati testati per l’irritabilità o la resistenza, che non contengano caseina (una proteina animale che ammorbidisce il lattice e che può causare allergie) né siano “senza glutine” (presente in alcuni lubrificanti aggiunti ai preservativi tradizionali).
Questi preservativi sono privi di sostanze chimiche tossiche e rispettosi degli animali e ci sono già diverse marche vegane certificate che li producono.
In Messico, per esempio, c’è JAPI, mentre in Spagna troviamo Confortex.
In Australia c’è Glyde, che è forse il più noto, prodotto in Malesia.
Un altro esempio è Fair Squared in Germania.
Lubrificanti e sex toys
I lubrificanti sono un altro elemento comune durante un incontro sessuale e sono disponibili in una vasta gamma di tipi, sapori e sensazioni.
Tuttavia, molti di essi sono a base di petrolio, il che significa che contengono combustibili fossili altamente inquinanti.
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Questo è uno dei motivi per cui i lubrificanti ecologici o a base d’acqua sono in aumento.
Diversi siti web “eco-friendly” o vegani promuovono persino l’uso di lubrificanti fatti in casa e naturali (N.d.T. : l’olio di oliva no ?).
Una sostenitrice di queste alternative fatte in casa è la dottoressa Tessa Commers, che vanta un grande seguito su TikTok, dove condivide video sulla sessualità e insegna come preparare lubrificanti con amido di mais e acqua.
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Anche i vibratori e i sex toys si stanno adattando alle tendenze del mercato del “sesso verde“, allontanandosi sempre più dalla plastica e cercando alternative come il silicone medico (N.d.T. : una sostanza pericolosissima…), il legno sostenibile (N.d.T. : che cosa sarebbe ? Sono ignorante, lo ammetto…), il vetro, il quarzo o i polimeri di amido.
Quest’ultimo, per esempio, è il materiale del vibratore Gaia (costo : 15$), venduto in tutto il mondo, completamente biodegradabile e che impiega dai 40 ai 90 giorni per decomporsi.
“Il Gaia Eco è il primo vibratore biodegradabile e riciclabile al mondo. Realizzato in bioplastica a base di amido, presenta un design sottile a proiettile con una punta affusolata per la stimolazione interna o esterna.
Con vibrazioni a più velocità e un motore silenzioso, questo vibratore vi farà provare sensazioni di benessere in più di un modo”.
(N.d.T.: un vibratore che si decompone da solo – spero non durante l’utilizzo…)
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“Un orgasmo non dovrebbe costare al pianeta“, recita lo slogan di Womanizer Premium Eco, un’azienda tedesca che produce vibratori biodegradabili e riciclabili.
Fondata nel 2021, questa marca realizza i suoi prodotti con Biolene, una bioplastica composta al 70% da materiali naturali.
Inoltre, l’imballaggio è al 100% privo di plastica ed è fatto di carta che può essere riciclata.
Il marchio è nato da una campagna globale di crowdfunding che ha l’obiettivo di raccogliere 17.000 euro e che è riuscita a farlo in soli due giorni, una conferma, secondo i dirigenti dell’azienda, che il futuro del mercato dei giocattoli sessuali è rappresentato dai prodotti biodegradabili ed ecologicamente sostenibili.
“L’industria del benessere sessuale è cresciuta enormemente negli ultimi anni e i prodotti stanno guadagnando una crescente accettazione sociale.
Tuttavia, come in molti altri settori, la questione della plastica e della sostenibilità ambientale è onnipresente e ci spinge a trovare soluzioni e approcci a lungo termine per la nostra generazione e per tutte le generazioni future“, ha dichiarato Johanna Rief, direttrice del Sexual Empowerment di Womanizer.
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Evitare l’utilizzo delle batterie nei vibratori aiuta anche l’ambiente e, a tal scopo, esistono alternative ricaricabili, comprese quelle ad energia solare.
Le batterie normali impiegano tra i 100 e i 500 anni per degradarsi, quindi, nel caso in cui si voglia optare per un vibratore a batteria, è necessario assicurarsi di utilizzare almeno quelle ricaricabili.
