Ottobre 30, 2024 Global Warming
Sarebbe opportuno dirottare gli investimenti dall’eolico, dal solare e dall’idrogeno verso settori in cui i finanziamenti avrebbero un impatto positivo sia sull’ambiente che sull’economia, con l’obiettivo di poter sperare in un futuro davvero sostenibile a lungo termine per la vita, la salute e la prosperità, soprattutto dei ceti più indigenti.
Il costo della elettricità. Se troppo elevato frena lo sviluppo industriale
Negli ultimi 150 anni, l’abbondanza di energia elettrica prodotta dal carbone e dal gas ha portato ad una riduzione senza precedenti della povertà, oltre che ad un aumento della speranza di vita.
Attualmente queste fonti energetiche, affidabili e soprattutto a basso costo, generano circa il 60% dell’elettricità ed il 50% dell’energia primaria a livello mondiale.
Tuttavia, a causa della folle politica riguardante un inesistente cambiamento climatico, i combustibili a base di carbone e gas sono (per fortuna ancora lentamente) sostituiti dalle cosiddette “fonti di energia rinnovabili”, come l’energia eolica e solare.
Nel 2023 Bloomberg ha pubblicato la sua ultima analisi globale del costo livellato dell’elettricità (LCOE), confrontando il LCOE storico delle varie “rinnovabili” con il costo del carbone, del gas e del nucleare, giungendo alla conclusione fuorviante che l’eolico e il solare siano le fonti di energia elettrica più convenienti.
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I rapporti e le analisi basati sui LCOE, condotti anche da altre organizzazioni come IEA, IRENA, IEEFA, FMI, sono stati presi in considerazione praticamente da quasi tutti i governi appartenenti all’ONU, che ha concluso (erroneamente) che la transizione da un sistema energetico basato su carbone e gas a uno eolico o solare comporterebbe un risparmio di miliardi, se non trilioni, su scala globale.
Naturalmente tutti i politici conoscono i tre pilastri di una politica energetica di successo :
Affidabilità
Convenienza economica
Sostenibilità ambientale
La prima preoccupazione dovrebbe essere come produrre in modo affidabile energia elettrica e, solo successivamente, considerare l’eventuale convenienza economica.
Solo quando si raggiunge un equilibrio fra affidabilità e convenienza economica, è possibile passare ad analizzare la sostenibilità ambientale.
A questo punto, è importante notare che affermare che l’energia “rinnovabile” prodotta dall’eolico e dal solare sia economica e priva di conseguenze ambientali è un equivoco cruciale e soprattutto dannoso per l’economia energetica globale.
Perché la verità, in questo momento altamente impopolare soprattutto fra i mass media, ma riconosciuta anche da istituzioni economiche di primo piano come l’OCSE e l’IEA, è invece la seguente :
L’energia eolica e solare è da sempre più costosa del carbone e del gas, persino del nucleare
I costi totali aumentano esponenzialmente
Di conseguenza, la “transizione energetica” proposta costerebbe (come minimo) dal 7 al 10% del PIL globale, per un ammontare di trilioni di dollari, e, in base anche ai dati dell’IPCC, supererebbe di gran lunga il “costo del GW”.
Perché è sbagliato usare il LCOE (Levelized Cost Of Electricity) per valutare il costo dell’energia per un Paese?
Il LCOE è un indicatore “microeconomico” che non considera sette tipologie di costo (elencate di seguito) e pertanto non potrà mai essere un riferimento accurato per i governi, che potranno quindi basare le proprie decisioni di politica energetica su un parametro inaffidabile.
Il LCOE è fuorviante perché non considera né tiene conto dei fattori di intermittenza, della bassa capacità naturale, della correlazione tra la “disponibilità” dell’eolico e del solare nei vari continenti e della diversità della domanda e dell’offerta a livello locale.
