Il caso amicizia ed i W56

Aprile 27, 2022 Storia nascosta

Una cosa è certa.
I testimoni dell’evento cambiarono la loro vita.

Veronica Baker


Il caso amicizia ed i W56

Il “Caso Amicizia” è senza dubbio uno dei più interessanti e importanti nella storia dell’ufologia moderna.
Circa una dozzina di persone conobbe una lunga amicizia con una comunità di extraterrestri nei pressi di Pescara, dove si trovava la loro base.

Gli incontri ebbero inizio nel 1956 e si conclusero nel 1978.
Gli umani soprannominarono la comunità aliena “W56”, acronimo di “viva il ‘56”.


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Il vero nome di questi alieni, dall’aspetto umano, di varie altezze e provenienti da diverse galassie, è Akrij, che in sanscrito significa “i Saggi“.

Una storia rimasta sconosciuta alla massa fino al 2007, quando venne pubblicato il libro “Contattismi di Massa” di Stefano Breccia.



Una vicenda incredibile che sarebbe passata inosservata, nonostante tutto fosse avvenuto in quella terra d’Abruzzo dove gli UFO sembrano essere stati sempre di casa e dove, per lungo tempo, molte persone avrebbero avuto contatti diretti con extraterrestri insediatisi nella regione, in massima segretezza.




I fatti narrati hanno riacceso l’attenzione su un dibattito che allora si svolse in gran segreto ed esclusivamente fra ufologi.
La discussione non riguardava solo l’assenza di prove “inequivocabili“, ma soprattutto il lascito morale trasmesso dai W56 al gruppo.

Una cosa è certa.
La vita dei testimoni dell’evento è cambiata per sempre.

Infatti, grazie all’esperienza con gli amici alieni, hanno sviluppato una profonda spiritualità che, da quel momento in poi, si è manifestata in ogni loro gesto e pensiero con autenticità.






Il caso amicizia ed i W56