“I caricatori sono più ecologici, perché possono essere riciclati, e sempre più marche commercializzano un unico caricatore per tutti i loro modelli“, afferma Sara Perez, co-proprietaria del negozio erotico Los placeres de Lola in Spagna, in un articolo apparso su Cosmopolitan.
Alcune marche all’avanguardia stanno esplorando vibratori a carica solare, come il bullet vibrante venduto da CalExotics che si ricarica semplicemente mettendolo vicino a una finestra esposta al sole, o il dildo Earth Angel prodotto da Caden Enterprises che si carica avvolgendo una leva simile a un carillon per quattro minuti, offrendo 30 minuti di piacere.
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Il manuale di Greenpeace
Greenpeace, una delle più grandi ONG del mondo nella lotta per difendere il pianeta, ha preso l’argomento del “sesso verde” così seriamente da sviluppare una lista di consigli utili per chi vuole rendere i propri giochi molto più ecologici.
“Tutti dobbiamo fare la nostra parte per fermare il cambiamento climatico riducendo il consumo di energia“, dicono dalla ONG, e per questo raccomandano di spegnere le luci, così da poter avere incontri sessuali più intimi e appassionati, dove il resto dei nostri sensi può essere stimolato, e di contribuire anche alla salvaguardia del pianeta e del nostro portafoglio.
Sempre in tema di risparmio, un altro consiglio è quello di fare la doccia in coppia : non solo si apre la porta a un nuovo luogo per godere dei piaceri del sesso, ma si consuma anche meno acqua.
Attenzione, però, a non lasciare il rubinetto sempre aperto, perché nel mondo più di un miliardo di persone non ha accesso costante all’acqua potabile.
Per Greenpeace è importante anche sapere da dove provengono i nostri sex toys, i preservativi, i lubrificanti e persino la nostra biancheria da letto (notare che non si preoccupano della pulizia, ma della “provenienza”), quindi raccomanda di assicurarsi che il modo in cui questi articoli sono prodotti sia il più ecologico possibile.
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Infine, raccomanda di scegliere sempre biancheria intima erotica in bambù, cotone organico o seta naturale.
Perché sì, anche nella scelta della biancheria intima possiamo fare scelte consapevoli.
È andato tutto troppo oltre ?
Se c’è una cosa su cui possiamo essere d’accordo, è che essere eco-consapevoli a letto non è facile, e ci sono quelli che credono che fare sesso non dovrebbe preoccuparsi di essere dannoso per l’ambiente.
“Il sesso non dovrebbe essere restrittivo, ma liberatorio“, afferma la sessuologa brasiliana (o colombiana ?) Flavia Dos Santos.
“La gente dovrebbe cercare elementi che non danneggino il corpo, va benissimo, ma da lì a inventarsi un’intera filosofia quando si tratta di avere un lubrificante, un preservativo o un sex toy, penso che sia chiudersi con un’ideologia e il sesso non dovrebbe essere così limitato”, dice.
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Secondo lei, pratiche come spegnere le luci, fare il bagno insieme o qualsiasi altra cosa che comporti l’aggiunta di attività alla vita sessuale della coppia sono molto positive, perché forniscono momenti sexy importanti per la relazione.
E se le persone decidono di farlo con la scusa di prendersi cura dell’ambiente, hanno tutto il diritto di farlo.
Quello che la dottoressa brasiliana non condivide è l’aggiunta di restrizioni.
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“Se il lubrificante ci dà piacere, funziona“, afferma la dottoressa Dos Santos.
“Le restrizioni eccessive sono tipiche delle persone molto controllanti che basano le proprie relazioni sul senso di colpa.
È importante essere consapevoli dell’ambiente, ma bisogna anche essere flessibili, perché il momento del piacere è un momento in cui bisogna essere flessibili“, aggiunge.
In fin dei conti, si tratta di decisioni personali e, come dice la sessuologa, “tutto va bene, purché non si danneggi la salute”, a cui i promotori del “sesso verde” aggiungerebbero : “o il pianeta“.