Ecco i costi ovvi omessi dal LCOE :
Backup o stoccaggio di energia a lunga durata (LDES, Backup or Long Duration Energy Storage) : l’eolico e il solare richiedono almeno il 100% di backup o di stoccaggio per ogni MW installato
Integrazione della rete, inclusi i costi di trasmissione, distribuzione e bilanciamento
Tra i costi non ovvi che non sono inclusi nell’LCOE su larga scala :
Perdite di efficienza : più energia eolica e solare significa un minore utilizzo delle risorse dei sistemi di backup o di rete
Costi di spazio : i requisiti di spazio sono determinati dalla bassa densità energetica (per m²) dell’eolico e del solare. C’è un costo economico e ambientale per “utilizzare” migliaia di km² per catturare l’energia diffusa del sole e del ventoCosti di riciclaggio, dovuti alla bassa densità di energia (per kg) ed alla breve durata dell’energia eolica e solare
Costi ambientali : danni alla flora e alla fauna, effetti negativi sui sistemi climatici, inclusi il riscaldamento, lo sfruttamento del vento e i cambiamenti atmosferici.
Inoltre, si registra un’inefficienza delle materie prime e dell’energia netta (eROI) nella produzione, lavorazione, trasporto, riqualificazione, riciclaggio e riutilizzo dell’intero sistema, inclusi gli impatti ambientali.
Solo una stima accurata del Full Cost of Electricity (FCOE) comprende tutti i costi e dovrebbe essere utilizzata per valutare il costo totale della produzione di energia elettrica di uno stato.
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Quali saranno le conseguenze per l’umanità quando le tecnologie eoliche e solari su larga scala aumenteranno i costi energetici e ridurranno la sicurezza energetica ?
Addirittura la rivista megafono dei globalisti The Economist (simbolo del loro agognato Great Reset) ha dovuto ammettere che solo nel Regno Unito, durante l’inverno 2022/23, i prezzi troppo alti dell’energia elettrica hanno provocato oltre 65.000 morti in più rispetto alla media degli ultimi anni
I costi energetici elevati causano non solo maggiori sofferenze per le classi sociali più deboli e disagiate nei paesi più industrializzati, ma frenano anche lo sviluppo industriale nei paesi in via di sviluppo.
Tuttavia, a rigor di logica, si può affermare che se l’eolico e il solare sono una soluzione energetica su scala di rete inferiore agli standard, lo è anche l’idrogeno, prodotto proprio da questi due fonti.
Ricordiamo che l’H2 “perde” il 65-80% dell’energia in ingresso per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e il ripotenziamento.
L’idrogeno è pericoloso da immagazzinare e soprattutto da trasportare, in quanto altamente esplosivo e talmente “sottile” da poter attraversare e danneggiare persino l’acciaio.
In caso di dispersione nell’ambiente, il suo “impatto sul riscaldamento globale” sarebbe 12 volte superiore a quello della CO2.
In conclusione, è senza ombra di dubbio possibile affermare che è necessario cercare di sviluppare fonti di energia alternative che siano rispettose dell’ambiente e della natura.
Tuttavia, una eventuale “transizione” verso fonti di energia alternative come l’eolico, il solare e l’idrogeno comporterebbe un aumento significativo del costo dell’energia e una forte riduzione dell’affidabilità, oltre a gravi impatti sugli ecosistemi.
Tutti fattori molto controproducenti che hanno conseguenze inaccettabili per l’intera umanità.
La povertà, la pace, la salute, l’istruzione e l’ambiente meriterebbero la massima attenzione da parte dei governi, che però sono a corto di fondi proprio a causa dei massicci investimenti nel settore delle energie “rinnovabili”.
Sarebbe opportuno dirottare gli investimenti dall’eolico, dal solare e dall’idrogeno verso settori in cui i finanziamenti avrebbero un impatto positivo sia sull’ambiente che sull’economia, con l’obiettivo di poter sperare in un futuro davvero sostenibile a lungo termine per la vita, la salute e la prosperità, soprattutto dei ceti più indigenti.